pubblicato il: 27 novembre 2005
"In nome di Dio e del Popolo"
reportage di
Angelo Saso
La caccia al superlatitante e' poco piu' di un pretesto. Il generale croato
Ante Gotovina ha fatto perdere le sue tracce quasi cinque anni fa, quando la procura del Tribunale dell'Aja ha reso pubblici i 7 capi di accusa nei suoi confronti per crimini di guerra e violazione delle consuetudini belliche.
Da allora, grazie a una solida e apparentemente inattaccabile rete di coperture
Gotovina e' diventato un fantasma, un fantasma segnalato ovunque, anche in Italia.
Il generale Ante Gotovina con il Papa Giovanni Paolo II
A settembre la procuratrice presso il Tribunale dell'Aja ha indicato i monasteri francescani croati come possibile rifugio del suo ricercato numero uno, dopo
Mladic e
Karadzic. La Chiesa di Zagabria e il Vaticano hanno negato con sdegno.
Dare la caccia al fantasma di
Gotovina nella Croazia di oggi vuol dire fare un viaggio nel tempo, indagare i meccanismi del Paese profondo, capire come e' nato il mito nazionalista di un
Gotovina "Difensore della Patria e della Fede", tanto forte soprattutto negli ambienti ecclesiastici..
Il nostro viaggio parte da Visovac, uno dei monasteri piu' belli della Croazia, e si snoda attraverso i luoghi in cui fu combattuta l'Operazione Tempesta che e' costata a
Gotovina l'incriminazione all'Aja fino all'incontro con
Boris, il fratello del generale, che vive in un villaggio sull'Adriatico, affittando camere ai turisti.