KANÐŽIJA i GOLE ŽENE @ Tvornica, 12/03/2016
Una forte integrazione tra i porti dell alto Adriatico, una solida presenza di aree di pianura per le merci, una viabilità di prim ordine, ecco il Distretto logistico transfrontaliero che con l asse ferroviario Gorizia-Lubiana chiude il cerchio di un modello che non si esaurisce nell alta velocità, ma promuove tutto il territorio e lo fa in tempi relativamente brevi e a costi relativamente sostenuti. Public domain books belong to the public and we are merely their custodians.
In sostanza, tra protocolli di intesa sulle infrastrutture e potenziamento dell offerta turistica, il nostro obiettivo è semplice: sfruttare al meglio la nuova centralità geopolitica dell Isontino a VIII 9 seguito del superamento dei confini, facendo in modo che merci e persone non solo passino di più da noi ma trovino ragioni e interessi per fermarsi di più da noi. Tiskano v Gradcu 1620. Primorska 1925-1935, Koper 1990, str.
Net.hr - Se i valori di tale incidenza vengono posti in sequenza per ordine di scuola dall infanzia alla secondaria di I grado , si può notare che il valore tende ad aumentare con il procedere del percorso scolastico, evidenziando come con l emergere delle difficoltà di apprendimento diventino evidenti disabilità di varia natura, limitative dei processi di acquisizione e di 12 Si ricorda che l aumento degli alunni è dovuto anche alle riforme normative degli ultimi anni che hanno per messo di anticipare l iscrizione alla scuola dell infanzia e hanno innalzato l età per completare la scuola dell obbligo.
Questo significa ancora disoccupazione per lungo tempo e significa che le ragioni della crisi non sono state aggredite ne risolte, e forse nemmeno comprese. Non è una questione di ottimisti o pessimisti ma di dati reali: la Commissione europea ha previsto che l Italia ritornerà ai livelli del PIL 2007 appena nel 2015, con un consistente aumento del debito pubblico fino al 118%, e il tutto con un aumento della disuguaglianza nella distribuzione del reddito a sfavore dei redditi delle famiglie dei lavoratori italiani soprattutto precari e del terziario qualcosista. Come dire: ripresa lenta e pagano sempre gli stessi, i più deboli e i meno garantiti. Il Censis riconosce che è la prima volta nella storia dell Italia moderna che assistiamo ad una dura ristrutturazione del settore terziario. Ed è nel pulviscolo di piccole e piccolissime imprese operanti nel commercio, nel turismo, nell artigianato di servizio già si conta un rilevante numero di «vittime». Nella nostra Provincia si aggiunge a ciò la crisi di importanti industrie, Ineos, Carraro, Eaton per citarne alcune e difficoltà di ordini per altre, come Fincantieri, Ansaldo, Fantuzzi Reggiane, Italsvenska. Un serio allarme emerge dal settore agricoltura, che va affrontato in un ottica di sistema territorio. La struttura regge, ma che fatica! Ogni azienda una trincea. Ciò nonostante la disoccupazione isontina si mantiene sempre al di sotto della media nazionale, e almeno in questa fase la ritrovata centralità geografica agevola insediamenti commerciali ed industriali, al punto tale che serve espandere le zone produttive e industriali. Lo avevamo detto tempo fa, noi diamo due mani all economia, con una difendiamo l esistente e con l altra costruiamo nuove occasioni. Per ritornare a crescere Il dramma è che questo bagno di sangue rischia di diventare improduttivo. Avevamo detto, erano in tanti a dirlo, che nulla sarebbe stato più come prima, ma tutti oggi si interrogano su quando finirà e pochi su cosa fare affinché la crisi non risucceda di nuovo. Infatti l economia di carta che si è mangiata l economia vera, e poi ha finito per mangiare se stessa, continua a riprodurre i suoi virus con la speranza che tutto cambi affinché nulla cambi. Qualcuno ha detto che siamo una società testardamente replicante, la realtà è che la maggioranza delle famiglie è patrimonializzata e la casa non si tocca.. Purtroppo non sarà così che ritorneremo a crescere. Non basta quella che il Censis chiama la stressata resistenza delle famiglie italiane. Basta vedere il grande movimento sullo scenario internazionale: i G8 non esistono più o perlomeno non servono più. I G20 sono legati mani e piedi all asse USA-Cina. È altresì evidente ormai a tutti che il modello di sviluppo debba essere ripensato e non solo in chiave ecologica, ma anche sociale e democratica. I 2 Per ritornare a crescere bisogna fare una cosa sola: cambiare. Ed è sempre il tempo di cambiare insieme. Sfruttare al meglio i nostri vantaggi aiuta ma non è sufficiente. Non possiamo confondere azioni tampone con una strategia a lungo periodo, finiremmo per avere un brusco risveglio. Ricordiamoli comunque questi nostri 5 piccoli ma significativi vantaggi, che sono stati al centro della Conferenza Economica e della linea che con successo sta portando avanti il nuovo Patto per lo sviluppo: 1. Il porto più al nord del Mediterraneo, e quindi quello più vicino al centro Europa 2. La prima pianura provenendo da est, assieme alla valle del Vipacco e alla bassa pianura friulana, luogo naturale di insediamenti produttivi e di commerci 3. La soglia di Gorizia, ovvero l unico valico di pianura delle Alpi, dove far passare infrastrutture viarie senza danni ambientali 4. Tra le prime Province italiane per sicurezza criminale, e quindi luogo tranquillo per investimenti sicuri 5. La Provincia dell integrazione che ha imparato dalla storia del confine mobile a far convivere razze e culture diverse. Chi più integra, più cresce Sono utili ma non sufficienti perché tutti oggi nel mondo occidentale investono in infrastrutture e lavori pubblici, un po per sostenere in modo keynesiano l economia e un po perché si preparano a essere competitivi e attrarre capitali. Non farlo è un suicidio, ma farlo da solo non basta. In un economia di carta le infrastrutture non servono. In un economia drogata dalla finanza, la concretezza diventa un optional. In un economia rigida e chiusa, i capitali non vengono. Dopo la crisi del 29 molti Stati attuarono politiche incentrate sul nazionalismo come collante identitario e su forme di autarchia più o meno marcate: oggi si diventa poveri solo a pensarlo. Che piaccia o non piaccia non esiste altra strada ad una società aperta, dove lo sviluppo sia condiviso dalla popolazione e dove l apertura ai diritti individuali e la flessibilità del sistema a tutti livelli riescano a convivere con il bisogno atavico di identità. È assodato che chi terrà assieme sviluppo e identità nel nuovo scenario globale vincerà la sfida della crescita. La chiamano comunità aperta. Ricordiamoci che crescere non vuol dire perseguire il più ma perseguire il meglio. Cambiare significa quindi impostare un nuovo modello di welfare incardinato sulla persona e i suoi diritti e non sull appartenenza sociale o etnica, ridurre il divario tra persone ricche e persone povere, aumentare la mobilità sociale, premiare il merito, distruggere le corporazioni, coniugare flessibilità e garanzie. Cambiare significa estendere ed investire sulla green economy per rendere sostenibile e reale il modello di crescita. Investire sull innovazione, la ricerca applicata, il sapere, l università, la conoscenza, la competenza. E non certo la via del nucleare. Cambiare significa costruire istanze democratiche sostanziali e non più solo formali, combattere la privatizzazione della democrazia, il predominio delle oligarchie e dei clan. Attuare veramente il federalismo. Sociale, innovazione, democrazia: le tre sfide della globalizzazione. II 3 In poche parole, il cambiamento che serve per ritornare a crescere ha bisogno di ridare sovranità al popolo e alle sue istituzioni, perseguendo il bene collettivo e non la ricchezza di pochi. Una società libera e aperta che ritrovi il senso di un cammino comune per sé e per le generazioni future. Una società che investa sul sapere e sappia dare fiducia alle idee nuove. Senza un sistema scolastico di eccellenza non ci sono idee nuove. Senza idee nuove non c è ripresa e non c è futuro. Tanti si riempiono la bocca oggi parlando di riformismo; ebbene, essere riformisti significa avere idee nuove per il bene comune. Oggi neppure i pasdaran di Wall Street pensano più che il mercato si possa autoregolamentare ed è diventato luogo comune affermare che Bretton Woods va rivista. Il problema è che le istituzioni democratiche mondiali sembrano troppo deboli e divise per metterci mano. L Europa in particolare dovrebbe essere Stati uniti d Europa da più di un decennio per pensare di svolgere un ruolo da protagonista e non come oggi che non è né carne né pesce. Il passo è troppo lento per un continente che ha il pericolo nazionalista e xenofobo dietro ogni angolo. È pur vero che razzismo e nazionalismo significano morte e miseria, ma non sottovalutiamo il fatto che in tutto il mondo ci si interroga su come i cambiamenti globali incidano sulla tenuta delle democrazie e sul contenimento delle disuguaglianze. Il rischio che il mondo esca da questa crisi con più fanatismo e senza il bagaglio di valori democratici e liberali affermati nel secondo dopoguerra è più che reale. Non è un caso se la parola più usata dagli economisti di tutto il mondo in questo inizio di terzo millennio è disuguaglianza. Tutto ciò deve farci riflettere, anche perché nessuno può chiamarsi fuori. La globalizzazione, i processi qui illustrati, la crisi, non sono una cosa a parte di noi, come ben sanno le famiglie isontine, ma parte del nostro presente e del nostro quotidiano. Le mancate scelte in economia, il basso tasso di innovazione, il welfare per pochi, il predominio delle oligarchie significano bollette più care, lavoro che non si trova, lavoro che si perde, minor potere di acquisto, vita più grama, insicurezza del domani, abusi e umiliazioni. Su sociale, innovazione e democrazia siamo tutti chiamati a fare la nostra parte. Come è possibile che in Italia ci siano persone che guadagnano milioni di euro all anno e milioni di famiglie che a malapena arrivano a 1000 euro al mese? Non è populismo farsi questa domanda. Paul Krugman, premio Nobel economia 2008, afferma che possiamo accettare qualche individuo immensamente più ricco della media ma non un numero rilevante di questi più ricchi della media, perché altrimenti significa che la disuguaglianza sta aumentando e si comprime la base del sogno democratico e liberale, ovvero la middle class, la classe media, la famiglia media, in tutte le sue accezioni di famiglia. Solo una famiglia media estesa e solida garantisce un modello di sviluppo che ricominci a crescere. Gli eccessi, in economia come nella vita, procurano solo danni. Chi governa deve prendere come riferimento gli interessi della famiglia media ancorché patrimonializzata e non quelli degli immensamente ricchi. È una vergogna che in Italia non esista un tetto per i manager, pubblici e privati. Negli USA sono stufi di averlo. In Giappone lo spirito di servizio è talmente forte che i manager pubblici e privati a malapena hanno un reddito superiore ai dipendenti. III 4 Sarà pur vero che siamo una società fortemente individualista, ma dobbiamo renderci conto che non abbiamo le risorse per reggere questi privilegi. Tutto a tutti sarà anche uno slogan elettorale di successo, ma i numeri ci parlano di un Italia dove a tutti sono stati dati solo gli avanzi. In realtà siamo un Paese non fondato sul lavoro ma sulla comunicazione, e non ne traiamo le conseguenze, ad incominciare da un sistema di regole che permettano la reale libertà di stampa e non l opinionismo corrosivo che esiste oggi. Scrive il Censis nel rapporto Viviamo in un mare tumultuoso di opinioni. Tuttavia, le componenti sociopolitiche, partitiche o giornalistiche, anche quando non cedono al degradarsi verso il gossip, restano prigioniere nell esasperazione di un diffuso antagonismo talvolta a forte tasso di personalizzazione che non permette loro di uscire dal recinto dell opinionismo. Nell «antagonismo vissuto colpo su colpo», i soggetti politici perdono il ruolo di ricerca, sintesi interpretativa e proposta che solo può legittimarne la leadership. La corrosione esercitata dal primato dell opinione ha comportato un grande deficit di interpretazione sistemica, di capacità e volontà di definire una direzione di marcia su cui orientare gli interessi in gioco. Questa volta però non c è alcun povero Cristo da mettere in croce, questa volta l Italia deve fare i conti con se stessa e decidere cosa tenere e cosa cambiare. Ciò rende il nostro percorso più difficile degli altri Paesi europei. Infatti non basta chiedersi perché non cresciamo oggi, ma perché non cresciamo negli ultimi 20 anni. Questa è la domanda vera e rimanda ad una politica di riforme strutturali ben più impegnative dei soliti pannicelli caldi. Non è una questione di idee, è una questione di scelte e di interessi da difendere. È oggettivo che esistono interessi particolari e corporativi che sono in contrasto con gli interessi dell Italia e degli italiani. Lo Stato-comunità Non dobbiamo però dimenticare che la riforma più grande è attuare la nostra Costituzione e tenere unito il Paese che con tanti sacrifici ha visto la luce 150 anni fa e si è rigenerato nel secondo dopoguerra. Lo diciamo noi da questa città, Gorizia, che per chiamarsi ha richiesto ben due guerre mondiali. Non ci sfugge il bisogno di razionalizzazione richiesto dai tempi moderni, ma ci chiediamo perché mai ciò debba essere inteso come qualcosa di meno a Gorizia e alla sua Provincia? Perché mai non ci si pone l obiettivo di chiudere una delle due Università in Regione? Uno dei due Erdisu? Perché quando si parla di Banca d Italia, di Uffici del Tesoro, di Tribunale, di Azienda Sanitaria ecc. La realtà è che la razionalizzazione invocata è solo una balla per difendere i propri interessi particolari. Quando diciamo di ripartire dalla Costituzione diciamo proprio questo. In Provincia di Gorizia ci sono, a parte Comuni e Province, ben 80 enti e spa pubbliche o misto tali, i cui rappresentanti non sono eletti dal popolo, non rispondono al popolo, ma usano i soldi del popolo: bene, cominciamo a tagliarli e a trasferire le competenze a Comuni e Province. IV 5 È tempo di dare voce e concretezza ad una nuova idea di Stato, come previsto dagli articoli 114 e 118 della Costituzione italiana, i quali affermano due diritti che noi consideriamo inviolabili per garantire la sovranità al popolo, ovvero la sussidiarietà e la equiordinazione: Sussidiarietà vuol dire che i servizi vanno resi al cittadino dall istituzione che gli è più vicina, e poi dalle altre a seguire, quindi prima di tutto dal Comune. Equiordinazione vuol dire che la Repubblica è fatta da istituzioni a pari livello, Comuni, Province, Città metropolitane, Regioni, Stato, in cui nessun amministratore deve più presentarsi con il cappello in mano davanti all assessore regionale di turno a mendicare soldi per la propria gente, come se fosse un privilegio pretendere parte delle tasse che i propri cittadini pagano. Sussidiarietà ed equiordinazione definiscono in chiave moderna il profilo di uno Stato-Comunità federalista ed europeo che supera l impostazione culturale della tradizione napoleonica ottocentesca. La Costituzione è stata modificata nel 2001 ma questa rivoluzione copernicana lungi da divenire. V è ben Al centralismo dello Stato si sono sostituiti i centralismi delle Regioni, che rendono marginale e periferico il ruolo di Comuni e Province e di conseguenza scaricano su di essi tutto ciò che non va nel rapporto tra cittadini e istituzioni. Comuni e Province non sono al centro del sistema, ma vengono usati come capro espiatorio per nascondere le mancate riforme di cui ha bisogno il Paese. È tempo di rifiutare e contrastare una Repubblica che si identifica con lo Stato nazionale o regionale. Noi non siamo meri enti locali né autonomie locali, non siamo un pezzo periferico del sistema, noi siamo lo Stato-comunità, il luogo più immediato per l esercizio della sovranità del popolo, la Repubblica più vicina al cittadino. Per questo vogliamo, pretendiamo pari dignità costituzionale davanti alla Repubblica e promuoviamo la leale collaborazione istituzionale, respingendo ogni forma di gerarchia istituzionale. Non ne possiamo più di burocrati regionali e statali che ci controllano e non ne possiamo nemmeno più di commentatori più o meno prezzolati che ci fanno i conti in tasca e presentano ricette mirabolanti il cui succo è sempre lo stesso: togliere potere e soldi ai rappresentanti del popolo per darli ai salotti buoni degli affari propri. Sia chiaro una volta per tutte: noi non siamo una voce di spesa, noi siamo la storia dell Italia e degli italiani. Il pesce in questo Paese puzza dalla testa e non dal lavoro semivolontario di migliaia di amministratori e dipendenti locali che hanno un solo obiettivo: il bene del loro territorio. L Italia è un Paese rigido e ingessato che non attua riforme reali ma solo sulla carta, con una classe di governo vecchia che perpetua se stessa; un Paese immobile e ingessato che sta in piedi solo grazie all elasticità e al senso di responsabilità dei suoi amministratori locali. Quelli che non rubano, quelli che prendono avvisi di garanzia solo per le disgrazie, quelli che il cittadino conosce e con cui parla ogni giorno, quelli che tutti tirano per la giacchetta, quelli che non chiedono rimborsi e spesso pagano del loro, quelli che se nevica o il fiume cresce sono lì nel fango e nella tormenta anche a Natale, quelli che quando non vanno li mandi a casa e comunque sempre dopo due mandati, quelli che sono troppo stanchi la sera per guardare le notizie in televisione e che quando vanno in vacanza hanno la testa fissa su cosa succede a casa loro. Quelli che tutta l Europa ci invidia. Ma non scherziamo, si tratta di una giusta e sana scala di valori, non c è società che abbia futuro senza educazione civica e senso di responsabilità. Non è vero che è tutto relativo. Il relativismo arido alimenta la diffidenza nel cammino dell uomo, la sfiducia negli altri, la paura del domani e annebbia il significato delle cose e delle azioni. Per ridare fiducia non basta offrire protezione. Dobbiamo offrire prospettive di futuro e opportunità. Anche questa idea delle fusioni di Comuni o Province è una grande baggianata, perché non si risparmia niente ma si riduce solo la democrazia. Sarebbe ora che anche le menti più ottuse si rendano conto che fare sistema non significa ridurre i protagonisti, ma farli lavorare come una squadra; è la differenza tra government e governance, tra dittatura e democrazia, tra io e noi. Scrive sempre il Censis nel rapporto L individualismo vitale è sempre meno capace di risolvere i problemi della complessità che lo trascende, il soggettivismo etico mostra la corda rispetto all esigenza di valori condivisi, la spietatezza competitiva e la carica di egoismo che derivano dal primato della soggettività hanno creato squilibri e disuguaglianze sociali che pesano sulla coesione collettiva È troppo difficile essere e sentirsi comunità? Non è questo il luogo dell identità riconosciuta e del suo divenire? Il luogo della sicurezza e dell appartenenza, della memoria e della speranza nel futuro? Nessuno deve essere lasciato solo, è questo il welfare che non c è in questo Paese, e non a caso si chiama welfare-community. Anche il concetto di sicurezza è legato a quello di comunità. Una volta i nostri nonni lasciavano le porte di casa aperte, oggi il più grande sconosciuto abita nel tuo stesso condominio. Non ha importanza se allora i reati erano maggiori o minori, ci si conosceva tutti e ci si sentiva meno insicuri del domani. Non c è sicurezza senza fiducia, perché essere sicuri significa prima di tutto sentirsi sicuri. Ritornare ad avere fiducia significa vivere meglio, significa rispondere alle mille paure del tempo moderno: paura della crisi, paura di perdere il lavoro, dell immigrato, della criminalità, della povertà, della solitudine. La nuova questione sociale è oggi la crescita dell insicurezza sociale. Tutto questo si fa pensando di più alle persone e stando più vicini ai cittadini, quello che fanno Comuni e Province: usando uno slogan si può dire, la Repubblica più vicina al cittadino. I costituenti che cambiarono la Costituzione nel 2001 mettendo al primo posto Comuni e Province, parlarono di Stato-Comunità federalista ed europeo. Da lì bisogna ripartire per ritornare a crescere. Sua eccellenza il territorio. È inutile andare a cercare tante eccellenze qua o là, la nostra eccellenza è il territorio, si potrebbe dire sua eccellenza il territorio. D altra parte la nostra azione è stata caratterizzata in questi anni da questo solo obiettivo, rendere il territorio un eccellenza e prepararlo alle sfide della globalizzazione e dell apertura dei confini. Ciò ha significato una serie di Protocolli di intesa che agivano sulla struttura della offerta isontina, in particolare sulla viabilità, sull edilizia scolastica e sull edilizia sportiva. Un tris di interventi notevoli e strutturali che tendono a rendere competitivo il sistema e a salvaguardare la coesione sociale e il senso di comunità. VI 7 Il battente di opere pubbliche della Provincia di Gorizia anche per il 2010 sarà in questo senso notevole. I protocolli vanno avanti bene e regolarmente. Le risorse previste per la viabilità sono più di 10 milioni di euro, mentre le risorse per i lavori pubblici ammontano a più di 8 milioni di euro di cui una minima parte da reperire, a cui aggiungere altri 3,5 milioni di euro di lavori in corso nel Per l edilizia sportiva il milione di euro messo in campo dalla Provincia permetterà investimenti per oltre 6 milioni di euro e la sistemazione di un impianto sportivo per Comune, una cosa senza precedenti che non a caso è diventato persino modello nazionale. In totale prevediamo opere in realizzazione e progetto nel 2010 per oltre 27 milioni di euro. Contemporaneamente sulla viabilità i Comuni e la Regione stanno realizzando importanti arterie turistiche e logistiche per oltre 200 milioni di euro, interpretando al meglio la nuova centralità geografica. Rimane ancora aperto il nodo del Polo intermodale di Ronchi, rispetto al quale la Provincia rilancia la propria candidatura di soggetto attuatore, ritenendo assurdo che sia un soggetto privatistico come la spa Aeroporto a definire il futuro urbanistico e di sviluppo dell area. Ma dietro c è altro, le mani sul territorio. In ogni caso, Polo intermodale a parte, il resto va avanti in maniera spedita e questo dimostra che l idea di base dei protocolli di intesa per preparare l Isontino all Europa era giusta. E dimostra che la Provincia c è e cammina. Nel 2010 i cittadini troveranno molti cantieri aperti, cantieri utili e fatti bene, grazie al potenziamento della progettazione interna e alla stipula dei protocolli; non è un caso se nel 2009 abbiamo ottenuto la Targa Blu per la sicurezza stradale: 1. A fianco di questa azione sulle strutture abbiamo in questi anni messo in campo un altra forte iniziativa sulla valorizzazione del territorio dal punto di vista turistico, naturalistico, enogastronomico e storico. Due progetti forti, Marketing Collio e Carso sono in via di realizzazione per circa 8 milioni di euro, a cui nel 2010 si aggiungerà il Progetto Isonzo con l obiettivo di ottenere un fiume fruibile, sano, sicuro e balneabile. Se a ciò si aggiungono gli investimenti su Grado della GIT e della Regione, possiamo dire che l offerta turistica, oltre che sostenuta da una offerta ricettiva di qualità come l agriturismo, si esprime in tutta la sua potenzialità nella nostra Provincia. Collio, Carso, Isonzo e litorale sono il core business di una offerta turistica ovviamente più ampia e articolata, valida per tutte le tasche e per tutti i gusti, dalla cultura alla natura, dalla nautica di diporto alla storia. Ciò mette in moto una miriade di soggetti attivi e di iniziative di contorno che rendono il nostro territorio bello, interessante, piacevole, accogliente. Si tratta di un pacchetto turistico attrattivo su 4 assi non da poco, stante la centralità geografica del territorio e la facilità di raggiungere Venezia, Trieste, Lubiana, mete turistiche sempre ambite. La stessa realizzazione dell IKEA può in questo contesto essere vista come attrattiva dello shopping e fungere da volano a sua volta per gli altri settori. Ecco cosa significa fare sistema, far lavorare i protagonisti in squadra. In sostanza, tra protocolli di intesa sulle infrastrutture e potenziamento dell offerta turistica, il nostro obiettivo è semplice: sfruttare al meglio la nuova centralità geopolitica dell Isontino a VIII 9 seguito del superamento dei confini, facendo in modo che merci e persone non solo passino di più da noi ma trovino ragioni e interessi per fermarsi di più da noi. Ecco perché diventa centrale il ruolo del porto e di nuove zone produttive, ecco perché dobbiamo superare una visione artigianale e localistica del turismo e fare promozione ad alti livelli. Offriamo alto, perché siamo una comunità aperta e accogliente, che ha fatto del suo territorio un eccellenza. D altra parte, una volta un Vice Ministro della Repubblica italiana ebbe modo di dire che quando il Corridoio 5 arriverà a Venezia anche gli orbi vedranno che il passaggio naturale è per Gorizia. Noi lo abbiamo visto prima, e sfruttiamo tutte le occasioni per prepararci. Senza polemiche e senza primi piani - quelli li lasciamo ad altri - sappiamo che i nostri vantaggi geografici sono reali e sappiamo che l asse mare-lubiana, che passa per Villesse e Gorizia e va su per la valle del Vipacco, rappresenta non solo un asse viario ed economico, ma anche sociale, culturale, turistico, identitario. Un sistema robusto, che apre mille occasioni e che soprattutto sta in piedi da solo perché non è economia di carta, ma economia reale. Una forte integrazione tra i porti dell alto Adriatico, una solida presenza di aree di pianura per le merci, una viabilità di prim ordine, ecco il Distretto logistico transfrontaliero che con l asse ferroviario Gorizia-Lubiana chiude il cerchio di un modello che non si esaurisce nell alta velocità, ma promuove tutto il territorio e lo fa in tempi relativamente brevi e a costi relativamente sostenuti. Tutto ciò nel contesto di una Europrovincia, che non sia un ente in più ma uno strumento in più. Tutti gli strumenti sono utili, compreso il GECT, basta che funzionino. Noi preferiamo una riscrittura nel segno del fare del Protocollo di collaborazione transfrontaliera, perché lo riteniamo più adatto, meno costoso e più efficace. Ciò che deve essere però chiaro a tutti è che non basta più declamare l Europa, è tempo di fare Europa. E l Europa è prima di tutto unità a pari condizioni, è armonizzazione dei sistemi fiscali e del costo del lavoro: quello che qui non sta avvenendo. È giusto chiedersi dove stia il governo italiano che ha potestà primaria in politica estera. Dopo tanto blaterare a vanvera su mille istituzioni europee che dovevano arrivare a Gorizia, dobbiamo prendere atto che al di là di qualche convegno non è arrivato nulla, anzi meno di nulla, e che la famosa fiscalità di vantaggio per le nostre aree è morta prima di nascere, come il rinnovo del Fondo Gorizia e della Zona franca. È bello sentirsi dire che dobbiamo investire in qualità, ma le nostre imprese pagano il 30% di tasse in più di quelle in Slovenia e il costo del lavoro è il 33% più caro in Italia a parità di reddito per il lavoratore. Altro che fiscalità di vantaggio, saremmo contenti se ci togliessero un po di fiscalità di svantaggio. Può essere tutto ciò solo un problema nostro? Dov è la Regione? Dov è lo Stato? Dov è l Europa? Noi porteremo con forza questi argomenti a tutti i livelli e ci aspettiamo risposte chiare da parte di tutti. La sfida Il Bilancio 2010 vuole essere perciò un bilancio per ritornare a crescere. Si tratta di una sfida non facile, soprattutto perché una visione ancora centralista della Regione ha penalizzato fortemente la Repubblica più vicina ai cittadini, Comuni e Province, con tagli drastici che mettono in serio pericolo la tenuta del sistema e l erogazione dei servizi essenziali. IX 10 Non basta dire che ci sono meno entrate dallo Stato perché c è la crisi e quindi i proventi fiscali si sono ridotti, di fatto è l enorme debito privato indotto dall economia di carta che sta diventando debito pagato dal pubblico. Come già detto è tutto l impianto che fa acqua: il mancato federalismo fiscale, le mancate politiche dell entrata, la mancata lotta all evasione fiscale, l aumento della disuguaglianza sociale, la perdita di valore negoziale del lavoro. Il tutto all interno di una finanziaria regionale che non si distingue certo per federalismo. La nostra situazione con la Regione si può così riassumere: trasferimenti legge 24 meno mercato del lavoro meno trasferimenti ordinari meno vari tagli su cultura e sociale meno si tratta di di entrate correnti ordinarie in meno, pari ad un taglio del 19,11%. A tutto ciò si aggiungono minori entrate proprie per conseguenti ai minori interessi per giacenze, alla riduzione dei consumi di energia elettrica e allo scippo dei diritti di motorizzazione da parte dello Stato.. Per un totale di meno di parte corrente. Mancano inoltre da parte della Regione i della viabilità, ex aster, e i dei contributi per il solare e la raccolta differenziata. E siamo a meno Una bella sfida. Una sfida che noi rilanciamo, chiedendo la riforma totale federalista della Regione. Leggiamo che la nostra Regione vuole diventare modello federalista, bene, incominciamo. La crisi deve venir usata come occasione per avviare la riforma federalista della Regione, metà dipendenti, metà politici, fine delle leggi di spesa, tutta l amministrazione a Comuni e Province, fine di ogni assurda e anticostituzionale rendicontazione, fine di ogni assurda scala gerarchica tra enti che la Costituzione definisce equiordinati, una Regione leggera che dia gli indirizzi e Comuni e Province che li attuino. La prima cosa è dare alle Province la pianificazione urbanistica di area vasta, come nel resto d Italia, perché sarebbe un assurdo declamare di voler fare di più e poi dare di meno. E sempre in tema di modello federale, incominciare subito dando alle Province la formazione professionale, gli ATO acqua e rifiuti e le Direzioni Provinciali LLPP, eliminando ogni trasferimento con vincolo, esentando Comuni e Province da Irap e IVA, smettendo di legiferare sull organizzazione interna degli enti, abolendo la miriade di enti inutili non previsti nella Costituzione. Il futuro dovrà vedere l autonomia degli enti strumentali, l abolizione di qualsiasi legge di spesa: la Regione che studia e dà gli indirizzi e sta a noi con i trasferimenti correnti attuarli. È troppo chiedere una Regione di legislatori? Da parte nostra, facciamo le nostre scelte su sociale, innovazione e democrazia, come tutti dovrebbero fare per ritornare a crescere: in tutto 18 programmi e 246 progetti. Avanti con innumerevoli iniziative promosse assieme agli enti e alle associazioni aderenti alla Consulta provinciale per la Pace, tra le quali la riconferma del Treno della Memoria e la convenzione con il Comune di Medea per l Ara X 11 Pacis come luogo simbolo di pace, l adesione a Nessuno Tocchi Caino contro la pena di morte; realizzazione delle opere previste nel 2010 dai protocolli di intesa sulla viabilità, sull edilizia scolastica e sugli impianti sportivi, per 27 milioni, con la tempistica indicata nella Task Force che tutti possono trovare in internet; avanti con il Patto per lo sviluppo e ulteriori appuntamenti di approfondimento sui temi della conferenza, porto e logistica transfrontaliera, green economy ed innovazione, Carso e turismo; realizzazione di un accordo con i Consorzi di Gorizia e Monfalcone per realizzare una Task force che promuova le opportunità del nostro territorio nel resto d Europa; mandato chiaro per una collaborazione funzionale tra i due Consorzi industriali e per l individuazione e realizzazione di nuove aree di espansione a Mossa, nel Monfalconese e nel retro porto di Monfalcone, anche alla luce di una possibile piattaforma isontina; avvio dello studio SNODO 2, finanziato con dal Governo italiano in attuazione del DPEF del Consiglio dei Ministri 2009, e finalizzato alla definizione concreta della logistica isontina e transfrontaliera; adeguamento del protocollo di collaborazione transfrontaliera a sostegno di un fare equosostenibile dell area, sostenendo tutte le lingue della Provincia, con particolare attenzione alla minoranza slovena e ai tagli che la stessa sta subendo da parte del governo nazionale e regionale. Anche quest anno la presente relazione sarà tradotta in friulano e sloveno; inizio lavori Carso con la sistemazione delle cannoniere, completamento della progettazione esecutiva e contributi ai soggetti pionieri del progetto; completamento e inaugurazione percorsi turistici e ciclabili sul Collio; sostegno e attuazione delle azioni previste dal PAL e dal GAL e collaborazione con le associazioni di categoria degli agricoltori, all interno di un disegno più ampio di Distretto rurale che promuova il territorio e i suoi prodotti, le parlate locali e le iniziative collegate al folclore e alla tradizione del territorio; avanti con il grande impegno sul lavoro e sulle persone, con investimenti per circa 3 milioni di euro, di cui ben per contributi finalizzati all assunzione di lavoratori disoccupati o a rischio di disoccupazione, per la creazione di nuove imprese, per la frequenza di corsi e per la trasformazione di rapporti di lavoro precario in rapporti di lavoro a tempo indeterminato; promozione dell innovazione tecnologica attraverso incentivi alle assunzioni di laureati in materie scientifiche con , e candidare il territorio provinciale come sede ideale per il terziario avanzato come volano al lavoro qualificato Friulia in primis ; sempre in tema di qualificazione del lavoro, continuare con la formazione professionale realizzata dalla Provincia per dipendenti e liberi professionisti; incrementare l operatività della Task Force di consulenza alle imprese, attraverso visite in maniera capillare ad aziende di ogni tipologia merceologica manifatturiere, ma anche commerciali, agricole, ecc. Avvio della riorganizzazione logistica della Direzione Cultura, attraverso il potenziamento dell archivio e della biblioteca storica e avvio delle azioni propedeutiche alla realizzazione della Bimba, Biblioteca Multimediale per Bambini, come assi portanti del Centro sistema bibliotecario isontino; completamento mostra Futurismo e nuove mostre provinciali presso Borgo Castello. Centenario di Michelstaedter da realizzarsi in collaborazione con il sistema Gorizia; ampliamento degli spazi espositivi sul territorio isontino con apertura della sala 2 settimane a Gorizia e la riapertura della Galleria Spazzapan a Gradisca, anche se appare vergognoso che la stessa non sia in tabella regionale; presenza, dopo un secolo, della Provincia a Monfalcone presso la Sala Espositiva contemporanea per un periodo di alcuni mesi in accordo con il Comune e con una propria mostra apposita; realizzazione mostra ed eventi collegati al 40 dei Giuliani nel Mondo che si terrà in settembre nella nostra Provincia; avanti con questo grande successo che è Libri e libertà, che ha raggiunto ormai quota volumi; avanti ancora, con convinzione sul progetto tirocini con e sul progetto Microcredito per giovani con , per dare ancora una volta fiducia ai giovani, fiducia al futuro; pur nella difficoltà del momento finanziario, si prevede e si conferma il totale sostegno al CISI e al settore sociale nel suo insieme, con risorse fresche pari a , che serviranno a tutto il settore della disabilità, del volontariato e ad aiutare le donne vittime di violenza; investire sui giovani e sulla loro capacità di fare e gestire, sostenendo il Forum e il suo lavoro, il Palio teatrale studentesco, come logica conseguenza di quanto realizzato con Giovani alla Frontiera, in buona parte grazie al progetto UPI e al riconoscimento regionale per Overnight; stipula accordi e inizio realizzazione sistemazione impianti sportivi, con l obiettivo di uno per Comune, per circa 7 milioni ; realizzazione studio qualità dello sport sulla qualità del servizio offerto dall associazionismo sportivo della provincia di Gorizia, con l obiettivo di migliorare i servizi resi ai nostri sportivi; XII 13 mantenere il forte impegno sullo sport con il tavolo dello sport, le forme di consultazione, i vari progetti tra cui il contenimento delle tariffe delle palestre, il sostegno allo sport disabili e allo sport scuola; continuare l ottimo lavoro sulle pari opportunità con notevoli riconoscimenti statali e regionali che permettono di investire ben nelle iniziative e nel lavoro della Consigliera di parità; mantenere il sostegno alla cooperazione sociale nella misura degli anni precedenti con di contributi; avviare il piano immigrazione 2009, con di cui più della metà per il sostegno alle donne rifugiate richiedenti asilo, ovvero già riconosciute come tali, che fuggono da dittature, guerre e persecuzioni; investire in innovazione e green economy, che da noi significa continuare e potenziare il nostro primato su energia e ambiente e sostenere Ditenave, mantenere Agenda 21 e potenziare i nostri uffici ambiente; l approvazione del Piano provinciale rifiuti, la sperimentazione sul dissociatore molecolare, l accordo fino al 2015 con la Provincia di Trieste per l uso dell inceneritore; in caso di ATO acqua e rifiuti alla Provincia, si tratterà nel 2010 di predisporre le nuove gare di appalto. In assenza di deroghe, il primo gennaio 2011 è il termine previsto dalla legge per i nuovi affidamenti; nuovo Protocollo microhabitat, che si aggiunge a quelli già previsti, con il Comune di Savogna per bonificare dal gas radon la scuola elementare di San Michele del Carso ; niente Comuni ricicloni nel 2010 a causa dei tagli ma avanti con la realizzazione delle ecopiazzole; avanti con il progetto Eco-Provincia, trasformazione di tutte le caldaie a metano, i primi impianti di teleriscaldamento, analisi delle dispersioni termiche degli edifici, progetto contro la dispersione termica, progetto dell uso dei tetti per energia alternativa, wi-fi gratis nelle scuole; entro l anno realizzazione della gara per l energia alternativa sui tetti degli edifici provinciali attraverso il sistema della finanza di progetto; avvio progetto energia dal sole in collaborazione con gli istituti di credito interessati che si impegnano a sostenere integralmente le spese per installazione e messa in opera degli impianti fotovoltaici da 3 kw sui tetti delle abitazioni domestiche con contributi a fondo perduto per le famiglie per un totale di da parte nostra; avvio progetto euro zero, ovvero ricerca e sostegno a tutti i progetti provenienti da privati per la realizzazione di tetti fotovoltaici con particolare attenzione ai tetti dei capannoni industriali, ai parcheggi di impianti sportivi, scuole e attività produttive e agricole. Il tutto ad euro zero per il contribuente; mantenere e potenziare il progetto microraccolta amianto con contributi pari a ; per quanto riguarda l osservatorio grandi impatti nel 2010 l attenzione rimarrà posta verso la CTE di Monfalcone, le discariche, il Corridoio 5 ; realizzazione Piano di manutenzione Isonzo in accordo con l ATO acqua per avere una risposta definitiva su argini, ghiaie e golene, e presentazione del Progetto Isonzo per un XIII 14 fiume pulito, sicuro, fruibile, che vuol dire anche pista ciclabile dalle sorgenti alla foce e niente problemi a Marina Julia; impegno e iniziative varie per mantenere l acqua pubblica, e finanziamento dell intervento in Argentina per e nelle altre aree del mondo per altri , secondo le decisioni previste dall AATO acqua; vari progetti di cooperazione internazionale attraverso partnership allargate, tra cui il progetto Kosovo, Mostar e Lamponi di pace; realizzare mille azioni concrete transfrontaliere sulla cultura, sport, associazionismo, sociale, istruzione, servizi, comunicazione, volontariato, per passare da un idea di Europa ad un fare Europa; potenziare la nostra Polizia Provinciale, con le priorità di competenza previste dal regolamento provinciale, affidandole anche il controllo ambientale delle caldaie, che a questo punto diventa finalmente gestito in proprio; predisposizione del primo Piano della sicurezza provinciale, con particolare attenzione alla sicurezza urbana, sul lavoro, sulle strade e in casa; avanti con l azione legale della Provincia in difesa delle vittime dell amianto; avanti con lo Sportello 4 Zampe, che sembrava una scommessa, e oggi da tutti gli operatori è riconosciuto come uno degli strumenti più accreditati e validi del settore; rafforzare la Provincia web, con di investimenti per diffondere il Voip e modernizzare la macchina pubblica, la digitalizzazione degli atti e maggiore posta tramite internet, per risposte più efficienti e in tempi brevi; infine sul fronte dei contributi, mai così difficile come quest anno a fronte dei tagli, possiamo dire che faremo il massimo, e che nessuno verrà lasciato solo, nello sport, nella cultura, nel sociale, nel volontariato, nell istruzione, in una parola in questo meraviglioso mondo che è l associazionismo isontino. Sarà dura, ma insieme possiamo farcela. Tutto sarà trasparente come sempre e i contributi si troveranno su internet alla voce Sportello Unico. Queste sono le nostre scelte, da cui emerge una Provincia dinamica, aperta e innovativa, che vuole ritornare a crescere e che pensa soprattutto alle persone che la abitano. Ma come abbiamo fatto a trovare soldi per fare tutte queste cose, nonostante tagli così drastici e senza aumentare tasse ne tariffe e mantenendo altresì l impegno di riduzione annua del 2% della Tarsu? Una parte deriva da un governo efficiente del bilancio in questi anni, che ci ha permesso di ridurre gli sprechi e ottimizzare il personale e le risorse. Vuol dire che il nostro piano triennale di contenimento della spesa pubblica funziona, e non a caso abbiamo il rapporto debito su PIL tra i più bassi in Italia passando da 7,10 del 2007, al 6,05 del 2008, al 5,94 del 2009, e al 5,63 del Quattro anni di buon governo. Una parte consistente deriva dai riconoscimenti al nostro lavoro e ai nostri progetti da parte della Regione e dello Stato che ci hanno portato risorse straordinarie altrimenti non reperibili. Quattro anni di idee nuove. Una parte deriva dal lavoro dei dipendenti di questa Provincia, che stanno dimostrando nei fatti che non solo pubblico è bello, ma funziona ed è vantaggioso per tutta la comunità. Quattro anni di buona amministrazione. XIV 15 Lasciateci anche quest anno ringraziare tutti coloro che sono andati in pensione nel 2009, o che sono andati in mobilità in altri enti, perché sono loro la vera storia della Provincia. Signor Presidente del Consiglio, Signore Consigliere e Signori Consiglieri, abbiamo sempre pensato ad una Provincia trasparente e facile da usare, e il nostro Piano della Comunicazione è ormai materia di studio da parte degli altri. Non si contano più gli attestati di merito al nostro Ufficio Stampa, e faremo ancora meglio. Questa relazione si chiude ogni anno parlando di Costituzione; cosa volete, le vogliamo bene e ci piace dire che noi siamo orgogliosi di questa Costituzione e della sua storia. Siamo orgogliosi di scrivere nel giorno dell unità nazionale sul manifesto della Provincia la frase fratelli d Italia, in italiano, friulano e sloveno, perché è questa Costituzione che lo ha permesso. Siamo orgogliosi di dire grazie a quelli che hanno combattuto per averla e ci piacerebbe vivere in un Paese normale dove tutti lo siano. Chissà, oggi si parla di clima positivo nel Paese. Non sarebbe mai troppo tardi. Questa Repubblica, che oggi sembra riscoprire la forza e l importanza dei suoi figli nelle comunità locali, forse ha bisogno proprio di questo senso di comunità per riprendere un cammino comune di libertà e uguaglianza. Non dimentichiamolo, per il bene dell Italia, per il bene dell Isontino. La Giunta Provinciale Gorizia, 1 febbraio 2010 XV 16 XVI 17 Gospod predsednik Sveta, gospe svetnice in gospodje svetniki, leto 2009 smo za eli z razpravo o krizi in o tej temi razpravljamo tudi v letu Danes to po nemo z zavestjo, da je najhuje mogo e že mimo, da pa bo gospodarska oživitev vsekakor po asna. To pomeni, da bo še dolgo asa vladala brezposelnost, pomeni pa tudi, da se z vzroki za krizo nismo spopadli, niti jih nismo rešili, mogo e jih pa nismo niti razumeli. To ni vprašanje optimistov ali pesimistov, to so resni ni podatki: Evropska komisija je predvidela, da se bo Italija komaj leta 2015 vrnila na raven BDP iz leta 2007, z znatno pove anim javnim dolgom do 118%, in vse to s pove anjem neenakosti pri razdelitvi prihodka v škodo družin italijanskih delavcev, predvsem za asnih ter tistih iz takšnega ali druga nega terciarnega sektorja. V bistvu: po asna oživitev gospodarstva, nastradajo pa vedno eni in isti, najšibkejši in najbolj izpostavljeni. Censis priznava, da doživljamo prvi v zgodovini moderne Italije mo no prestrukturiranje terciarnega sektorja. In prav v številnih malih in zelo majhnih podjetjih, ki se ukvarjajo s trgovino, s turizmom, s storitvami obrtništva, obstaja že precejšnje število «žrtev». V naši pokrajini se temu pridružujejo še kriza v pomembnih podjetjih, kot so Ineos, Carraro, Eaton, e omenimo samo nekatera, ter težave z naro ili v drugih, kot so Fincantieri, Ansaldo, Fantuzzi Reggiane, Italsvenska. Velika zaskrbljenost prihaja iz kmetijskega sektorja, ki se ga je treba lotiti s teritorialnega vidika. Struktura še drži, toda s kakšnim naporom! Vsako podjetje je pravo bojiš e. Kljub temu pa se brezposelnost v Poso ju ohranja vedno na ravni pod državnim povpre jem, in spet pridobljena geografska centralnost vsaj v tej fazi olajšuje nastajanje trgovskih in industrijskih središ, in sicer v taki meri, da je treba razširiti proizvodne in industrijske cone. Pred asom smo rekli, da gospodarstvu ponujamo dve roki, z eno branimo obstoje e in z drugo ustvarjamo nove priložnosti. Za ponovno rast Tragedija je, da tvegamo, da postane ta borba neproduktivna. Povedali smo, veliko je takih, ki so rekli, da ni ne bo ve tako, kot je bilo, toda vsi se danes sprašujejo, kdaj se bo to stanje kon alo in le malo je takih, ki se sprašujejo, kaj bi morali storiti, da ne bi ponovno prišlo do krize. Monetarna ekonomija je namre uni ila dejansko ekonomijo in je kon no uni ila še samo sebe, nadaljuje z reprodukcijo svojih virusov v upanju, da se bo vse spremenilo z namenom, da bi vse ostalo, kot je bilo. Nekdo je rekel, da smo trmasto ponavljajo a se družba, resnica je, da ima ve ina družin svoje premoženje in hiša je nedotakljiva! Na žalost na ta na in ne bomo rasli. XVII 18 Ni dovolj to, kar Censis imenuje stresirana vztrajnost italijanskih družin. Dovolj bo, da si ogledamo velike premike na mednarodni sceni: skupina G8 ne obstaja ve ali vsaj ne služi ve. Skupina G20 pa ima zavezane tako roke kot noge na os ZDA Kitajska. Poleg tega je že nadvse o itno, da je treba nanono razmisliti o razvojnem modelu in to ne samo z ekološkega vidika, marve tudi z družbenega in demokrati nega. Da bi lahko za eli spet rasti, je treba storiti samo eno: spremeniti se. Vedno imamo as, da se skupaj spremenimo. Pomaga, e svoje prednosti izkoristimo na najboljši možni na in, to pa ni dovolj. Ne smemo zamešati za asnih ukrepov z dolgoro no strategijo, doživeli bomo hudo presene enje. Vseeno se spomnimo teh naših petih majhnih, a pomembnih prednosti, ki so bile v središ u pozornosti na Gospodarski konferenci, ter na el, ki jih z velikim uspehom podpira nov Pakt za razvoj : 1. »pokrajina integracije«: zgodovina premi ne meje jo je izu ila, da mora omogo ati sobivanje ljudi razli nih ras in kultur. Ve ja integracija, ve ja rast. Te prednosti so koristne, toda ne zadostujejo, kajti danes v zahodnem svetu vsi investirajo v infrastrukturo in javne gradnje, malo zato da podpirajo ekonomijo po Keynesu, malo zato, ker se pripravljajo na to, da postanejo konkuren ni in da privla ijo kapital. V papirnati ekonomiji infrastrukture ne koristijo. V finan no zasvojeni ekonomiji postane konkretnost neobvezna. Neprožna in zaprta ekonomija ne privablja kapitala. Po krizi leta 1929 je mnogo držav udejanjilo nacionalisti no politiko z namenom utrditve lastne identitete ter politiko, osnovano na bolj ali manj poudarjeni avtarhiji: dandanes postaneš reven že samo, e pomisliš na tako vrsto politike. Ho eš ali no eš, ne obstaja druga pot do odprte družbe, kjer ljudje soodlo ajo o razvoju in kjer odprtost do individualnih pravic in fleksibilnost sistema na vseh nivojih uspeta sobivati z atavisti no potrebo po identiteti. Preverjeno je, da bo tisti, ki bo uspel v novem, globalnem prostoru združiti razvoj in identiteto, uspel v izzivu rasti. Ta prostor imenujejo odprta skupnost. Spomnimo se, da rasti ne pomeni zasledovati,»kar je najve «, ampak tisto, kar je najboljše. XVIII 19 Sprememiti se pomeni torej zasnovati nov model socialne blaginje, ki je zasnovan na osebi in njenih pravicah, ne pa na družbeni ali etni ni pripadnosti, zmanjšati razlike med bogatimi in revnimi, pove ati socialno mobilnost, nagrajevati zasluge, uni iti korporacije, združiti fleksibilnost in jamstva. Spremeniti se pomeni razširiti in vlagati v»zeleno gospodarstvo«z namenom, da postane model rasti trajnosten in realen. Vlagati v inovacijo, v uporabne raziskave, v znanje, v univerze, v sposobnosti. In prav gotovo ni to nuklearna pot. Spremeniti se pomeni ustvariti realne demokrati ne organe, in ne ve samo formalne, pomeni boriti se proti privatizaciji demokracije, proti nadvladi oligarhij in klanov, udejanjiti resni ni federalizem. Sociala, inovacija, demokracija: trije izzivi globalizacije. Na kratko, sprememba, ki služi temu, da bi za eli spet rasti, mora ponovno dati suverenost ljudstvu in njegovim institucijam, zasledujo kolektivno dobrobit in ne bogastvo maloštevilnih. Svobodna in odprta družba, ki naj najde smisel v skupni poti zase in za prihodnje rodove. Družba, ki naj investira v znanje in naj zaupala novim idejam. Brez odli nega šolskega sistema ni novih idej. Brez novih idej ni gospodarske oživitve in ni prihodnosti. Mnogi dandanes stalno govori ijo o reformizmu; no, biti reformist pomeni imeti nove ideje za skupni blagor. Danes niti pasdarani Wall Streeta ne mislijo ve, da se lahko trg sam uravnava. Nekaj povsem obi ajnega je postala trditev, da je treba Brettonwoodski sporazum spremeniti. Problem je v tem, da se zdijo svetovne demokrati ne institucije prešibke in preve razdeljene, da bi se tega lotile. Še posebej Evropa bi morala biti Združene države Evrope, in sicer že ve kot desetletje, da bi lahko pomislila na vlogo protagonista, ne pa kot danes, ko ni ne ti ne miš. Korak je prepo asen za kontinent, ki mu za vsakim vogalom preti nevarnost nacionalizma in ksenofobije. Res je, da pomenita rasizem in nacionalizem smrt in revš ino,vendar ne podcenjujmo dejstva, da se po vsem svetu sprašujemo, kako globalne spremembe vplivajo na ohranjanje demokracije in na omejevanje neenakosti. Nevarnost, da bo svet iz te krize izšel z ve jim fanatizmom in brez demokrati nih in liberalnih vrednot, ki so se uveljavile po drugi svetovni vojni, je ve kot realna. Ni slu aj, da je najbolj uporabljena beseda ekonomistov z vsega sveta na za etku tretjega tiso letja neenakost. O vsem tem moramo razmisliti, tudi zato, ker nih e ni izvzet. Globalizacija, tukaj opisani procesi, kriza, niso nekaj, kar se nas ne ti e, kot to dobro vedo družine iz Poso ja, temve so del naše sedanjosti ter našega vsakdana. XIX 20 Odsotnost izbir v ekonomiji, nizka stopnja inovativnosti, blaginja za maloštevilne, nadvlada oligarhij pomenijo dražje ra une, delo, ki se ga ne najde, delo, ki se ga izgubi, nižjo kupno mo, revnejše življenje, negotovost o tem, kaj bo prisnesel jutrišnji dan, zlorabe in ponižanja. Vsi smo poklicani, da prispevamo svoj delež za socialo, inovacijo in demokracijo. Kako je mogo e, da v Italiji obstajajo ljudje, ki zaslužijo na milijone evrov na leto, in da obstaja na milijone družin, ki zaslužijo komaj 1000 evrov na mesec? Ni populizem, e si zastavimo to vprašanje. Paul Krugman, prejemnik Nobelove nagrade za ekonomijo leta 2008, trdi, da lahko sprejmemo, da je kak posameznik neizmerno bogatejši od povpre ja, ne pa, da je število bogatejših od povpre ja znatno, saj bi to pomenilo, da neenakost naraš a in je potla ena osnova za demokrati ne in liberalne sanje, oziroma»srednji sloj«, povpre na družina v vseh njenih oblikah. Samo široka in mo na povpre na družina zagotavlja model razvoja, ki lahko za ne ponovno rasti. Presežki, tako v ekonomiji kot v življenju, povzro ajo le škodo. Tisti, ki vlada, mora upoštevati kot osnovo interese povpre ne družine, eprav s premoženjem, in ne interese tistih, ki so neizmerno bogati. Sramota je, da v Italiji ne obstoja zgornja meja za direktorje, niti za zasebne niti za javne. V ZDA so se je že naveli ali imeti. Na Japonskem je duh služenja tako mo an, da so dohodki javnih in zasebnih direktorjev le za spoznanje višji od pla e uslužbencev. Je že res, da smo zelo individualisti na družba, toda zavedati se moramo, da nimamo sredstev, s katerimi bi zmogli ohranjati te privilegije. »vse vsem«bo lahko tudi zelo uspešen volilni slogan, toda številke nam govorijo o druga ni Italiji, kjer so vsem dali le ostanke. V resnici smo država, ki ni osnovana na delu, marve na komunikaciji, mi pa ne uživamo posledic, za enši s sistemom pravil, ki dovoljujejo resni no svobodo tiska, ne pa z vztrajanjem pri zajedljivem opinionizmu, ki obstaja danes. Censis je leta 2009 v svojem poro ilu napisal. Živimo v viharnem obdobju razli nih mnenj. Vendar socialno-politi ne, strankarske ali novinarske komponente tudi takrat, ko ne popustijo in se ne pustijo degradirati na gossip ostajajo vklenjene v razširjen antagonizem ki je v asih tudi zelo oseben , ki jim ne dovoljuje, da bi presko ile ograjo opinionizma. Politi ni subjekti izgubijo v vztrajajo em «antagonizmu udarec za udarcem«vlogo raziskovanja, interpretativne sinteze in dajanja predlogov, ki edina lahko legitimira vodenje. Korozija, ki ga povzro a prvenstvo mnenja, je prinesla veliko pomanjkanje sistemske interpretacije, sposobnosti in volje, da se dolo i smer interesov. «toda tokrat ni nikogar, ki bi ga lahko križali, tokrat mora Italija ra unati na samo nase in se odlo iti, kaj bo ohranila in kaj spremenila. To je tisto, zaradi esar je naša pot težavnejša od poti drugih evropskih držav. In res, ni dovolj, da se vprašamo, zakaj danes ne rastemo, vprašati se moramo, zakaj ne rastemo že zadnjih 20 let. To je pravo vprašanje in zadeva politiko strukturnih reform, ki res zahtevnejše od blaževih žegnov. XX 21 To ni vprašanje idej, to je problem izbir in interesov, ki jih je treba braniti. Jasno je, da obstajajo posebni in korporativni interesi, ki so v nasprotju z interesi Italije in Italijanov. Država - skupnost Ne smemo pa pozabiti, da je najve ja reforma to, da udejanjimo našo Ustavo in da ohranimo enotno državo, ki je nastala pred 150 leti s tolikšnimi žrtvami in se je po drugi svetovni vojni obnovila. To pravimo mi iz tega mesta, Gorice, ki je za svoj obstoj zahtevalo kar dve svetovni vojni. Ne ute e nam potreba po racionalizaciji, ki jo zahtevajo moderni asi, sprašujemo pa se, zakaj se mora to razumeti kot nekaj manj ravno v Gorici in njeni pokrajini? Zakaj si ne postavimo za cilj zaprtje ene od obeh univerz v deželi? Enega od obeh zavodov Erdisu Deželni zavod za pravico do študija? Ko se govori o Banki Italije, o Uradih za državno blagajno ali o Sodiš u, o Zdravstveni ustanovi itd. Resnica je, da je racionalizacija le velika laž, ki služi temu, da ubranimo lastne interese. Ko govorimo o tem, da bi ponovno za eli pri Ustavi, re emo prav to. V goriški pokrajini obstaja poleg ob in in Pokrajine še 80 zavodov in javnih ali mešanih delniških družb, katerih predstavnike ne izvoli ljudstvo, predstavniki ne odgovarjajo ljudstvu, uporabljajo pa denar ljudstva: dobro, za nimo z njihovim kr enjem in s prenosom pristojnosti na ob ine in pokrajine. Toda to ni dovolj. Enakopravna razporeditev pomeni, da je Republika sestavljena iz ustanov, ki so na enaki ravni, in sicer iz ob in, pokrajin, metropolitanskih mest, dežel, države, v kateri nobenemu upravitelju ni ve treba, da drži klobuk v roki, ko stopi pred trenutnega deželnega odbornika in moleduje za denar za svoje ljudi, kot da bi bil privilegij potegovati se za del davkov, ki jih pla ujejo lastni državljani. Subsidiarnost in enakopravna razporeditev opredeljujeta po modernem klju u profil federalisti ne in evropske države skupnosti, ki premaguje kulturni ustroj napoleonove tradicije 19. Ustava je bila spremenjena v letu 2001, toda na dejansko kopernikansko revolucijo bomo morali še akati. Centralizem države so zamenjali centralizmi dežel, ki vlogo ob in in pokrajin naredijo obrobno, periferno, posledi no tudi zvalijo nanje vse tisto, kar je narobe v odnosu med državljani in institucijami. XXI 22 Ob ine in pokrajine niso v središ u sistema, vendar se jih poslužijo kot grešnega kozla za prikrivanje manjkajo ih reform, ki jih potrebuje država. Mi nismo le krajevne ustanove, niti ne lokalne samouprave, nismo periferi ni kos sistema, mi smo država-skupnost', najbližji kraj za izvajanje suverenosti ljudstva, tista republika, ki je najbljižja državljanu. Zaradi tega želimo, zahtevamo pred Republiko enakopravni ustavni položaj, spodbujamo lojalno sodelovanje med ustanovami, zavra amo pa kakršnokoli obliko institucionalne hierarhije. Imamo dovolj deželnih in državnih birokratov, ki nas nadzorujejo, imamo pa tudi dovolj bolj ali manj kupljenih komentatorjev, ki se vmešavajo in predstavljajo presenetljive rešitve, katerih namen je vedno enak: vzeti mo in denar predstavnikom ljudstva, da bi ju lahko dali svoji eliti za lastne posle. Naj bo jasno enkrat za vselej, mi nismo prora unska postavka pri izdatkih, mi smo zgodovina Italije in Italijanov. Riba v tej Državi smrdi pri glavi in ne zaradi napol prostovoljnega dela na tiso e upraviteljev in uslužbencev krajevnih uprav, ki imajo en sam cilj: blaginjo svojega obmo ja. Italija je neprožna država, ki reforme uresni uje le na papirju. Njen vladni razred je star in sam sebe ovekove a; je otrpla in negobna država, ki stoji samo zaradi elasti nosti in ob utka odgovornosti svojih lokalnih upraviteljev; tistih, ki ne kradejo, tistih, ki prejemajo obvestila o preiskavi samo v primeru nesre, tistih, ki jih državljani poznajo in s katerimi se vsak dan pogovarjajo, tistih, ki jih vsi vle ejo za suknji, tistih, ki ne prosijo za povra ilo in ki pla ajo iz lastnega žepa, tistih, ki so tam v blatu, ko sneži ali ko naraste reka, tudi za Boži, tistih, ki ne gredo domov, dokler jih ne pošlješ, in to vedno šele po dveh mandatih, tistih, ki so zve er preve utrujeni, da bi po televiziji gledali poro ila in ki tudi na dopustu neprestano spremljajo dogajanje pri njih doma. Tistih, ki nam jih vsa Evropa zavida. Autoreferen nost ali neumesten ponos? Ne šalimo se, gre za pravi no in zdravo lestvico vrednot, kajti ni družbe, ki bi imela bodo nost brez državljanske vzgoje in uta odgovornosti. Ni res, da je vse relativno. Suhoparni relativizem redi nezaupljivost loveka do svoje poti, nezaupljivost do drugih, strah pred jutrišnjim dnem in zamegli pomen stvari in dejanj. Moramo ponuditi perspektive za prihodnost in priložnosti. Tudi ideja, da bi združevali ob ine ali pokrajine je velika bedarija, ker se ni ne prihrani, le demokracijo se skr i. Censis je v svojem poro ilu za leto 2009 tudi napisal: Vitalni individualizem je vedno manj sposoben reševati kompleksne probleme, ki ga presegajo, eti ni subjektivizem v primerjavi s potrebo po skupnih vrednotah že kaže XXII 23 znake utrujenosti, neusmiljenost konkurence in egoisti ni naboj, ki izhajata iz prvenstva subjektivizma, sta ustvarila neravnovesja in socialne neenakosti, ki grozijo kolektivni koheziji. Je pretežko biti in se po utiti skupnost? Ali ni ravno to kraj prepoznane identitete in njenega nastajanja? Kraj varnosti in pripadnosti, spomina in zaupanja v prihodnost? Nih e ne sme ostati sam, to je blaginja, ki v naši državi ne obstaja, in ki se ne imenuje»welfare-comunity«kar tako slu ajno. Tudi na elo varnosti je vezano na na elo skupnosti. Neko so naši stari starši puš ali hišna vrata odprta, danes pa najve ji neznanec stanuje ravno v tvojem bloku. Nekaj se je spremenilo. Nima pomena, ali so bila takrat kazniva dejanja ve ja ali manjša, vsi so se med seboj poznali, niso bili tako negotovi glede prihodnosti. Ni varnosti brez zaupanja, kajti biti gotovi pomeni najprej to, da se po utiš varnega. Ponovna pridobitev zaupanja pomeni živeti bolje, pomeni odgovoriti na tiso e strahov modernega asa: strah pred krizo, strah pred tem, da bi izgubili delo, strah pred priseljenci, pred kriminalom, pred revš ino, pred osamljenostjo. Nov socialni problem je danes porast socialne negotovosti. Zaradi tega moramo bolj misliti na ljudi in približati se državljanom, to, kar deljajo ob ine in pokrajine: e bi uporabili geslo, bi lahko rekli: Republika, ki je ljudem najbližja. Od tam je treba za eti znova, e želim ponovno rasti. Njegova ekscelenca teritorij Nima smisla, da iš emo odli nost tu in tam, naša odli nost je teritorij, lahko bi mu celo rekli»njegova ekscelenca teritorij«. Po drugi strani je bilo naše delovanje v teh letih zaznamovano samo s ciljem, da bi spremenili teritorij v odli nost in ga pripravili na izzive globalizacije in odprtja meja. To je pomenilo celo vrsto dogovorov, ki so vplivali na strukturo posoške ponudbe, še posebej na cestno omrežje, na šolske in športne objekte. Troje pomembnih strukturalnih posegov, ki stremijo k vzpostavitvi konkuren nosti sistema ter k zaš iti socialne kohezije in smisla za skupnost. Delež javnih gradenj Pokrajine Gorica bo tudi za leto 2010 v tem smislu precejšen. Dogovori redno in dobro napredujejo. Sredstva, predvidena za cestno omrežje, znašajo ve kot 10 milijonov evrov, medtem ko znašajo sredstva za javne gradnje ve kot 8 milijonov evrov, od katerih je treba manjši delež še zbrati, in k temu dodati še 3,5 milijonov evrov za teko a dela v letu Za športne objekte je Pokrajina prispevala milijon evrov, ki bo omogo il investicije v višini ve kot 6 milijonov evrov ter ureditev enega športnega objekta za vsako ob ino, kar je edinstven primer, dosedaj se to ni še nikoli zgodilo, zato je upravi eno postal zgleden primer na državni ravni. V letu 2010 na rtujemo dela, ki bodo v fazi realizacije in na rtvanja imela skupno vrednost preko 27 milijonov evrov. XXIII 24 Isto asno izvajajo ob ine in Dežela FJK na podro ju prometnih zvez pomembne turisti ne in logisti ne prometne žile, in sicer v skupni vrednosti preko 200 milijonov evrov, in s tem na najboljši na in izkoriš ajo novo geografsko središ nost. Odprt ostaja še vozel Intermodalnega terminala v Ronkah; Pokrajina je ponovno sprožila svojo kandidaturo za izvajalca projekta, ker meni, da je absurdno, da privatni subjekt, kot je delniška družba Aeroporto spa, odlo a o urbanisti ni in razvojni prihodnosti podra ja. Toda v ozadju je nekaj drugega, oblast nad teritorijem. V vsakem primeru, ne glede na Intermodalni terminal, napreduje vse ostalo kar hitro in to dokazuje, da je bila osnovna ideja o dogovorih za pripravo Poso ja na Evropo, pravilna. To dokazuje, da Pokrajina obstaja in da je živa. Državljani bodo v letu 2010 našli mnogo odprtih gradbiš, koristnih in primerno urejenih gradbiš. Za to se moramo zahvaliti okrepitvi internega projektiranja in sklenitvi dogovorov; ni le slu aj, da smo v letu 2009 prejeli priznanje Targa Blu Modra plaketa za cestno varnost: 1. Krminski intermodalni terminal Krmin 26. Poleg zgoraj omenjenega smo v zadnjih letih za eli izvajati še drugo mo no pobudo za ovrednotenje obmo ja s turisti nega, z naravoslovnega, enogastronomskega in zgodovinskega vidika. Dva mo na projekta, Marketing Brd in Kras 2014+, v vrednosti približno 8 milijonov evrov sta v fazi uresni evanja. Tema dvema se bo leta 2010 pridružil še Projekt So a s ciljem, da dobimo uporabno, zdravo in varno reko ter reko, v kateri se bomo lahko kopali. Brda, Kras, So a in Primorje so core business turisti ne ponudbe, ki je o itno še obsežnejša in bolj raz lenjena, primerna za vse žepe ter za vse okuse tu najdemo vse, od kulture do narave, od rekreacijske navtike do zgodovine. Naštete zna ilnosti dajejo zagon številnim subjektom in spremnim pobudam, s pomo jo katerih postane naše ozemlje lepše, vabljivo, prijetno in privla no. Tu gre za zanimiv turisti ni paket na štirih oseh. Zaradi središ ne lege tega ozemlja z lahkoto pridemo do Benetk, Trsta in Ljubljane, ki ostajajo zelo privla ne turisti ne destinacije. Že na samo uresni itev prodajnega središ a IKEA je mogo e gledati v tem okviru kot privla no prodajno to ko, ki je lahko sama na sebi spodbuda za druga delovna podro ja. Temu se pravi oblikovati sistem, spodbujati protagoniste, da delajo ekipno. Skratka, z dogovori o infrastrukturi in s širitvijo turisti ne ponudbe je naš cilj dokaj enostaven: kar najbolje izkoristiti novo geopoliti no središ nost Poso ja po padcu meje ter vplivati ne le na ve ji pretok blaga in oseb skozi naše kraje, temve tudi na takšno ponudbo, ki naj vpliva, da se bodo blago in ljudje ve asa zadrževali pri nas. Prav zato prevzemajo osrednjo vlogo pristaniš e in nove proizvodne cone, prav zato moramo prese i obrtniško in ozko krajevno gledanje na turizem ter promovirati dejavnosti na visoki ravni. Ponujajmo na visoki ravni, saj smo odprta in gostoljubna skupnost, ki je iz svojega ozemlja dosegla odli nost. Sicer pa je neko državni sekretar italijanske Republike izjavil, da bodo celo slepi v trenutku, ko bo 5. Mi smo to spoznali prej in izkoriš amo vse možnosti, da se pripravimo. Brez polemik in brez medijskega izpostavljanja to prepuš amo drugim vemo, da so naše zemljepisne prednosti stvarne, ter vemo, da os morje Ljubljana, ki vodi skozi Vileš in Gorico in se nadaljuje po Vipavski dolini, ne predstavlja le cestne in gospodarske osi, temve tudi družbeno, kulturno in XXV 26 turisti no os, ki je povezana z identiteto. Gre za trden sistem, ki odpira tiso možnosti in predvsem samostojno stoji na nogah, ker ne gre za papirnato, temve realno ekonomijo. Trdna povezanost med pristaniš i zgornjega Jadrana, prisotnost ravninskih obmo ij za skladiš enje blaga, prvorazredno cestno omrežje in tudi ezmejno logisti no okrožje, ki z železniško osjo Gorica Ljubljana tvori zaklju eno celoto, ki se ne izte e zgolj v visoko hitrost, temve promovira celotno ozemlje. Vse to se dogaja v razmeroma kratkih asovnih rokih in z relativno nizkimi stroški. Vse to v okviru Evropokrajine, ki ne sme biti še dodatna ustanova, temve dodatno sredstvo. Vsa sredstva so koristna, vklju no z EZTS, morajo pa resni no delovati. Mi se raje zavzemamo za obnovo Protokola o ezmejnem sodelovanju v duhu izvajanja, ker se nam zdi primernejši, cenejši in u inkovitejši. Kar pa mora biti vsem jasno, je to, da ni dovolj sklicevanje na Evropo; as je, da Evropo udejanjimo. Evropa je predvsem enotnost pod enakimi pogoji, je usklajevanje dav nih sistemov in stroškov dela: ravno to se tu pri nas ne dogaja. Upravi eno je vprašanje, kje je italijanska vlada, ki ima glavno pristojnost v zunanji politiki. Po tolikšnem en anju v prazno o tiso evropskih ustanovah, ki naj bi prišle v Gorico, moramo vzeti na znanje, da razen kakega sre anja iz vsega tega ni bilo prav ni, pravzaprav manj od ni a; odmevne dav ne olajšave za naše obmo je so umrle še pred rojstvom in isto velja za Goriški sklad ter Prosto cono. Lepo je slišati, da moramo vlagati v kakovost, toda naša podjetja pla ujejo 30% davkov ve kot v Sloveniji in stroški dela so v Italiji za 33% višji za isto pla o, ki jo prejme delavec. Kaj šele dav ne olajšave! Zadovoljni bi bili že, ko bi nas vsaj delno razbremenili dav nega pritiska. Ali je lahko vse to problem, ki zadeva le nas? Kje je Dežela FJK? Odlo no bomo prenesli vse te vsebine na vse ravni in pri akujemo jasne odgovore od vsakega sogovornika. Izziv Prora un za leto 2010 ho e zato biti prora un, ki nas bo spet popeljal v gospodarsko rast. Gre za zahteven izziv predvsem zato, ker je še centralisti na vizija deželne uprave mo no oškodovala tisto»republiko, ki je najbližja državljanom«, in sicer ob ine in pokrajine z odlo nim kr enjem sredstev, ki ogroža trdnost sistema in ponudbo osnovnih storitev. Ni dovolj zatrjevati, da so se znižali prihodki v državno blagajno, ker smo v gospodarski krizi in se je zmanjšal dav ni priliv, v resnici gre za ogromen zasebni dolg, ki ga je povzro ilo papirnato gospodarstvo in se sedaj spreminja v dolg, ki ga pla uje javnost. Kot smo že povedali, je celoten sistem, ki poka po šivih: neizvajanje dav nega federalizma, odsotnost politi nih izbir, ki bi pove ale prihodke, neizvajanje ukrepov proti dav nim utajam, XXVI 27 ve anje socialne neenakosti, izguba pogajalske mo i delavcev. Vse to je zbrano v deželnem finan nem zakona, ki prav gotovo ne izstopa po federalizmu: Naš položaj v odnosu do Dežele lahko povzamemo s temi podatki: prenosi na osnovi zakona št. Vsemu temu je treba dodati za ,00 evrov nižje lastne prihodke, ki so posledica znižanja obresti na depozite, znižanja porabe elektri ne energije in ker je država roparsko odtrgala pristojbine, ki jih pobira Služba za motorizacijo. V celoti je torej ,00 evrov manj v teko ih postavkah. Poleg tega je Dežela pridržala ,00 evrov, ki se nanašajo na promet, nekdanja združenja ob in ASTER, in ,00 evrov prispevkov za son no energijo in lo eno zbiranje odpadkov. Skupaj torej ,00 manj. Ta izziv vra amo in zahtevamo popolno federalisti no reformo naše Dežele. Beremo, da ho e naša dežela postati zgled federalizma; v redu, za nimo! Krizo moramo izkotistiti za federalisti no reformiranje Dežele: polovica uslužbencev, polovica politikov, dovolj z zakoni, ki predvidevajo sredstva, celotno upravljanje naj preide na ob ine in pokrajine, odpravimo vsakršno absurdno in protiustavno obra unavanje stroškov, odpravimo vse nesprejemljive hierarhi ne lestvice med ustanovami, ki jih Ustava opredeljuje kot enakopravno razporejene, oblikujmo manj togo deželo, ki naj dolo a smernice, ki jih bodo izvajale ob ine in pokrajine. Prva stvar, ki jo je treba izvesti, je poveriti pokrajinam prostorsko na rtovanje za široka obmo ja, kot velja za ostalo Italijo, kajti absurdno bi bilo napovedovati ve storitev, nato pa jih ponujati manj. Še nekaj v zvezi s federalisti nim zgledom: za nimo takoj in dodelimo pokrajinam poklicno izobraževanje, upravljanje z vodo ATO in z odpadki ter pokrajinske direkcije za javne gradnje z odpravo vseh prenosov z omejitvami in z oprostitvijo ob inskih ter pokrajinskih uprav davka IRAP in DDV-ja; preneha naj tudi zakonodajna dejavnost v zvezi z notranjo organizirajo ustanov; ukiniti je treba brezštevilne in nepotrebne ustanove, ki jih Ustava ne predvideva. Bodo nost mora pomeniti avtonomijo operativnih ustanov. Treba je odpraviti vsakršen zakon, ki predvideva sredstva: Dežela naj prou uje in daje smernice, mi pa jih moramo uresni evati s pomo jo teko ih prenosov sredstev. Ali je preve, e zahtevamo Deželo zakonodajalcev? XXVII 28 Z naše strani pa bomo opravili svoje izbire v smeri socialnih dejavnosti, inovativnosti in demokracije, kot bi morali storiti vsi, da ponovno oživimo gospodarski razvoj: v celoti gre za 18 programov in 246 projektov: najpomembnejša zadeva je mir; nadaljujmo z neštetimi pobudami, ki smo jih sprožili s krajevnimi ustanovami in združenji, lanicami Pokrajinske konzulte za mir; med temi pobudami gre potrditi Vlak spomina in dogovor z Ob ino Medeja o spomeniku Ara Pacis, simbolnega kraja miru, pristop k pobudi združenja Nessuno Tocchi Caino proti smrtni kazni; uresni evanje del, ki jih za leto 2010 predvidevajo dogovori o cestnem omrežju ter o šolskih in športnih objektih v vrednosti 27 milijonov evrov z ritmom izvajanja, ki je naveden v Task Force, dostopni na spletni strani; nadaljevanje Pakta za razvoj in dodatna sre anja s poglobitvijo konferen nih vsebin, kot so pristaniš e in ezmejna logistika, zeleno gospodarstvo in inovativnost, Krasu in turizem; uresni itev dogovora z Goriškim in Tržiškim konzorcijem za ustanovitev skupine Task Force, ki naj promovira naše ozemlje v ostali Evropi; jasno navodilo za uspešno sodelovanje med dvema Industrijskima konzorcijema za iskanje ter uresni evanje novih razvojnih con v Mošu, na Tržiškem in v zaledju tržiškega pristaniš a tudi v predvidevanju posoške platforme; za etek študije SNODO 2, ki jo finan no krije italijanska vlada z ,00 evri, in izvedba DPEF Ministrskega sveta 2009, namenjenega konkretni opredelitvi posoške in ezmejne logistike; prilagoditev Protokola o ezmejnem sodelovanju v podporo pravi nega in vzdržljivega razvoja tega obmo ja, vklju no s podporo vsem jezikom, ki so prisotni na pokrajinskem ozemlju, s posebno pozornostjo do slovenske manjšine in do finan nega kr enja zaradi ukrepov državne in deželne vlade. Tudi letos bo to poro ilo prevedeno v furlanš ino in slovenš ino; za etek del v okviru projekta Kras z ureditvijo topniških rovov iz prve svetovne vojne, dokon anje izvršilnih na rtov in prispevki prvim pobudnikom tega projekta; zaklju ek del in odprtje turisti nih in kolesarskih poti v Brdih; podpora in izvedba postopkov, ki jih predvidevata PAL in GAL ter sodelovanje s pristojnimi kme kimi združenji v okviru širšega na rta o Kmetijskem okraju, ki naj promovira ozemlje in njegove proizvode, krajevne govore in pobude, ki so povezane s folkloro in z ljudskim izro ilom; nadaljevanje velikega napora v korist zaposlovanja in oseb, z vlaganji približno 3 milijonov evrov, od katerih gre ,00 evrov za prispevke, namenjene zaposlitvi brezposelnih ali oseb, ki tvegajo odpustitev, za ustanavljanje novih podjetij, za obiskovanje te ajev, za spremembo za asnih delovnih razmerij v razmerja za nedolo en as; XXVIII 29 promocija tehnološke inovacije s spodbujanjem zaposlovanja diplomirancev na znanstvenih fakultetah s ,00 evri ter kandidirati prokrajinsko ozemlje kot idealni sedež sodobnega terciarnega sektorja, ki naj podpira kvalificirano delo v prvi vrsti Friulia ; vedno na podro ju kakovostnega dela nadaljevati s strokovnim izobraževanjem, ki ga izvaja Pokrajina za zaposlene in proste poklice; pove ati operativnost skupine Task Force za svetovanje podjetjem s kapilarnimi obiski vseh vrst podjetij proizvodnih, trgovskih, kmetijskih itd. Posebej je predvidena raziskava o najbolj iskanih delovnih profilih, ki jih potrebujejo podjetja, preverjanje delovnih ponudb v skladu s povpraševanjem, predlaganje rešitev, ki naj olajšajo vklju evanje na delovni trg, in pomo podjetjem za boljše razumevanje zakonodaje s podro ja dela; podpirati na vse na ine znanje, šolske projekte, transnacionalno vzgojno dejavnost, ve erne šole za odrasle, vzgojne projekte o trajnostnem razvoju, pobude na podro ju študijskega in delovnega usmerjanja, kot je na primer Salon usmerjanja 2010, ki postaja vse pomembnejši zaradi nove organizacije na podro ju šolstva; izredna podpora šolam naše pokrajine, da ne popustimo v trenutku, ko državna vlada napada javno šolstvo ,00 evrov za višje srednje šole; podpora prisotnosti univerze v Gorici in Krminu z izdelavo novega dogovora o medsebojnih obveznostih in reforma Univerzitetnega konzorcija; obdržati stroškovne obveznosti za nove šolabuse v vrednosti ,00 evrov in za izredni sklad v višini ,00 evrov za šolsko opremo; vlagati v najtrajnejšo dobrino, in sicer v kulturo; zagon logisti ne reorganizacije Direkcije za kulturo s širitvijo arhiva in zgodovinske knjižnice ,00 evrov in za etek pripravljalnih dejavnosti za uresni itev projekta Bimba, multimedijske knjižnice za otroke; oba ukrepa sta nosilna stebra Središ a posoškega knjižni nega sistema; dopolnitev razstave o futurizmu in nove razstave v prostorih Pokrajinskih muzejev v Grajskem naselju; proslavljanje Michelstaedterjeve stoletnice v sodelovanju s sistemom Gorica; širitev razstavnih prostorov na posoškem obmo ju z odprtjem razstavne dvorane»dva tedna«v Gorici in ponovno odprtje Špacapanove galerije v Gradiš u, eprav izpade sramotno, da ni slednja na seznamu obveznosti deželne uprave; prisotnost Pokrajine, po enem stoletju, v Trži u v razstavni dvorani sodobne umetnosti za obdobje nekaj mesecev v dogovoru z ob insko upravo in s posebno samostojno razstavo; priprava razstave in dogodkov, povezanih s 40. Te so torej naše izbire, iz katerih izvira, da smo dinami na, odprta in inovativna Pokrajina, ki si želi ponovne rasti in misli predvsem na ljudi, ki v njej prebivajo. Kako pa smo našli denar za izvajanje vseh teh zadev kljub tako korenitemu kr enju sredstev, ne da bi višali davkov in tarif ter z obljubo o letnem znižanju davka TARSU na komunalne odpadke za 2%? To je mogo e zlahka obrazložiti. En del izhaja iz u inkovitega upravljanja prora una v zadnjih letih, kar nam je omogo ilo, da smo omejili razsipnost in optimizirali stroške za osebje ter sredstva. Pomeni, da naš triletni plan o omejitvah javne porabe deluje. Ni slu aj, da je razmerje med dolgovi in BNP pri nas med najnižjimi v Italiji, saj se je celo znižal od 7,1 v letu 2007 na 6,05 v letu 2008, na 5,94 leta 2009 in na 5,63 leta To so štiri leta dobrega upravljanja. Precejšnji del izhaja iz državega in deželnega priznanja našemu delu in našim projektom, kar nam je prineslo izredna sredstva, ki bi jih sicer ne mogli pridobiti. To so štiri leta novih idej. En del pa izhaja iz dela uslužbencev te pokrajinske uprave, ki dokazujejo z oprijemljivimi dejstvi, da javna uprava ni samo lepa, temve tudi deluje, kar koristi celotni skupnosti. To so štiri leta dobrega upravljanja. XXXII 33 Dovolite, da se tudi letos zahvalimo vsem tistim, ki so se upokojili v leu 2009 ali pa so šli v druge uprave. Le-ti so namre prava zgodovina naše Pokrajine. Gospod predsednik Pokrajinskega sveta, gospe svetnice in gospodje svetniki, vselej smo imeli v mislih transparentno in lahko dostopno Pokrajino in naš Na rt za komunikacijo že prou ujejo druge ustanove. Neštete so pohvale, ki jih prejema naš Tiskovni urad in v prihodnosti se bomo še bolj potrudili. Še vedno smo prva Pokrajina v Italiji po številu video posnetkov, ki so objavljeni na spletnem mestu Youtube kar 106, obiskov pa niti ne štejemo ve ; v tem asu obiš e našo spletno stran mese no skoraj obiskovalcev v primerjavi s slabimi v juliju 2006; temu ni kaj dodati; prisotni smo na spletnih mestih Bisiacaria. To poro ilo se vsako leto zaklju i s sklicevanjem na Ustavo; kaj ho ete, imamo jo pa radi in nam je vše poudariti, da smo ponosni nanjo in na njeno zgodovino. Ponosni smo,da na dan državne enotnosti napišemo na plakat Pokrajine»rojaki Italije«v italijanš ini, furlanš ini in slovenš ini, kajti to dopuš a prav ta Ustava. Ponosni smo, da se lahko zahvalimo tistim, ki so se za Ustavo borili, in radi bi živeli v normalni državi, kjer bi bili vsi nanjo ponosni. Kdo ve, danes govorimo o pozitivnem vzdušju v državi. Nikoli ne bi bilo prepozno. Ta Republika, ki danes nanovo odkriva mo in pomembnost svojih sinov v krajevnih skupnostih, morda potrebuje prav ta ob utek pripadnosti skupnosti, da bi ponovno stopila na skupno pot svobode in enakosti. Tega ne smemo pozabiti, za blagor Italije, za blagor Dežele, za blagor Poso ja. Pokrajinski odbor Gorica, 1. Chest al significhe ancjemò disocupazion par tant timp e al significhe che lis resons de crisi no son stadis frontadis cun agressivitât ni decidudis, e forsit nancje capidis. No si trat di jessi otimiscj o pessimiscj, ma di dâts reâi: la Comission europeane e à previodût che la Italie e tornarà ai nivei dal PIL dal 2007 dome intal 2015, cuntun aument consistent dal debit public fin al 118%, e dut cuntun aument de disparitât inte distribuzion dal redit a svantaç dai redits des fameis dai lavoradôrs talians soredut precaris e dal terziari aprossimatîf e gjeneric. Cemût dî: riprese lungje e a pain simpri i stes, i plui debii e i mancul garantîts. Il Censis al ricognòs che e je la prime volte inte storie de Italie moderne che o viodìn une ristruturazion dure dal setôr terziari. E al è inte minusaie di impresis piçulis e une vore piçulis che a operin intal cumierç, intal turisim, intal artesanât di servizi za si conte un numar impuartant di «vitimis». A chest, inte nestre provincie si zonte la crisi di industriis impuartantis, Ineos, Carraro, Eaton, par citânt ciertis, e dificoltât di ordins par altris, tant che Fincantieri, Ansaldo, Fantuzzi Reggiane, Italsvenska. Dal setôr de agriculture al ven un alarme seri, che al va frontât inte suaze di sisteme teritori. La struture e ten, ma ce fadie! Ogni aziende e je une trincee. Cun dut achel, la disocupazion dal Friûl orientâl si manten simpri sot de medie nazionâl, e almancul in cheste fase centralitât gjeografiche recuperade e agjevole insediaments comerciâi e industriâi, tant che al covente espandi lis zonis produtivis e industriâls. Lu vevin dit timp indaûr, nô o din dôs mans ae economie: cuntune o difindìn ce che al è za e cun chê altre o costruìn gnovis ocasions. Par tornâ a cressi Il drame al è che chest bagn di sanc al riscje di deventâ improdutîf. O vevin dit, a jerin in tancj a dîlu, che nuie nol sarès stât come prime, ma ducj vuê si interoghin su cuant che al finirà e pôcs su ce fâ par che la crisi no capiti di gnûf. Di fat la economie di cjarte che si è mangjade la economie vere e dopo e à finît par mangjâ se stesse, e continue a riprodusi i siei virus cu la sperance che dut al cambi par che nuie al cambi. Cualchidun al à dit che o sin une societât replicante e ustinade, la realtât e je che la maiorance des fameis e je patrimonializade e la cjase no si tocje... Magari cussì no, nol sarà cussì che o tornarìn a cressi. No baste chê che il Censis al clame la resistence stressade des fameis talianis. Al baste viodi il grant moviment sul senari internazionâl: i G8 no esistin plui o almancul no coventin plui. I G20 a son leâts mans e pîts al as USA-Cine. Al è ancje palês aromai a ducj che il model di svilup al vedi di jessi tornât a pensâ e no dome in clâf ecologjiche, ma ancje sociâl e democratiche. Par tornâ a cressi, e je dome une robe di fâ: cambiâ. E al è simpri il moment par cambiâ insiemi. XXXV 36 Disfrutâ al miôr i nestris vantaçs al jude ma nol baste. No podìn confondi azions tampon cuntune strategjie a tiermin lunc, o finiressin par vê une riprese improvise. Dut câs visìnsi chescj nestris 5 vantaçs piçui ma significatîfs, che a son stâts al centri de Conference Economiche e de linie che il gnûf pat pal svilup al è daûr a puartâ indenant cun sucès: 1. Il puart plui a Nord dal Mediterani, e duncje chel plui dongje al centri Europe 2. La prime planure rivant dal Est, insiemi cu la val dal Vipau e ae basse planure furlane, lûc naturâl di insediaments produtîfs e di cumierçs 3. La aree di Gurize, vâl a dî l'unic passaç di planure des Alps, dulà che si pues fâ passâ infrastruturis viariis cence dams ambientâi 4. Tra lis primis provinciis talianis par sigurece criminâl, e duncje lûc trancuîl par investiments sigûrs 5. La Provincie de integrazion che e à imparât de storie dal confin mobil a fâ convivi razis e culturis diviersis. Cui che al integre di plui, al cres di plui A son utii ma no suficients, parcè che vuê ducj, intal mont ocidentâl, a invistissin in infrastruturis e lavôrs publics, un pôc par sostignî in mût keynesian la economie e un pôc parcè che si preparin a jessi competitîfs e tirâ dongje capitâi. No fâlu al è un suicidi, ma fâlu di bessôl nol baste. Intune economie di cjarte lis infrastruturis no coventin. Intune economie drogade de finance, la concretece e devente acessori. Intune economie dure e sierade, i capitâi no vegnin. Dopo la crisi dal '29 tancj Stâts a àn metût in vore politichis incentradis sul nazionalisim tant che leam di union identitarie e su formis di autarchie plui o mancul marcjadis: vuê si devente puars dome a pensâlu. Che al plasi o no, no esist altre strade par une societât vierte, dulà che il disvilup al sedi condividût de popolazion e dulà che la viertidure ai dirits individuâi e la flessibilitât dal sisteme a ducj i nivei a rivin a convivi cu la bisugne ataviche di identitât. Al è aciertât che cui che al tignarà insiemi svilup e identitât intal gnûf senari globâl, al vinçarà la disfide de cressite. Le clamin comunitât vierte. Visìnsi che cressi nol vûl dî perseguî il plui ma perseguî il miôr. Cambiâ al vûl dî duncje inmaneâ un model gnûf di welfare incentrât su la persone e sui siei dirits e no su la apartignince sociâl o etniche, ridusi la diference tra personis sioris e personis puaris, cressi la mobilitât sociâl, premiâ il merit, distruzi lis corporazions, coniugâ flessibilitât e garanziis. Cambiâ al vûl dî slargjâ e invistî su la green economy par rindi sostignibil e reâl il model di cressite. Invistî su la inovazion, su la ricercje aplicade, sul savê, su la universitât, su la cognossince, su la competence. E dal sigûr no su la vie dal nucleâr. Cambiâ al vûl dî costruî istancis democratichis sostanziâls e no plui dome formâls, scombati cuintri de privatizazion de democrazie, dal predomini des oligarchiis e dai clans. Meti in vore pardabon il federalisim. Sociâl, inovazion, democrazie: lis trê sfidis de globalizazion. XXXVI 37 In pocjis peraulis, il cambiament che al covente par tornâ a cressi al à bisugne di tornâ a dâ sovranitât al popul e aes sôs istituzions, perseguint il ben coletîf e no la ricjece di pôcs. Une societât libare e vierte che e torni a cjatâ il sens di une vie comune par se e pes gjenerazions futuris. Une societât che e invistissi sul savê e che e sepi dâ fiducie aes ideis gnovis. Cence un sisteme scolastic di ecelence no son ideis gnovis. Cence ideis gnovis no je riprese e nol è futûr. Vuê tancj si jemplin la bocje fevelant di riformisim; alore, jessi riformiscj al vûl dî vê ideis gnovis pal ben comun. Vuê nancje i pasdaran di Wall Street no pensin plui che il marcjât si puedi autoregolamentâ e al è deventât un lûc comun afermâ che Bretons Wood e va riviodude. Il probleme al è che lis istituzions democratichis mondiâls a somein masse debilis e dividudis par metii man. La Europe in particolâr e varès di jessi Stâts unîts di Europe di plui di un deceni par pensâ di davuelzi un rûl di protagoniste e no come vuê che no je ni cjar ni pes. Il pas al è masse lent par un continent che al à il pericul ogni nazionalist e xenofobi daûr di ogni cjanton. Al è ben vêr che razisim e nazionalisim a vuelin dî muart e miserie, ma no sotvalutìn il fat che in dut il mont si domandisi cemût che i cambiaments globâi a incidin su la capacitât di resisti des democraziis e sul contigniment des disavualancis. Il pericul che il mont salti fûr di cheste crisi cun plui fanatisim e cence il bagai di valôrs democratics e liberâi afermâts intal secont dopovuere al è plui che reâl. Nol è un câs se la peraule plui doprade dai economiscj di dut il mont in chest principi di tierç mileni e je disparitât. Dut chest al à di fânus rifleti, ancje parcè che nissun nol pues clamâsi fûr. La globalizazion, i procès ilustrâts culì, la crisi, no son une robe che no nus rivuarde, cemût che a san ben lis fameis dal Friûl orientâl, ma part dal nestri presint e de nestre cuotidianitât. Lis sieltis mancjadis in economie, il tas di inovazion bas, il welfare par pôcs, il predomini des oligarchiis a vuelin dî boletis plui cjaris, lavôr che no si cjate, lavôr che si piert, mancul podê di acuist, vite plui grame, insigurece dal doman, abûs e umiliazions. Pal sociâl, pe inovazion e pe democrazie o sin ducj clamâts a fâ la nestre part. Cemût puedial jessi che in Italie a sedin personis che a vuadagnin milions di euros al an e milions di fameis che a stent a rivin a 1000 euros al mês? Fasi cheste domande nol è populisim. Paul Krugman, premi Nobel pe economie tal 2008, al aferme che o podìn acetâ cualchi individui cetant plui siôr de medie ma no un numar impuartant di chescj plui siôrs de medie, parcè che chest al significhe che la disparitât e je daûr a cressi e si strenç la base dal sium democratic e liberâl, o sedi la middle class, la classe medie, la famee medie, in dutis lis sôs ecezions di famee. Dome une famee medie slargjade e solide e garantìs un model di svilup che al torni a scomençâ a cressi. I ecès, in economie e inte vite, a procurin dome dams. Cui che al guvierne al à di cjapâ tant che riferiment i interès de famee medie ancje se patrimonializade e no chei dai tant siôrs. E je une vergogne che in Italie no esisti un cuviert pai manager, publics e privâts. Intai USA a son stufs di vêlu. In Gjapon il spirt di servizi al è tant fuart che i manager publics e privâts a stent a àn un redit superiôr ai dipendents. XXXVII 38 Al sarà ben vêr che o sin une societât une vore individualiste, ma o vin di rindisi cont che no vin lis risorsis par sostignî chescj vantaçs. Dut a ducj al sarà ancje un sproc eletorâl di sucès, ma i numars nus fevelin di une Italie dulà che a ducj a son stâts dâts dome che i vanzums. In realtât o sin un Paîs no fondât sul lavôr ma su la comunicazion, e no rigjavìn lis consecuencis, a scomençâ di un sisteme di regulis che a permetin la libertât reâl di stampe e no l opinionisim corosîf che al esist vuê. Intal rapuart 2009 il Censis al scrîf. O vivìn intun mâr burascjôs di opinions. In dut câs, lis componentis sociopolitichis, partitichis o gjornalistichis, ancje cuant che no cedin al butâsi tal gossip, a restin presoniris inte esasperazion di un antagonisim gjenerâl cualchi volte cuntun tas fuart di personalizazion che no ur permet di lâ fûr de cente dal opinionisim. Tal «antagonisim vivût colp su colp», i sogjets politics a pierdin il rûl di ricercje, sintesi interpretative e propueste che al pues legjitimâ la leadership. La corosion esercitade dal primât de opinion e à compuartât un grant deficit di interpretazion sistemiche, di capacitât e volontât di definî une direzion di marcje dulà orientâ i interès in zûc. Cheste volte però nol è nissun puar Crist di meti in crôs, cheste volte la Italie e à di fâ i conts cun se stesse e decidi ce tignî e ce cambiâ. Chest al rint il nestri percors plui dificil di chel di chei altris paîs europeans. Di fat, nol baste domandâsi parcè che no cressìn vuê, ma parcè che no sin cressûts intai ultins 20 agns. Cheste e je la domande vere che e rimande a une politiche di riformis struturâls ben plui impegnativis dai solits repeçs. No je une cuistion di ideis, e je une cuistion di sieltis e di interès di difindi. Al è obietîf che a esistin interès particolârs e corporatîfs in contrast cui interès de Italie e dai talians. Il Stât - comunitât No vin però di dismenteâ che la riforme plui grande e je meti in vore la nestre costituzion e tignî unît il Paîs che cun tancj sacrificis al à viodût la lûs 150 agns indaûr e si è rigjenerât intal secont dopovuere. Lu disìn nô di cheste citât, Gurize, che par jessi ricognossude i àn coventât ben dôs vueris mondiâls. No nus scjampe la necessitât di razionalizazion che a domandin i timps modernis, ma si domandìn parcè che mai chest al à di jessi intindût tant che alc di mancul a Gurize e ae sô Provincie? Parcè no si dâsi l'obietîf di sierâ une des dôs Universitât in Regjon? Un dai doi Erdisu? Parcè che cuant che si fevele di Bancje di Italie, di Uficis dal Tesaur, di Tribunâl, di Aziende Sanitarie e v. La realtât e je che la razionalizazion invocade e je dome che une bale par difindi i interès particolârs. Cuant che o disìn di tornâ a partî de Costituzion o disìn propit chest. In Provincie di Gurize a son, gjavâts i Comuns lis Provinciis, ben 80 ents e s. Al è il moment di dâ vôs e concretece a une idee gnove di Stât, cemût che al è previodût dai articui 114 e 118 de Costituzion taliane, che a afermin doi dirits che nô o calcolìn inviolabii par garantî la sovranitât al popul, vâl a dî la sussidiarietât e la ecuiordinazion: XXXVIII 39 Sussidiarietât al vûl dî che i servizis al citadin e à di dâju la istituzion che i è plui dongje, e dopo chês altris, duncje prime di dut il Comun. Ecuiordinazion e vûl dî che la Republiche e je fate di istituzions al stes nivel, Comuns, Provinciis, Citâts metropolitanis, Regjons, Stât, là che nissun aministradôr al à di plui presentâsi cul cjapiel in man denant dal assessôr regjonâl di turni a cirî bêçs pe sô int, come se al fos un vantaç pretindi part des tassis che i siei citadins a pain. Sussidiarietât e ecuiordinazion a definissin in clâf moderne il profîl di un Stât Comunitât federalist e european che al supere la impostazion culturâl de tradizion napoleoniche dal votcent. La Costituzion e je stade cambiade intal 2001 ma cheste rivoluzion copernicane e je lontane dal deventâ reâl. Il puest dal centralisim dal Stât lu àn cjapât i centralisims des regjons, che a rindin margjinâl e periferic il rûl di Comuns e Provinciis e di consecuence a scjariin sù di lôr dut ce che nol va intal rapuart tra citadins e istituzions. Comuns e Provinciis no son al centri dal sisteme, ma a vegnin doprâts tant che vitime espiatorie par scuindi lis mancjadis riformis che a coventin al Paîs. Al è il moment di refudâ e contrastâ une Republiche che si identifiche cul Stât nazionâl o regjonâl. Nô no sin sempliçs ents locâi in autonomiis locâls, no sin un toc periferic dal sisteme, nô o sin il Stât - Comunitât, il lûc plui imediât pal esercizi de sovranitât dal popul, la republiche plui dongje dal citadin. Par chest o volìn, o pretindìn la stesse dignitât costituzionâl devant de Republiche e o promovìn la colaborazion istituzionâl leâl, refudant ogni forme di jerarchie istituzionâl. No nt podìn plui di burocrats regjonâi e statâi che nus controlin e no nt podìn plui nancje di comentadôrs plui o mancul paiâts che nus fasin i conts te sachete e a presentin ricetis incredibilis che il struc al è simpri il stes: gjavâ podê e bêçs ai rapresentants dal popul par dâju ai tinei bogns dai afârs propris. Che al sedi clâr une volte par dutis, nô no sin une vôs di spese, nô o sin la storie de Italie e dai talians. In chest paîs il pes al puce dal cjâf e no dal lavôr semivolontari di miârs di aministradôrs e dipendents locâi che a àn dome un obietîf: il ben dal lôr teritori. La Italie e je un Paîs dûr e inzessât che nol met in vore riformis reâls ma dome su la cjarte, cuntune classe di guvier vecje che e perpetue se stesse; un Paîs imobil e inzessât che al sta impins dome in graciis de elasticitât e dal sens di responsabilitât dai siei aministradôrs locâi. Chei che no robin, chei che a cjapin avîs di garanzie dome pes disgraciis, chei che il citadin al cognòs e che al fevele ogni dì cun lôr, chei che ducj a tirin pe gjachete, chei che no domandin rimbors e dispès a pain bessôi, chei che se al nevee o il flum cres sù a son li intal pantan e inte burascje ancje a Nadâl, chei che cuant che no van tu ju mandis a cjase e, dut câs simpri dopo doi mandâts, chei che a son masse stracs la sere par cjalâ lis notiziis in television e che cuant che a van in feriis a àn il cjâf fis su ce che al sucêt a cjase lôr. Chei che dute la Europe nus invidie. Autoreferenzialitât, braure fûr lûc? Ma no stin a scherçâ, e je une e scjale di valôrs juste e sane, no je societât che e vedi futûr cence educazion civiche e sens di responsabilitât. No je vere che al è dut relatîf. Il relativisim arit al alimente la difidence intal cjamin dal om, la malfidence in chei altris, la pôre dal doman e al fumatee il significât des robis e des azions. Par tornâ a dâ fiducie nol baste ufrî protezion. O vin di ufrî prospetivis di futûr e di oportunitât. Ancje cheste idee des fusions di Comuns o di Provinciis e je une grande stupidade, parcè che no si sparagne nuie ma dome si ridûs la democrazie. XXXIX 40 E sarès ore che ancje lis ments plui sieradis si rindin cont che fâ sisteme nol vûl dî ridusi i protagoniscj ma fâju lavorâ tant che une scuadre; e je la diference tra government e governance, tra ditature e democrazie, tra jo e nô. Al scrîf simpri il Censis intal rapuart L'individualisim vitâl al è simpri mancul in stât di risolvi i problemis de complessitât che e je plui grande di lui, il sogjetivisim etic al mostre il gnerf denant de esigjence di valôrs condividûts, la mancjance di pietât competitive e la cjarie di egoisim che a derivin dal primât de sogjetivitât a àn creât disecuilibris e disavualancis sociâls che a pesin su la coesion coletive Al è masse dificil jessi e sintîsi comunitât? Nol è chest il lûc de identitât ricognossude e dal so deventâ? Il lûc de sigurece e de apartignince, de memorie e de sperance intal futûr? Nissun nol à di jessi lassât bessôl, al è chest il welfare che nol è in chest paîs, e no par câs si clame welfarecomunity. Ancje il concet di sigurece al è leât a chel di comunitât. Une volte i nestris nonos a lassavin lis puartis di cjase viertis, vuê il plui scognossût al è a stâ intal to stes condomini. Alc al è cambiât. Nol à impuartance se in chê volte i reâts a jerin plui grancj o mancul, si cognossevisi ducj e si sintivisi mancul insigûrs dal doman. No je sigurece cence fiducie, parcè che jessi sigûrs al vûl dî prime di dut sintîsi sigûrs. Tornâ a vê fiducie al vûl dî vivi miôr, al vûl dî rispuindi aes mil pôris dal timp moderni: pôre de crisi, pôre di pierdi il lavôr, dal imigrât, de criminalitât, de puaretât, de solitudin. La gnove cuistion sociâl, vuê, e je la cressite de insigurece sociâl. Dut chest si fâs pensant di plui aes personis e stant plui dongje dai citadins, chel che a fasin Comuns e Provinciis: doprant un sproc si pues dî, la Republiche plui dongje dal citadin. I costituents che a àn cambiât la Costituzion intal 2001 metint al prin puest Comuns e Provinciis, a àn fevelât di Stât - Comunitât federalist e european. Di li si à di tornâ a partî par tornâ a cressi. Sô Ecelence, il teritori. Al è dibant lâ a cirî tantis ecelencis ca o là, la nestre ecelence e je il teritori, si podarès dî ecelence sô, il teritori. Di chê altre bande la nestre azion e je stade caraterizade in chescj agns dome di chest obietîf, fâ dal teritori une ecelence e preparâlu aes disfidis de globalizazion e de viertidure dai confins. Chest al à volût dî une serie di Protocoi di intese che a agjivin su la struture de ufierte dal Friûl orientâl, in particolâr su la viabilitât, su la edilizie scolastiche e su la edilizie sportive. Un tris di intervents impuartants e struturâi che a smirin a fâ competitîf il sisteme e a difindi la coesion sociâl e il sens di comunitât. La cuantitât di oparis publichis de Provincie di Gurize ancje pal 2010 e sarà in chest sens impuartant. I protocoi a van indenant ben e e in maniere regolâr. Lis risorsis previodudis pe viabilitât a son plui di 10 milions di euros, intant che lis risorsis pai lavôrs publics a rivin a plui di 8 milions di euros, di chescj une part minime di reperî, a son di zontâ altris 3,5 milions di euros di lavôrs in cors intal Pe edilizie sportive, il milion di euros metût in cjamp de Provincie al permetarà investiments par plui di 6 milions di euros e la sistemazion di un implant sportîf par Comun, un fat cence precedents che no par câs al è deventât fintremai model nazionâl. In totâl intal 2010 o previodìn oparis in realizazion e in fase progjet par plui di 27 milions di euros. XL 41 Intal stes, par ce che al rivuarde la viabilitât, i Comuns e la Regjon a son daûr a fâ arteriis turistichis e logjistichis impuartantis par plui di 200 milions di euros, interpretant pal miôr la gnove centralitât gjeografiche. Al reste ancjemò viert il grop dal Pôl intermodâl di Roncjis: rispiet a chel, la Provincie e rilance la sô candidature di subiet che al met in vore, ritignint assurt che al sedi un subiet privatistic tant la s. Aeroporto a definî il futûr urbanistic e di disvilup de aree. Ma daûr al è altri, lis mans sul teritori... In dut câs, a part la cuistion dal Pôl intermodâl, il rest al va indenant cence impediments e chest al dimostre che la idee di base dai protocoi di intese par preparâ il Friûl orientâl ae Europe e jere juste. E al dimostre che la Provincie e je e va indevant. Intal 2010 i citadins a cjataran tancj cantîrs vierts, cantîrs bogns e fats ben, in graciis dal potenziament de progjetazion interne e de stipule dai protocoi; nol è un câs se intal 2009 o vin otignût la Targhe Blu pe sigurece stradâl: 1. Ristruturazion Palaç Attems Gurize 2. Adeguament normative ITSAS D Anunzio Gurize 3. Impermeabilizazion cuvierts Einaudi Starançan 4. Ristruturazion Vile Olivo Gurize 5. Completament laboratoris alberghîr Grau 6. Sale espositive dôs setemanis Gurize 7. Manutenzion straordenarie Istitût di Art Max Fabiani Gurize 8. Manutenzion straordenarie IPSIA vie Powel Monfalcon 9. Implants di videocontrol intes scuelis 10. Implants di videocontrol intai stabii provinciâi 11. Manutenzion straordenarie servizis igjenics Liceu sientific Monfalcon 12. Adeguament normative Liceu vie Randaccio Gurize 13. Implant eletric Stâts Provinciâi, vuê sede de Cuesture Gurize 14. Adeguament normative Einaudi Starançan 15. Rifasiment cuviert palestrute e façadis Liceu sientific Gurize 16. Adeguament normative complès scuelis slovenis Gurize 17. Ristruturazion gnove sede Polizie Provinciâl li dal Archivi di Stât - Gurize 18. Manutenzion straordenarie puints sul Lusinç e sul Canâl Primero in SP 19 Sant Canzian, Grau 19. Manutenzion straordenari puint Cucchini Grau 20. Manutenzion straordenarie piste ciclabil litorâl Grau 21. Rotatorie di Mosse - Mosse 22. Rotatorie di Vile Luisa Sant Canzian 23. Pistis ciclabilis Marketing dal Cuei - Cormons, Caprive, Mosse, sant Florean, Dolegna 24. Adeguament SP 15 Devetachi Doberdò XLI 42 25. Pôl intermodâl di Cormons Cormons 26. Sorepàs di Roncjis e passant SR 14 cun SP 11 Roncjis 27. Atuazion 3ç program sigurece stradâl e eliminazion ponts neris 28. Manutenzion straordenarie strade Petean - Sant Martin Segrât 29. Intervents di moderazion dal trafic su lis stradis provinciâls 30. Metude in sigurece canonîr Sant Michêl Segrât 31. Continuazion sistemazion SP 19 fin ae rotatorie di là dal puint, se i permès lu consintin Starançan 32. Demolizion puint Foian, se la cession di bande des Feroviis lu consint Foian 33. Sistemazion implantistiche sportive, un progjet par Comun 34. Di là di cualchi altre opare publiche che o rivìn a anticipâ, se parês e fonts lu consintin. Dongje di cheste azion su lis struturis in chescj agns o vin metût in cjamp une altre iniziative fuarte su la valorizazion dal teritori dal pont di viste turistic, naturalistic, enogastronomic e storic. Doi progjets fuarts, Marketing Cuei e Cjars a son par jessi realizâts par plui o mancul 8 milions di euros; a chescj, intal 2010 si zontarà il Progjet Lusinç cul obietîf di otignî un flum fruibil, san, sigûr e balneabil. Se a chest si zontin i investiments su Grau de GIT e de Regjon, o podìn dî che la ufierte turistiche, in plui di jessi sostignude di une ufierte ricetive di cualitât tant che l'agriturisim, si mostre in dute la sô potenzialitât inte nestre provincie. Cuei, Cjars, Lusinç e litorâl a son il core bussines di une ufierte turistiche dal sigûr plui largje e articolade, adate a dutis lis sachetis e par ducj i guscj, de culture ae nature, de nautiche di dipuart ae storie. Chest al met in moviment une miriade di subiets atîfs e di iniziativis di contor che a fasin il nestri teritori biel, interessant, plasevul, ospitâl. Al è un pachet turistic di atrazion su 4 as no di pôc, viodude la centralitât gjeografiche dal teritori e la facilitât di rivâ a Vignesie, a Triest, a Lubiane, metis turistichis simpri ambidis. In cheste suaze, la stesse realizazion de IKEA e pues jessi viodude tant atrazion dal shopping e fâ di volan a sô volte par chei altris setôrs. Ve ce che al significhe fâ sisteme, fâ lavorâ i protagoniscj in scuadre. In sostance, tra protocoi di intese su lis infrastruturis e potenziament de ufierte turistiche, il nestri obietîf al è sempliç, disfrutâ pal miôr la gnove centralitât gjeopolitiche dal Friûl orientâl dopo dal superament dai confins, fasint in mût che marcjanziis e personis no dome a passin di plui ca di nô, ma che a cjatin resons e interès par fermâsi di plui ca di nô. Ve parcè che al devente centrâl il rûl dal puart e di gnovis zonis produtivis, ve parcè che o vin di superâ une vision artesanâl e localistiche dal turisim e fâ promozion a nivei alts. O fasìn ufiertis altis, parcè che o sin une comunitât vierte e ospitâl che e à fat dal so teritori une ecelence. Di chê altre bande, une volte un Vice Ministri de Republiche taliane al à vût mût di dî che cuant che il Coridôr 5 al rivarà a Vignesie, ancje i vuarps a viodaran che il passaç naturâl al è par Gurize. Nô lu vin viodût prime, e o sfrutìn dutis lis ocasions par preparâsi. Cence polemichis e cence prins plans, chei ju lassìn a altris, o savìn che i nestris vantaçs gjeografics a son reâi e o savìn che l'as mâr-lubiane, che al passe par Vilès e Gurize e al va sù pe val dal Vipau, al rapresente no dome un as viari e economic, ma ancje sociâl, culturâl, turistic, identitari. Un sisteme robust che al vierç mil ocasions e che soredut al sta impins di bessôl parcè che no je economie di cjarte ma economie reâl. XLII 43 Une integrazion fuarte tra i puarts dal alt Adriatic, une presince solide di areis di planure pes marcjanziis, une viabilitât di prin ordin, chest al è il Distret logjistic transfrontalîr che cul as feroviari Gurize-Lubiane al siere il cercli di un model che no si esaurìs inte alte velocitât, ma al promôf dut il teritori, e lu fâs in timps avonde curts e cun coscj avonde sostignûts. Dut chest intal contest di une Europrovincie, che no sedi un ent in plui ma un strument in plui. Ducj i struments a son bogns, ancje il GECT, baste che a funzionin. Nô o vin miôr une riscriture dal Protocol di colaborazion transfrontaliere intal segn dal fâ, parcè che lu ritignìn plui just, mancul cjâr e plui eficaç. Ce che al à di jessi clâr a ducj, però, al è che nol baste plui declamâ la Europe, al è timp di fâ Europe. E la Europe e je prime di dut unitât a cundizions pâr, e je armonizazion dai sistemis fiscâi e dal cost dal lavôr: ce che culì nol è daûr a sucedi. Al è just domandâsi dulà che al sta il guvier talian che al à potestât primarie in teme di politiche foreste. Dopo tant badascolâ a sorte su mil istituzions europeanis che a vevin di rivâ a Gurize, o vin di cjapâ at che di là di cualchi cunvigne nol è rivât nuie, anzit, mancul di nuie, e che la famose fiscalitât di vantaç pes nestris areis e je muarte prime di nassi e cussì ancje il rinovament dal Fonts Gurize e de zone francje. Al è biel sintîsi dî che o vin di invistî in cualitât ma lis nestris impresis a pain il 30% di tassis in plui che in Slovenie e il cost dal lavôr al è il 33% plui cjâr in Italie a paritât di redit pal lavoradôr. Altri che fiscalitât di vantaç, o saressin contents se nus gjavassin un pocje di fiscalitât di disavantaç. Dut chest, puedial jessi dome un probleme nestri? Dulà ise la Regjon? Dulà isal il Stât? Dulà ise la Europe? Nô o puartarìn cun fuarce chescj argoments a ducj i nivei e si spietìn rispuestis claris, di bande di ducj. La sfide Il Belanç 2010 al vûl jessi alore un belanç par tornâ a cressi. E je une sfide no facile, soredut parcè che une vision ancjemò centraliste de Regjon e à penalizât a fuart la Republiche plui dongje dai citadins, Comuns e Provinciis, cun tais drastics che a metin in pericul seri la capacitât di tignî dal sisteme e la erogazion dai servizis essenziâi. Nol baste dî che a son mancul jentradis dal Stât parcè che e je la crisi e duncje lis jentradis fiscâls si son ridotis, di fat al è l'enormi debit privât indot de economie di cjarte che al è daûr a deventâ debit paiât dal public. Cemût che al è za stât dit, al è dut l'implant che nol sta impins: il mancjât federalisim fiscâl, lis mancjadis politichis de jentrade, la mancjade lote ae evasion fiscâl, l'aument de disparitât sociâl, la pierdite di valôr negoziâl dal lavôr. Dut dentri di une finanziarie regjonâl che dal sigûr no si fâs notâ pal federalisim. La nestre situazion cu la Regjon si pues riassumi cussì: trasferiments leç 24 mancul marcjât dal lavôr mancul trasferiments ordenaris mancul tais varis su culture e sociâl mancul Si trate di di jentradis corintis ordenariis in mancul, che al ecuivâl a un tai dal 19,11%. XLIII 44 A dut chest si zontin mancul jentradis propriis par che a vegnin di mancul interès pal logât, de riduzion dai consums di energjie eletriche e de rambade dai dirits di motorizazion de bande dal Stât. Par un totâl di mancul di part corinte. A mancjin ancje di bande de Regjon i de vivibilitât, ex ASTER, e i dai contribûts pal solâr e pe racuelte diferenziade. E o sin a mancul Une biele sfide. Une sfide che nô o rilancìn, domandant la riforme federaliste totâl de Regjon. O leìn che la nestre regjon e vûl deventâ model federalist, ben, scomencìn. La crisi e à di vignî doprade tant che ocasion par inviâ la riforme federaliste de Regjon, metât dipendents, metât politics, fin des leçs di spese, dute la aministrazion a Comuns e Provinciis, fin di ogni rindicontazion assurde e anticostituzionâl, fin di ogni scjale jerarchiche assurde tra ents che la Costituzion e definìs ecuiordenâts, une Regjon lizere che e dei i indreçaments a Comuns e a Provinciis che ju metin in vore. La prime robe e je chê di dâ aes Provinciis la planificazion urbanistiche di aree largje, tant che intal rest de Italie, parcè che al sarès un assurt declamâ di volê fâ di plui e dopo dâ di mancul. E simpri in teme di model federâl, scomençâ daurman dant aes Provinciis la formazion professionâl, i ATO aghe e refudums e lis Direzions Provinciâls LLPP, eliminant ogni trasferiment cun vincul, esentant Comuns e Provinciis di Irap e IVA, molant di legjiferâ su la organizazion interne dai ents, abolint la miriade di ents inutii no previodûts inte Costituzion. Il futûr al varà di viodi la autonomie dai ents strumentâi. La abolizion di cualsisedi leç di spese: la Regjon che e studie e che e da i indreçaments e dopo al sta a nô metiju in vore cui trasferiments corints. Isal masse domandâ une Regjon di legjislatôrs? No, al è just. Di bande nestre, o fasìn lis nestris sieltis su sociâl, su inovazion e su democrazie, cemût che ducj a varessin di fâ par tornâ a cressi: in dut 18 programs e 246 progjets. Indenant cuntune vore di iniziativis promovudis insiemi cui ents e cu lis associazions che a aderissin ae Consulte provinciâl pe Pâs; tra chestis la riconferme dal Tren de Memorie e la convenzion cul Comun di Migjee pe Ara Pacis tant che lûc simbul di pâs, la adesion a Nessuno Tocchi Caino cuintri de pene di muart; realizazion des oparis previodudis intal 2010 dai protocoi di intese su la viabilitât, su la edilizie scolastiche e sui implants sportîfs, par 27 milions di, cui timps segnâts inte Task Force che ducj a puedin cjatâ su internet; indenant cul Pat pal disvilup e altris apontaments di aprofondiment sui temis de conference, puart e logjistiche transfrontaliere, green economy e inovazion, Cjars e turisim; realizazion di un acuardi cui Consorzis di Gurize e di Monfalcon par fâ une Task force che e promovi lis oportunitâts dal nestri teritori intal rest de Europe; mandât clâr par une colaborazion funzionâl tra i doi consorzis industriâi e pe individuazion e realizazion di gnovis areis di espansion a Mosse, intal Monfalcon e inte aree daûr dal puart di Monfalcon, ancje ae lûs di une plateforme pussibile dal Friûl orientâl; inviament dal studi SNODO 2, finanziât cun dal Guvier talian in atuazion dal DPEF dal Consei dai Ministris 2009, e finalizât ae definizion concrete de logjistiche dal Friûl orientâl e transfrontaliere; XLIV 45 adeguament dal protocol di colaborazion transfrontaliere a poie di un fâ ecuisostignibil de aree, tutelant dutis lis lenghis de Provincie, cun atenzion particolâr ae minorance slovene e ai tais che la stesse e je daûr a patî di bande dal guvier nazionâl e regjonâl. Ancje chest an cheste relazion e sarà tradote par furlan e par sloven; inizi dai lavôrs Cjars cu la sistemazion des canonieris, completament de progjetazion esecutive e contribûts ai subiets pionîrs dal progjet; completament e inaugurazion dal percors turistics e ciclabii sul Cuei; poie e atuazion des azions previodudis dal PAL e dal GAL e colaborazion cu lis associazions di categorie dai agricultôrs, dentri di un disen plui larc di Distret rurâl che al promovi il teritori e i siei prodots, lis fevelis locâls e lis iniziativis colegadis al folclôr e ae tradizion dal teritori; indenant cul grant impegn sul lavôr e su lis personis, cun investiments par plui o mancul 3 milions di euro, ben par contribûts pe assunzion di lavoradôrs disocupâts o a pericul di disocupazion, pe creazion di gnovis impresis, pe frecuence di cors e pe trasformazion di rapuarts di lavôr precari in rapuarts di lavôr a timp indeterminât; promozion de inovazion tecnologjiche traviers incentîfs aes assunzions di laureâts in materiis sientifichis cun , e candidâ il teritori provinciâl tant sede ideâl pal terziari indenant tant volan al lavôr cualificât Friulia in primis ; simpri in teme di cualificazion dal lavôr, continuâ cu la formazion professionâl fate de Provincie par dipendents e libars professioniscj; incressi la operativitât de Task Force di consulence aes impresis, traviers visitis in maniere capilâr a aziendis di ogni tipologjie merceologjiche manifaturieris ma ancje comerciâls, agriculis, e v. Inviament de riorganizazion logjistiche de Direzion Culture, traviers il potenziament dal archivi e de biblioteche storiche e inviament des azions propedeutichis ae realizazion de Bimba, biblioteche multimediâl par fruts, tant che liniis puartantis dal Centri dal sisteme bibliotecari dal Friûl orientâl; completament al mostre Futurisim e gnovis mostris provinciâls li di Borc Cjistiel. Centenari di Michelstaedter di fâsi in colaborazion cul sisteme Gurize; XLV 46 ampliament dai spazis espositîfs sul teritori dal Lusinç cun viertidure de sale 2 setemanis a Gurize e la gnove viertidure de Galarie Spazzapan a Gardiscje, ancje se al somee vergognôs che la stesse no sedi inte tabele regjonâl; presince, dopo un secul, de Provincie a Monfalcon li de sale espositive contemporanie par un periodi di cualchi mês in acuardi cul Comun e cuntune proprie mostre specifiche; realizazion e mostre e avigniments colegâts al 40m dai Julians intal Mont che si tignarà in Setembar inte nestre provincie; indenant cun chest grant sucès che al è Libris e libertât, che e à rivât aromai al cuote volums; indenant ancjemò, cun convinzion sul progjet tirocinis cun e sul progjet Microcredit par zovins cun , par dâ ancjemò une fiducie indreçade ai zovins, fiducie al futûr; ancje se inte dificoltât dal moment finanziari, si previôt e si conferme la totâl poie al CISI e al setôr sociâl intal so insiemi, cun risorsis frescjis di , che a serviran a dut il setôr de disabilitât, dal volontariât e a judâ lis feminis vitimis di violence; invistî sui zovins e su la lôr capacitât di fâ e gjestî, sostignint il Forum e il so lavôr, il pali teatrâl studentesc, tant che consecuence logjiche di ce che al jere realizât cun Zovins ae Frontiere, in buine part in graciis dal progjet UPI e al ricognossiment regjonâl par Overnight; stipule acuardis e principi realizazion sistemazion implants sportîfs, cul obietîf di un par Comun, par plui o mancul 7 milions ; realizazion studi cualitât dal sport su la cualitât dal servizi ufiert dal associazionisim sportîf de provincie di Gurize, cul obietîf di miorâ i servizis rindûts ai nestris sportîfs; mantignî l'impegn fuart sul sport cu la taule dal sport, lis formis di consultazion, i varis progjets tra chei il contigniment des tarifis des palestris, la poie ai sports disabii e al sport scuele; continuâ il lavôr otim su lis oportunitâts parelis cun ricognossiments statâi e regjonâi impuartants che a permetin di cjapâ sot ben intes iniziativis e intal lavôr de conseire di paritât; mantignî la poie ae cooperazion sociâl inte misure dai agns di prime cun di contribûts; inviâ il plan imigrazion 2009, cun che plui de metât pe poie aes feminis rifugjadis che a domandin asîl, o sedi za cognossudis tant che cussì, che a scjampin des ditaturis, vueris e persecuzions; invistî in inovazion e green economy, che ca di nô al significhe continuâ e potenziâ il nestri primât su energjie e ambient e sostignî Ditenave, mantignî Agjende 21 e potenziâ i nestris uficis ambient; la aprovazion dal Plan provinciâl refudums, la sperimentazion sul dissociadôr molecolâr, l'acuardi fin al 2015 cu la Provincie di Triest pal ûs dal brusadôr; in câs di ATO aghe e refudums ae Provincie, si tratarà intal 2010 di destinâ lis gnovis garis di apalt. In assence di deroghis, il prin Zenâr 2011 al è il tiermin previodût de leç pai gnûfs afidaments; XLVI 47 gnûf protocol microhabitat, ce che si zonte a chei za previodûts, cul Comun di Savogne par bonificâ dal gas radon la scuele elementâr di sant Michêl dal Cjars ; nuie Comuns riciclons intal 2010 par vie dai tais ma indenant cu la realizazion des ecoplaçutis; indenant cul progjet Eco-Provincie, trasformazion di dutis lis cjalderiis a metan, i prins implants di teleriscjaldament, analisi des dispersions termichis dai edificis, progjet cuintri la dispersion termiche, progjet dal ûs dai cuvierts par energjie alternative, wi-fi sore nuie intes scuelis; dentri dal an realizazion de gare pe energjie alternative sui cuvierts dai edificis provinciâi traviers il sisteme de finance di progjet; inviament progjet energjie dal soreli in colaborazion cui istitûts di credit interessâts che si impegnin a sostignî in maniere integrâl lis spesis par instalazion e metude in vore dai implants fotovoltaics di 3 kw sui cuvierts des abitazions domestichis cun contribûts dafonts pierdûts pes fameis par un totâl di di bande nestre; inviament progjet euro zero, o sedi ricercje e poie a ducj i progjets che a divegnin di privâts pe realizazion di cuvierts fotovoltaics cun atenzion particolâr ai cuvierts dai capanons industriâi, ai parcs di implants sportîfs, scuelis e ativitâts produtivis e agriculis. Dut a euro zero pal contribuent; mantignî e potenziâ il progjet microracuelte amiant cun contribûts pâr a ; par ce che al tocje l'osservatori grancj impats intal 2010 la atenzion e restarà pueste viers la CTE di Monfalcon, lis discjariis, il Coridôr 5 ; realizazion Plan di manutenzion dal Lusinç in acuardi cul ATO aghe par vê une rispueste definitive su arzins, gleriis e gravis, e presentazion dal Progjet Lusinç par un flum net, sigûr, fruibil, che al vûl dî ancje piste ciclabile da lis risultivis a la fôs e nuie problemis a Marina Julia; impegn e iniziativis variis par mantignî la aghe publiche, e finanziament dal intervent in Argjentine par e in chês altris areis dal mont par altris , daûr des decisions previodudis de AATO aghe; varis progjet di cooperazion internazionâl traviers colaborazions slargjadis, il progjet Kosovo, Mostar e frambuis di pâs; fâ mil azions concretis transfrontalieris su la culture, sport, associazionisim, sociâl, istruzion, servizis, comunicazion, volontariât, par passâ di une idee di Europe a un fâ la Europe; potenziâ la nestre polizie Provinciâl, cu lis prioritâts di competence previodudis dal regolament provinciâl e rimetint a lôr ancje il control ambientâl des cjalderiis, che a chest pont al devente gjestît infin in propri; predisposizion dal prin plan de sigurece provinciâl, cun atenzion particolâr ae sigurece urbane, sul lavôr, su lis stradis e in cjase; indenant cu la azion legâl de Provincie in difese des vitimis dal amiant; indenant cul Sportel 4 çatis, che al someave une scomesse, e vuê di ducj i operadôrs al è cognossût tant un dai struments plui increditâts e bogns dal setôr; rinfuarçâ la Provincie web, cun di investiments par difondi il Voip e modernizâ la machine publiche, la digjitalizazion dai ats e plui grande pueste midiant internet, par rispuestis plui eficientis e in timps curts; XLVII 48 infin sul front dai contribûts, mai cussì dificil tant che chest an a front dai tais, o podìn dî che o fasarìn il massim, e che nissun nol vignarà lassât bessôl, intal sport, inte culture, intal sociâl, intal volontariât, inte istruzion, intune peraule in chest mont maraveôs che al è l'associazionisim dal Lusinç. E sarà dure, ma insiemi o podìn fâle. Dut al sarà trasparent come simpri e i contribûts si cjataran su internet ae vôs Sportel Unic. Chestis a son lis nestris sieltis, che e vegni sù une Provincie dinamiche, vierte e inovative, che e vûl tornâ a tirâ sù e che e pense soredut aes personis che culi a son a stâ. Ma cemût che o vin fat a cjatâ bêçs par fâ dutis chestis robis, cundut di tais cussì drastics e cence cressi tassis ni tarifis, e mantignint ancje l'impegn di riduzion ad an dal 2% de Tarsu? Al è subit dit. Une part e derive di un guvier eficient dal belanç in chescj agns, che nus à permetût di ridusi lis straçariis e otimizâ il personâl e lis risorsis. Al vûl dî che il nestri plan trienâl di contigniment de spese publiche e funzione, e no par câs o vin il rapuart dovût su PIL tra chei plui bas in Italie passant di 7,10 dal 2007, al 6,05 dal 2008, al 5,94 dal 2009, e al 5,63 dal Cuatri agns di bon guvier. Une part consistente derive dai ricognossiments al nestri lavôr e ai nestris progjets de bande de Regjon e dal Stât che nus àn puartât risorsis straordenariis dificilis di podê cjatâ. Cuatri agns di ideis gnovis. Une part e derive dal lavôr dai dipendents di cheste provincie, che a son daûr a dimostrâ intai fats che no dome public al è biel ma che al funzione e al è convenient par dute la comunitât. Cuatri agns di buine aministrazion. Lassaitnus ancje chest an ringraziâ ducj chei che a son lâts in pension intal 2009, o che a son lâts in mobilitât in altris ents, parcè che a son lôr la vere storie de Provincie. Siôr President dal Consei, Sioris Conseiris e Siôrs Conseîrs, o vin simpri pensât a une Provincie trasparente e facile di doprâ, e il nestri plan de comunicazion al è aromai materie di studi de bande di chei altris. No si contin plui i atestâts di merit al nestri ufici al stampe, e o fasarìn ancjemò miôr. Cheste relazion si siere ogni an fevelant di Costituzion, ce volêso, i volìn ben e nus plâs dî che nô o sin braurôs di cheste Costituzion e de sô storie. XLVIII 49 O sin braurôs di scrivi intal dì de unitât nazionâl sul manifest de Provincie la frase fradis di Italie, par talian, furlan e sloven, parcè che e je cheste Costituzion che lu à permetût. O sin braurôs di ringraziâ chei che a àn combatût par vêle e nus plasarès vivi intun Paîs normâl dulà che ducj lu sedin. Cuissà, vuê si fevele di clime positîf intal Paîs. Nol sarès mai masse tart. Cheste republiche, che vuê e somee che e riscuvierzi la fuarce e la impuartance dai siei fîs intes comunitâts locâls, forsit e à bisugne propite di chest sens di comunitât par ricjapâ la strade comune di libertât e avualance. No stin a dismenteâlu, pal ben de Italie, pal ben dal Friûl orientâl. La Zonte Provinciâl Gurize, al 1 di Fevrâr dal 2010 XLIX 50 L 51 SEZIONE 1 CARATTERISTICHE GENERALI DELLA POPOLAZIONE, DEL TERRITORIO, DELL ECONOMIA INSEDIATA E DEI SERVIZI DELL ENTE 52 53 1. Tabella 1: Andamento della popolazione nelle province PROVINCIA Pordenone Udine Gorizia Trieste F. G Fonte: ISTAT La popolazione residente in provincia di Gorizia, alla data del , è di unità ripartita in di sesso maschile 48,79% e in di sesso femminile 51,20%. Il numero di famiglie è pari a +1. Il numero medio di componenti per famiglia è pari 2,19 persone. I dati delle anagrafi comunali sulla consistenza dei nuclei familiari del territorio provinciale evidenziano che sono più numerose le famiglie fino a tre componenti, con un aumento del 3,56% dei nuclei monocomponenti. Rispetto agli anni precedenti diminuiscono le famiglie con due, tre o quattro componenti e aumentano le famiglie con più di cinque componenti. Rielaborazione su dati OPPS. Analizzando la distribuzione territoriale del numero di famiglie, si nota che i nuclei monocomponente sono più numerosi nei comuni a più alto contenuto produttivo; la distribuzione della famiglie con due componenti è più omogenea su tutto il territorio; mentre le famiglie con maggior numero di componenti oltre i tre si concentrano soprattutto nei comuni più piccoli. Rielaborazione su dati OPPS. Tabella 3: Popolazione residente per sesso e per stato civile - Valori assoluti Uomini Uomini Uomini Uomini Totale Donne Donne Donne Donne Totale Celibi Coniugati Divorziati Vedovi Maschi Nubili Coniugate Divorziate Vedove Femmine Fonte: ISTAT L analisi dell evoluzione demografica nella provincia di Gorizia, durante l ultimo decennio, rileva un costante invecchiamento della popolazione; è infatti salita a 46,78 anni l età media della popolazione provinciale nel 1998 era pari a 45,65. L indice di vecchiaia però diminuisce poiché aumenta la popolazione con età inferiore ai 15 anni, soprattutto per la componente femminile. In particolare si nota un aumento pari a persone minori di 15 anni +14,45% , che nel 1998 rappresentavano 10,32% della popolazione mentre, rappresentano l 11,29% della popolazione nel Le persone con 65 anni e più sono aumentate per unità, pari ad un aumento percentuale del 16,19%. Coerentemente diminuisce l indice di ricambio generazionale ma, aumenta l indice di struttura attiva poiché aumentano le persone in età compresa tra 40 e 64 anni. Se pur oltre i 60 anni gli uomini sono, in proporzione, minori delle donne avendo queste un aspettativa di vita più elevata , nelle fasce d età più giovani la tendenza è inversa per cui il rapporto di mascolinità aumenta negli anni. Tabella 4: Caratteristiche demografiche della popolazione della provincia di Gorizia Classi età T maschi T femm. T maschi T femm. Come si vede il saldo migratorio continua ad essere positivo anche se fortemente ridotto rispetto agli anni e piuttosto stabile negli anni successivi, eccezion fatta per il confronto con il Il saldo naturale invece continua ad essere negativo, confermando il trend degli anni passati e segno del minor ricambio generazionale caratteristico degli ultimi anni. Tabella 5: Bilancio demografico serie storica dal 2002 al Nati vivi Morti Saldo naturale Nuovi Iscritti Cancellati Saldo migratorio Saldo demografico Fonte: elaborazione Ufficio Statistica della Provincia di Gorizia su dati ISTAT 6 Il grafico sottostante evidenzia la tendenza costante e generalizzata degli ultimi anni che è quella di un saldo naturale sempre negativo e di un flusso altalenante nel saldo demografico che è reso positivo dal maggior o minor flusso migratorio registrato. Figura 3: Trend bilancio demografico dal 2003 al saldo naturale saldo migratorio saldo demografico Fonte: elaborazione Ufficio Statistica della Provincia di Gorizia su dati ISTAT La tavola sottostante espone il bilancio demografico per singolo comune del territorio provinciale. Si nota un saldo naturale negativo nella maggior parte dei comuni ad eccezione di Medea e San Lorenzo Isontino. Il saldo migratorio è positivo in tutti i comuni, ad eccezione di Capriva del Friuli. Rispetto al 2007 il flusso migratorio registra un incremento verso tutti i centri sia di piccole che di più grandi dimensioni, con particolare riguardo verso i comuni di Monfalcone e Ronchi dei Legionari. L aumento è evidente per tutte le province, in particolare Udine ha un incremento del 13,65%, Pordenone del 15,25%, Trieste dell 11,28% e Gorizia del 15,88%. Alla fine del 2008, la popolazione straniera in provincia di Gorizia costituisce il 6,80% della popolazione totale residente e il 10,20% di quella residente in regione. Tabella 7: Popolazione straniera residente in Provincia di Gorizia - Anno ISCRITTI Nati dall'interno dall'estero altri Totale Morti per l'interno CANCELLATI per l'estero per acquis. Inoltre, dal 2002, la variazione degli iscritti per nascita è stata pari al 231,66% mentre l aumento degli iscritti dall estero del 204,36%. Tabella 8: Bilancio demografico popolazione straniera Provincia di Gorizia popolazione straniera iscritti cancellati Anni totale Uomini Donne Minorenni totale iscritti di cui: iscritti dall'estero totale cancellati per acquisizione di cittadinanza italiana Fonte: elaborazione Ufficio Statistica della Provincia di Gorizia su dati ISTAT 9 Figura 4: Popolazione straniera distinta per paese di provenienza - Anno Bangladesh Bosnia- Erzegovina Croazia Serbia Romania 162 Macedonia Slovenia Albania 162 Ucraina Marocco Cina Rep. Popolare Polonia Algeria Moldova Senegal Bulgaria Austria Germania Regno Unito Ungheria Kosovo Fonte: elaborazione Ufficio Statistica della Provincia di Gorizia su dati ISTAT 9 Fonte sito internet: bilancio demografico popolazione straniera per provincia anni dal 2002 al 59 La popolazione straniera aumenta ma la sua composizione rispetto alla provenienza non muta di molto nel corso di questi ultimi anni: proviene per la maggior parte dai paesi dell est Croazia, Bosnia-Erzegovina, Serbia-Montenegro, Romania, Macedonia e Slovenia e da paesi extracomunitari Bangladesh ; la popolazione proveniente da altri paesi, in totale 849, sono rappresentati da realtà europee ed extraeuropee il cui valore assoluto sul territorio è inferiore a 100 persone. La variazione della popolazione straniera residente nei singoli comuni del territorio provinciale è rappresentata nella tabella 9 sottostante. Tabella 9: Popolazione straniera residente per Comune - Anni dal 2006 al Var Var Capriva del Friuli ,17% -2,17% Cormòns ,59% 8,80% Doberdo' del Lago ,23% 0,00% Dolegna del Collio ,00% 50,00% Farra d'isonzo ,79% 13,64% Fogliano Redipuglia ,15% 17,05% Gorizia ,45% 13,18% Gradisca d'isonzo ,59% 7,36% Grado ,75% 21,30% Mariano del Friuli ,88% 25,00% Medea ,89% 36,00% Monfalcone ,64% 20,79% Moraro ,00% -24,24% Mossa ,43% 19,57% Romans d'isonzo ,69% 14,29% Ronchi dei Legionari ,05% 14,12% Sagrado ,52% 5,97% San Canzian d'isonzo ,86% 22,75% San Floriano del Collio ,00% -12,50% San Lorenzo Isontino ,26% 11,11% San Pier d'isonzo ,46% -16,95% Savogna d'isonzo ,42% 2,22% Staranzano ,82% 8,85% Turriaco ,68% 13,64% Villesse ,00% 43,33% Fonte: elaborazione Ufficio Statistica della Provincia di Gorizia su dati ISTAT 9 60 Rispetto all anno precedente, si nota che i residenti stranieri sono in aumento in quasi tutti i comuni ad eccezione di Capriva, Moraro, San Floriano e San Pier d'isonzo, che presentano, invece, una variazione negativa. La crescita più consistente rispetto al 2007 è stata registrata in comuni di minori dimensioni quali Dolegna +50% e Villesse +43%. Figura 5: Popolazione straniera residente su popolazione totale residente per Comune dal 2006 al ,00 12, ,00 8,00 6,00 4,00 2,00 0,00 Capriva del friuli Cormons Doberdo' del lago Dolegna del collio Farra d'isonzo Fogliano redipuglia Gorizia Gradisca d'isonzo Grado Mariano del friuli Medea Monfalcone Moraro Mossa Romans d'isonzo Ronchi dei legionari Sagrado San canzian d'isonzo San floriano del collio San lorenzo isontino San pier d'isonzo Savogna d'isonzo Staranzano Turriaco Villesse Fonte: elaborazione Ufficio Statistica della Provincia di Gorizia su dati ISTAT 10 Il grafico della figura 5 evidenzia la percentuale della popolazione straniera sulla popolazione residente in ogni comune del territorio dal 2006 al Si nota un generale incremento in quasi tutti i comuni rispetto 2006 ad eccezione di alcune aree demografiche quali Capriva, San Floriano e Moraro; la concentrazione maggiore è, per motivi legati al mondo del lavoro, nel comune di Monfalcone più del13% , e nel capoluogo più dell'8% ; intorno al 5% è la presenza degli stranieri rispetto alla popolazione totale nei comuni quali Cormòns, Ronchi, Grado e Turriaco. Più omogenea, con valori dall 1 al 3%, l incidenza della popolazione straniera negli altri comuni della provincia. La tabella sottostante evidenzia, per ogni comune, il numero di stranieri residenti nel 2008 e divisi per fasce d età. Si denota una maggior presenza in tutti i comuni delle persone giovani d età, distribuiti per lo più nei comuni di Monfalcone, Gorizia, Grado e Cormòns ma anche nei territori più piccoli. Nel corso del 2009 i provvedimenti adottati per contrastare il fenomeno dell immigrazione sono stati in totale 1. Infatti, già dal , la tendenza negativa ha subito una graduale inversione che ha portato di anno in anno, a valori crescenti fino ai livelli attuali. E inoltre da considerare che, l aumento graduale degli alunni è dovuto al fenomeno dell immigrazione che ha assunto una maggior rilevanza quantitativa negli ultimi tempi. Rispetto a dieci anni fa, la variazione negativa riguarda soprattutto gli istituti tecnici con un decremento quasi costante dal 1999 ad oggi. Per gli istituti professionale l incidenza degli studenti del primo anno è inferiore rispetto al 1999 di oltre il 2% ma, nonostante il calo la diffusa scelta verso l indirizzo professionale ha consentito di mantenere livelli interessanti. Per i licei, si è registrano un aumento dei nuovi iscritti: 32,5% nel 1999 che sale al 39,1% dell ultimo anno scolastico; tale incremento segna una decisa inversione di tendenza nella scelta dell indirizzo scolastico a svantaggio degli istituti tecnici. Per quanto riguarda gli alunni disabili si riscontra un sostenuto incremento nell ultimo decennio che ha portato il rapporto alunni disabili e popolazione scolastica al 2,3%. L incidenza del numero di disabili sul totale degli alunni è diverso a seconda dei settori scolastici: del 3,3% nella secondaria di I grado settore che nel tempo ha mantenuto l incidenza più alta , del 2,5% nella scuola primaria, dell 1,3% nella scuola dell infanzia e dell 1,7% nella scuola secondaria di II grado. Se i valori di tale incidenza vengono posti in sequenza per ordine di scuola dall infanzia alla secondaria di I grado , si può notare che il valore tende ad aumentare con il procedere del percorso scolastico, evidenziando come con l emergere delle difficoltà di apprendimento diventino evidenti disabilità di varia natura, limitative dei processi di acquisizione e di 12 Si ricorda che l aumento degli alunni è dovuto anche alle riforme normative degli ultimi anni che hanno per messo di anticipare l iscrizione alla scuola dell infanzia e hanno innalzato l età per completare la scuola dell obbligo. Nel suo insieme, la popolazione scolastica ha fatto registrare un costante incremento fino ad arrivare ad una variazione positiva attuale di oltre 220 mila alunni rispetto a dieci anni fa. Le evoluzioni sono comunque diversificate a seconda dei settori scolastici e degli ambiti territoriali. Per le scuole dell infanzia il numero di iscritti è aumentato di poco meno del 6% e la variazione è distribuita in modo differente sul territorio: nelle regioni settentrionali l aumento è costante e notevole 19% nel Nord Ovest e 29% nel Nord Est, rispetto a dieci anni fa , nelle regioni centrali l aumento c è ma è minore rispetto al nord +15% , nelle regioni meridionali è in atto un calo pari a circa l 8% nell ultimo decennio e nelle isole invece si rimane su livelli pressoché invariati. Nelle scuole primarie si è verificato un decremento fino al 2004 e, successivamente si è assistito ad un progressivo incremento che ha riportato i valori agli stessi livelli di fine anni novanta. Anche in questo caso le variazioni sono state differenti tra i territori; in particolare, per le regioni settentrionali vi è stato un costante incremento: +18% nel Nord Est e + 11% nel Nord Ovest; anche nelle regioni centrali c è stato un aumento ma in misura minore rispetto al nord +7% ; nelle regioni meridionali e insulari invece si è registrato un decremento, nonostante il diffuso utilizzo delle iscrizioni anticipate -13% al Sud e 15% nelle Isole. Per le scuole secondarie di I grado si riscontra il medesimo fenomeno del costante aumento degli alunni nelle regioni del nord e del centro e della continua diminuzione nelle regioni del sud e nelle isole +17% al Nord Est, +10% al Nord Ovest, +4% nelle regioni centrali, -14% nelle regioni meridionali e insulari. Il considerevole aumento è frutto anche del fenomeno immigratorio che investe soprattutto il nord del paese. Per le scuole secondarie di II grado, le dinamiche dei livelli della popolazione scolastica sono molto più omogenee e lineari. In tutti i territori, infatti, vi è stato un aumento generalizzato di iscritti dovuto in particolare all innalzamento dell obbligo scolastico e su cui ha inciso solo parzialmente la presenza degli alunni stranieri ma soprattutto per la presenza di questi ultimi nelle scuole di grado inferiore, la sostanziale omogeneità di andamento nei diversi territori del paese è destinata ad essere superata. Il numero delle classi risente solo parzialmente dell andamento demografico della popolazione scolastica, in quanto non vi è sempre un rapporto diretto di causa effetto tra la variazione del numero degli alunni e la variazione del numero delle classi funzionanti. L azione di razionalizzazione avviata dal Ministero dell Istruzione fin dai primi anni 90, mediante la chiusura dei piccoli plessi scolastici, il consolidamento in sedi più ampie e l innalzamento del numero medio di alunni per classe, ha determinato una situazione di maggiore omogeneità tra le diverse scuole distribuite sul territorio e una forte riduzione del numero delle classi funzionanti. Il settore che registra da sempre un costante aumento delle classi è la scuola dell infanzia e, rispetto a dieci anni fa, il numero è aumentato di circa 2 mila 500 unità. Istituti Superiori Istruzione Statale , 1 Istituto Professionale e 1 Istituto Tecnico Agrario. Gli alunni di ogni ordine e grado della provincia di Gorizia rappresentano il 12,37% del totale in regione e le scuole elementari e superiori sono più numerose rispetto alle scuole materne e medie. Nella nostra provincia l aumento è pari al 2,48%. Per quanto riguarda la scuola primaria, nella provincia di Gorizia si registra una variazione percentuale negativa dello 0,57% rispetto all anno scolastico precedente. Tabella 14: Scuola secondaria di I grado classi ed alunni frequentanti per anno di corso e variazione percentuale A. Tabella 15: Scuola secondaria di II grado classi ed alunni frequentanti per anno di corso e variazione percentuale A. In particolare in regione vi è una preferenza maggiore per gli istituti tecnici commerciali, per i licei scientifici e per gli istituti professionali mentre si assiste ad una crescita del 2,64% degli iscritti totali ai licei classici. La presenza totale di alunni stranieri ha avuto una distribuzione alquanto disomogenea e diversa sul territorio nazionale per la differente attrattiva dei territori: è tanto più elevata nelle zone del Centro e del Nord Italia, in particolare nel Nord Est +10,3%. Se si analizzano i settori scolastici a livello nazionale emerge che è la scuola primaria ad avere il più alta peso straniera con il 7,7% di alunni con cittadinanza non italiana all interno della popolazione scolastica presente, con una incidenza di poco inferiore seguono le scuole statali secondarie di I grado 7,6% e dell infanzia 7,2%. La scuola dell infanzia invece è la sola a mostrare una differenza di valori di rilevanza molto contenuta 1,1% risultato del 7,2% per la statale e del 6,1% per la non statale. In Friuli Venezia Giulia l incidenza degli alunni stranieri iscritti alle scuole di ogni ordine e grado sul totale alunni nazionale per l anno è del 2,43% pari a alunni. La provincia con maggior numero di studenti stranieri è Udine 5. Se si prende in esame la provenienza degli alunni stranieri in provincia di Gorizia emerge che 204 provengono da paesi UE, 660 da paesi non UE, 130 dall Africa, 67 dalle Americhe, 225 dall Asia ed uno solamente dall Oceania. Passando all analisi percentuale degli alunni con cittadinanza non italiana risulta che nel comune capoluogo sono l 8,5% mentre negli altri comuni della provincia sono il 6,8%. Lo stato estero di cittadinanza più rappresentato è la Bosnia Erzegovina con una percentuale del 13,6%. Dall analisi emerge che gli studenti con cittadinanza non italiana costituiscono pressappoco l 8% degli studenti frequentanti scuole di ogni ordine e grado. S 30 La distribuzione per ordinamento scolastico, mostra che, a livello provinciale è la scuola primaria a far registrare il maggior numero di studenti stranieri con 505 alunni iscritti, seguita dalla scuola secondaria di II grado con 442 stranieri e dalle scuole dell infanzia con 284 iscritti. Risulta notevole la crescita delle presenze straniere nella scuola secondaria di II grado 74 unità ; nella scuola primaria, invece, si assiste ad una crescita di 66 unità, nella scuola d infanzia di 58 unità, mentre nella scuola secondaria di I grado la presenza di stranieri rimane stabile. S 32 Figura 11: Trend della presenza degli alunni stranieri nelle scuole della provincia di Gorizia Fonte: Elaborazioni O. I dati documentano pertanto la forte incidenza delle comunità balcaniche sul territorio provinciale ed in particolare sul territorio dell Ambito Alto isontino. L Asia è rappresentata al secondo posto delle provenienze straniere con il 17% degli alunni, 278 presenze suddivise tra 121 femmine e 157 maschi. Segue con l 11% il gruppo degli studenti provenienti da paesi del continente africano 149 unità. Infine si ha il continente americano con il 5%, pari a 68 studenti. S Tratto da Gli alunni stranieri nel sistema scolastico italiano. Nel comune di Monfalcone si registra una percentuale pari all 11,76% degli studenti stranieri è originaria del Bangladesh. Interessante è la percentuale di studenti di origine marocchina del 4,94% e di origine cinese del 4,68% iscritti nelle scuole della provincia. Figura 16: Alunni stranieri per paese di provenienza sul totale degli studenti stranieri iscritti nelle scuole della provincia Albania Algeria Bangladesh 8,48% 2,61% 2,00% 9,55% 5,81% 1,67% 11,76% Bosnia-Erzegovina Brasile Cina Croazia Germania 4,74% 12,96% India Kosovo 1,47% 1,87% 1,20% Macedonia Marocco Mauritania Moldavia 1,40% 0,94% 4,68% Polonia Romania Serbia 4,94% 11,36% 6,55% 0,80% 5,21% Slovenia Ucraina Altro Fonte: O. Gli iscritti risultano così composti: il 46,41% uomini e il 53,59% donne all Università di Udine e il 42,27% uomini e il 57,73% donne all Università di Trieste. La distribuzione per facoltà evidenzia la seguente situazione: o all Università di Udine è maggiore il numero degli iscritti nel gruppo Economico-Statistico 16% , seguito dalle facoltà ad indirizzo Politico-Sociale 10% e di Medicina 9,5% ; gli studenti maschi si concentrano per la maggior parte nelle facoltà di Ingegneria, Economia-Statistica e Scientifiche; la distribuzione delle studentesse è più omogenea rispetto a quella dei studenti maschi e sono più numerose alle facoltà di Economia, ad indirizzo Politico-Sociale, di Medicina e alle facoltà di Lingue; o all Università di Trieste è maggiore il numero degli iscritti nel gruppo Politico-Sociale, seguito dalle facoltà di Ingegneria, Economia-Statistica e Medicina; gli studenti maschi si concentrano per la maggior parte nelle facoltà di Ingegneria, seguite dal quelle del gruppo Politico-Sociale e quelle di Economia-Statistica; anche qui la distribuzione è più omogenea rispetto a quella dei studenti maschi e sono più numerose alle facoltà del gruppo Politico-Sociale, Lingue e Insegnamento. Il Polo universitario di Gorizia, per l Università di Udine registra un numero di iscrizioni pari a di cui 531 sono le nuove immatricolazioni; mentre per l Università di Trieste, il Polo di Gorizia registra un numero di iscrizioni pari a 1. I dati rivelano una aumento delle iscrizioni e delle immatricolazioni per entrambe le Università nel Polo Universitario Goriziano. Tabella 20: Iscrizioni ed immatricolazioni dal 2004 al 2009 Iscrizioni UDINE TRIESTE Immatricolazioni UDINE TRIESTE Fonte: elaborazioni ufficio di Statistica del MIUR. Per quanto riguarda gli iscritti ai corsi di Laurea Specialistica, essi risultano essere in totale pari a di cui all Università di Udine 14,15% del totale iscritti e di cui all Università di Trieste 14,98% del totale iscritti; anche in questo caso il numero risulta in crescita rispetto agli anni precedenti +1% per Udine e +8% per Trieste. Fonte: MIUR Rilevazione iscritti per lauree specialistiche a. Per quel che riguarda l Università di Trieste, le lauree triennali sono 5 Politica del territorio, Economia e gestione dei servizi turistici, economia ed ambiente, comunicazione aziendale e gestione delle risorse umane, scienze internazionali e diplomatiche , quelle specialistiche sono 3 Economia del turismo e dell ambiente, Politica del territorio e Scienze internazionali e diplomatiche. Una ricerca pubblicata sul Sole 24 Ore di lunedì 13 luglio 2009, pone l Università di Trieste al terzo posto nella classifica generale delle università statali italiane, con 756 punti complessivi mentre, Udine si pone al diciottesimo posto con 578 punti; in particolare l Università di Trieste risulta gradita in termini di attrattività tredicesimo posto e in termini dispersione settimo posto dato che solo il 7,9% degli studenti del primo anno non conferma il proseguimento del ciclo di studi iscrivendosi al secondo anno. Iscrizioni nelle Università della terza età della provincia di Gorizia - Valori assoluti Gorizia Monfalcone Cormòns Fonte: Università della Terza Età di Gorizia, Monfalcone, Cormòns. Aggiornamento al 18 dicembre 76 1. Le indagini sulla qualità della vita in Italia vengo effettuate da Il Sole 24 Ore e da ItaliaOggi. La metodologia utilizzata concerne l analisi di sei macrosettori ognuno suddiviso in sei indicatori per quanto riguarda Il Sole 24 Ore e di sette macrosettori ognuno suddiviso in un numero variabile di indicatori per quanto concerne ItaliaOggi. Proprio perché il numero di indicatori e il tipo è diverso nelle due indagini, queste non sono confrontabili tra di loro perciò si è deciso di prenderle in esame entrambe separatamente. La Qualità della vita secondo Il Sole 24 Ore Prendendo in esame l indagine effettuata da Il Sole 24 Ore la metodologia usata tiene conto dell analisi di sei aree tenore di vita, affari e lavoro, ordine pubblico, servizi e ambiente, popolazione e tempo libero -. Rispetto al 2008 sono stati introdotti otto nuovi parametri con lo scopo di introdurre elementi dinamici ; nella macroarea tenore di vita il tasso di variazione del reddito pro capite prodotto nel corso degli ultimi cinque anni ha preso il posto del dato puntuale relativo alla stessa grandezza; altra novità che si riscontra nell area lavoro è il tasso di occupazione femminile, che sostituisce il parametro sull impiego degli under 35. Per quanto concerne le macroaree servizi e ambiente e ordine pubblico al posto del parametro sull incidentalità automobilistica compare quello relativo alla mortalità per tumori; nell indicatore relativo all istruzione invece del tasso di abbandono tra gli studenti è stata introdotta la disponibilità di strutture rispetto alla domanda; inoltre, le truffe e le frodi informatiche rispetto agli abitanti hanno sostituito i furti d auto. Si assiste a dei cambiamenti anche nell ambito del tempo libero infatti il numero di spettacoli cinematografici è sostituito da quello delle sale in rapporto alla popolazione, così come i concerti registrati nell anno cedono il posto a un dato più generale relativo a tutti gli spettacoli. Volendo fare una breve carrellata delle macroaree a livello nazionale si evidenzia che alla voce tenore di vita, che vede il primato di Trieste davanti a Milano e Gorizia, si rileva la netta preponderanza di province del nord. Inoltre, sono tutte del sud le ultime 34 della classifica, chiusa da Salerno. Le stesse riflessioni di tipo geografico si posso fare per la macroarea affari e lavoro ; in questo caso, però, le province del nord che eccellono sono tutte lungo l arco alpino: nell ordine si trovano Bolzano, Cuneo, Trento e Sondrio. Trieste torna in testa nella macroarea servizi e ambiente, Varese è seconda, Genova è terza e viene prima di altri due territori metropolitani, ovvero Roma e Firenze. Il sud compare in difficoltà, con Crotone ultima e la parte bassa della classifica quasi monopolizzata. All apice della classifica del settore popolazione c è invece la new entry Olbia-Tempio, dinanzi a un poker di zone medio-piccole del centro Viterbo, Grosseto, Rieti e Perugia ; anche se le ultime posizioni sono ancora caratterizzate dal meridione. Così come accade quando si passa ad analizzare l are tempo libero dove vince Rimini, che si piazza davanti a Firenze, Genova, Bologna e Trieste. Agrigento finisce all ultimo posto, lo stesso al quale viene reclusa dalla graduatoria conclusiva della Qualità della vita. Nella classifica sulla qualità della vita in Italia rispetto al 2008 il Goriziano perde sei posizioni, ma rimane nel gruppo di prima fascia, quello delle aree del Belpaese dove si sta meglio. A livello regionale solo Trieste si trova più in alto. Udine è tre posti più indietro, Pordenone brancola. Nelle sei aree tematiche che contribuiscono a formare la classifica finale, la performance della provincia di Gorizia è altalenante. Il risultato migliore è quello ottenuto alla voce tenore di vita dove l Isontino sale sul podio. Si tratta di un terzo posto che ottimizza di cinque posizioni il risultato del Davanti ci sono solamente Trieste e Milano. Lo fa malgrado il meno 12 registrato rispetto al Senz'altro sotto il valore minimo della media nazionale sono anzi le voci affari e lavoro e popolazione, due settori in cui la provincia di Gorizia non ha mai brillato. Proprio per questo motivo, per il secondo anno consecutivo, Il Sole 24 Ore ha deciso di mettere accanto alla propria analisi sulla qualità della vita nelle province italiane un indagine complementare e dedicata alla rilevazione del sentiment dei cittadini. Si tratta di un indicatore, questo, che in una certa misura vuole restituire soggettività all oggettività dei fatti, ovvero offrire un immagine del territorio che risulti fedele alla reale percezione di chi lo vive ogni giorno, al di là delle evidenze che sono fornite da statistiche e dati ufficiali. Tenore di vita inviabile de Il Piccolo - Regione, pag. IV di domenica 20 dicembre Tratto dall articolo di Stefano Bizzi intitolato Gorizia perde posizioni ma resta seconda in regione de Il Piccolo Regione, pag. IV di domenica 20 dicembre Tratto dall articolo di Stefano Bizzi intitolato Gorizia perde posizioni ma resta seconda in regione de Il Piccolo Regione, pag. Secondariamente, misurare e rendere di dominio pubblico il gap dell azione politica e amministrativa. Una struttura caratterizzata da otto dimensioni principali affari e lavoro, ambiente, criminalità, disagio sociale e personale, popolazione, servizi, tempo libero e tenore di vita -, 15 sottodimensioni e l alto numero di indicatori di base, 70. Dall indagine effettuata dal quotidiano ItaliaOggi emergono due principali elementi, ovvero che, dopo la caduta registrata nel 2008, quando la qualità della vita è apparsa in netto declino rispetto all anno precedente, nel 2009 sono 57 le province nelle quali la qualità della vita si è rivelata essere buona e accettabile. Il secondo elemento è che la qualità della vita retrocede in tutti i grandi centri urbani. L indagine ha evidenziato una frattura netta tra dorsale adriatica, che acquista posizioni, e dorsale tirrenica, che invece le perde; si assiste ad una crescita del Nordovest ed a un crollo della Sardegna. Una delle evidenze più significative del 2009 è proprio la ripresa del Nordovest, che spicca dall analisi di molteplici indicatori. Al contrario il Nordest, che dal punto di vista economico appare più dipendente dalle esportazioni e ad un rilancio mondiale che ancora stenta a manifestarsi, ha frenato le proprie prestazioni. La geografia della delittuosità si mantiene ferma nel 2009, con alcuni miglioramenti sia nelle posizioni di testa, sia nel gruppo di coda. Nel complesso quindi con la sua superficie totale di 466 kmq, rappresenta solamente un 6% dell intera Regione Friuli Venezia Giulia. Dal punto di vista geografico la provincia si trova compresa tra l estremo bordo meridionale delle Prealpi Giulie, rappresentate dai rilievi del Collio, e la laguna di Grado sul mare Adriatico ed è limitata ad ovest dalla pianura friulana e ad est dal confine di stato con la Repubblica di Slovenia e con le alture calcaree del Carso. I rilievi, ubicati nel settore settentrionale ed orientale, appartengono a due distinte unità geologiche e precisamente l area del Collio Prealpi Giulie fa parte del sistema delle Alpi Meridionali, con strutture orientate prevalentemente in direzione E-O, mentre il Carso di Doberdò appartiene al sistema delle Dinaridi, caratterizzato da elementi strutturali orientati prevalentemente NO-SE. La densità abitativa è decisamente superiore a quella nazionale e a quella del Nord-Est e colloca la provincia al 19-esimo posto nella graduatoria nazionale delle province; il 45,05% risiede nei due comuni con più di 20 mila abitanti e dal 1991 il trend dell urbanizzazione risulta quasi sempre decrescente. Caratteristiche idrogeologiche e paesaggistiche Il fiume Isonzo è il principale corso d acqua della provincia di Gorizia ed il suo bacino caratterizza fortemente il territorio, sebbene entro i confini nazionali scorra solamente un terzo del suo intero percorso, poiché con la fine della seconda guerra mondiale il tratto montano è stato assegnato alla Jugoslavia ora Slovenia e quello a valle all Italia. Il bacino dell Isonzo, compresi tutti i suoi affluenti, ha una superficie totale di kmq di cui kmq appartengono al territorio italiano. A valle di Gorizia, dopo la confluenza con il Vipacco, l Isonzo lambisce con la sponda sinistra il Monte S Michele e le estreme propaggini occidentali del Carso, mentre con la sponda destra incontra il Torre nella zona dei magredi e scorre abbastanza rettilineo fino al ponte ferroviario di Pieris, dove avviene la confluenza 55 Fonte sito internet: tabella POPOLAZIONE RESIDENTE E SUPERFICIE PER COMUNE Situazione al 84 con il Torre, che apporta pure le acque del Natisone e dello Judrio. In particolare i suoi principali affluenti sono il Coritenza, che si trova completamente in territorio sloveno ed il Torre con i suoi subaffluenti Malina, Judrio e Versa, che scorrono interamente entro i confini nazionali ed il Natisone, che scorre parte in Slovenia, parte in Italia. A monte delle risorgive il paesaggio sfuma gradualmente in quello dell alta pianura, un ambiente rurale che denota una maggior maturità per la presenza di appezzamenti meno regolari con colture promiscue. I terreni si fanno più grossolani e la forte permeabilità ha imposto il diffondersi delle pratiche irrigue per agevolare l agricoltura, i campi diventano più magri, ma in cambio nell agro cormonese gradiscano le condizioni ambientali e le tradizioni rurali hanno fortemente favorito la viticoltura e la frutticoltura. In questo paesaggio si elevano le basse colline del Collio, che con i loro declivi arrotondati degradano lentamente verso la pianura, offrendo la visione di un curato e ben coltivato, soprattutto a vigneto, poiché la generale disposizione a mezzogiorno offre un clima particolarmente mite, favorevole alle colture di tipo mediterraneo. Tabella 27: Superfici boschive per Comune Comuni Superficie censuaria Superficie boschiva Kmq Kmq Capriva del Friuli 6,22 0,85 Cormòns 34,58 6,33 Doberdò del Lago 26,85 21,01 Dolegna del Collio 12,49 4,96 Farra d'isonzo 10,13 0,97 Fogliano-Redipuglia 7,77 0,89 Gorizia 41,11 10,34 Gradisca d'isonzo 10,8 0,59 Grado 114,06 1,51 Mariano del Friuli 8,36 0,33 Medea 7,30 1,47 Monfalcone 20,52 3,79 Moraro 3,5 0,02 Mossa 6,09 0,87 Romans d'isonzo 15,37 0,74 Ronchi dei Legionari 16,98 1,03 Sagrado 14,14 9,10 S. Canzian d'isonzo 33,58 0,92 S. Floriano del Collio 10,57 2,76 S. Lorenzo Isontino 4,36 0,83 S. Pier d'isonzo 9,09 0,67 Savogna d'isonzo 16,41 6,98 Staranzano 18,71 0,73 Turriaco 5,28 0,09 Villesse 11,75 1,49 TOTALE 466,02 79,27 Fonte: ISTAT 14 censimento generale della popolazione Nel settore sud orientale, compreso tra il Vipacco ed il golfo di Panzano, limitato ad est dalla linea del confine di stato, troviamo infine il paesaggio degli altopiani carsici, dove la forte permeabilità dei calcari, intensamente fratturati, favorisce la presenza di una vasta gamma di fenomeni e morfologie carsiche. L abbondante piovosità sopperisce alla carenza di circolazione idrica superficiale consentendo una discreta copertura vegetale, molto varia e complessa, in cui elementi mediterranei sono a contatto con elementi alpini, illirici e centroeuropei. In questo paesaggio così variegato si possono trovare anche riserve naturali e biotipi naturali istituiti ai sensi del L. Di Udine 856,1 Fonte: Regione FVG Ai sensi della d. La regione Friuli-Venezia Giulia presenta sul proprio territorio la zona più piovosa d Italia, la località di Musi in Alta Val Torre. Il 2008 si presenta, dal lato delle temperature, con caratteristiche diverse rispetto al 2007 a seconda del periodo considerato: fino a maggio temperature più fredde, poi in linea nei mesi di giugno e luglio, un picco di caldo il agosto e poi da settembre a dicembre temperature più calde. I mesi estivi hanno registrato temperature medie intorno ai 25 C. Per quanto riguarda le precipitazioni, esse sono risultate essere quasi sempre superiori alla media , ad eccezione del mese di febbraio, agosto e settembre particolarmente secco rispetto alla media ; il mese più piovoso dell anno è stato dicembre 260 mm soprattutto sulla pianure alta e bassa. Tale provvedimento normativo ha introdotto parecchie novità, rispetto al OPCM n del 2003: per esempio ogni zona è individuata mediante valori di accelerazione massima del suolo ag e le valutazioni di ag da usare sono effettuate sulla base di studi della pericolosità sismica condotti su dati aggiornati. La situazione sismica della provincia di Gorizia è evidenziata nel seguente prospetto che raffigura il Friuli Venezia Giulia. Figura 25: Valori di pericolosità sismica espressi in termini di accelerazione massima del suolo OMPC2006 Fonte: FESN Gli eventi sismici, di maggior rilevanza dal 1279 ad oggi, vedono un'unica volta l epicentro in provincia di Gorizia ed in particolare proprio nel 1279 a S. Tuttavia il livello di intensità di altri terremoti ha comunque causato danni anche nel territorio provinciale si pensi al terremoto del 1976 a Gemona. Nel corso del 2008 numerosi sono stati gli eventi sismici del territorio regionale e tra questi quelli più importanti sono stati a Chiusaforte il 21 novembre di magnitudo 3. L articolo 23, comma 1, lettera m della L. Per l'analisi della produzione dei rifiuti, delle raccolte differenziate e dell'andamento delle stesse, la provincia si avvale dei dati forniti da ARPA FVG, dal gestore Iris e dal Comune di Grado. Negli ultimi dieci anni dal 1998 al 2008 , la situazione si può sinteticamente così delineare: aumento progressivo della produzione totale fino al 2005; forte contrazione e dimezzamento della quantità di rifiuto avviata a smaltimento con l'avvio della raccolta differenziata integrata con modalità domiciliare; conseguente raddoppio della percentuale di raccolta differenziata. La produzione complessiva di rifiuti nel 2008 è stata di ,818 tonnellate al netto della quota di rifiuti inerti e spiaggiati , con una produzione pro-capite di 500 kg, dato che segna un'inversione di tendenza rispetto agli anni precedenti, grazie all'introduzione della raccolta differenziata iniziata nel Negli anni 2006 e 2007 la produzione è diminuita ed è rimasta stabile nei due anni ma, nel 2008 si è verificato un aumento del 4% che ha riportato la produzione ai valori precedenti al Figura 27: Trend di crescita dei rifiuti a livello provinciale serie storica dal 1998 al 2008 rifiuti urbani Fonte: Ufficio Ambiente 59 Fonte: Relazione sullo stato di gestione delle funzioni spettanti in materia di rifiuti per l'anno 2008 a cura del Servizio Ambiente della Provincia di Gorizia. L'introduzione del sistema di raccolta porta a porta e la separazione dei rifiuti secchi dal rifiuto umido, a partire dal 2005, ha consentito di raggiungere livelli di raccolta differenziata soddisfacenti, consentendo il raggiungimento degli obiettivi normativi, aprendo interessanti prospettive di sviluppo per il futuro. Il livello di raccolta differenziata è però diverso tra le diverse realtà comunali: da un minimo del 27% di raccolta raggiunto a Grado, ad un massimo del 76% raggiunto a Dolegna del Collio. Figura 28: Percentuale raccolta differenziata nei territori comunali - Anno 2008 % raccolta differenziata CAPRIVA DEL FRIULI CORMONS DOBERDO' DEL LAGO DOLEGNA DEL COLLIO FARRA D'ISONZO FOGLIANO REDIPUGLIA GORIZIA GRADISCA D'ISONZO GRADO MARIANO DEL FRIULI MEDEA MONFALCONE MORARO MOSSA ROMANS D'ISONZO RONCHI DEI LEGIONARI SAGRADO SAN CANZIAN D'ISONZO SAN FLORIANO DEL COLLIO S. LORENZO ISONTINO SAN PIER D'ISONZO SAVOGNA D'ISONZO STARANZANO TURRIACO VILLESSE MEDIA PROVINCIALE Fonte: elaborazione Ufficio Statistica della Provincia di Gorizia su dati Ufficio Ambiente 434 94 Figura 29: Raccolta differenziata pro-capite nei territori comunali - Anno CAPRIVA DEL FRIULI CORMONS DOBERDO' DEL LAGO DOLEGNA DEL COLLIO FARRA D'ISONZO FOGLIANO REDIPUGLIA GORIZIA GRADISCA D'ISONZO GRADO MARIANO DEL FRIULI MEDEA MONFALCONE MORARO MOSSA ROMANS D'ISONZO RONCHI DEI LEGIONARI SAGRADO SAN CANZIAN D'ISONZO SAN FLORIANO DEL COLLIO S. LORENZO ISONTINO SAN PIER D'ISONZO SAVOGNA D'ISONZO STARANZANO TURRIACO VILLESSE MEDIA PROVINCIALE Fonte: elaborazione Ufficio Statistica della Provincia di Gorizia su dati Ufficio Ambiente Nello schema seguente si presentano i quantitativi del 2008: RIFIUTI DIFFERENZIATI ,82 t 64,96% RIFIUTI INDIFFERENZIATI t 35,04% TOTALE RIFIUTI PRODOTTI ,82 t 100% La componente più significativa della raccolta differenziata è costituita dalla raccolta della carta, 23% , dalla raccolta dei rifiuti organici quali umido e verde 22% e dalla raccolta del vetro 12%. Le ecopiazzole quali strutture di conferimento, svolgono una funzione fondamentale per l'intercettazione di importanti flussi di rifiuti quali plastica, metalli ferrosi, legno e altro; consentono inoltre al contenimento dei costi e all'incremento dei quantitativi di raccolta di frazioni merceologiche dai rifiuti; le ecopiazzole consentono anche la raccolta di rifiuti pericolosi quali piombo ed oli esausti. Le ecopiazzole sono presenti in quasi tutti i territori comunali con caratteristiche diverse per il sistema di raccolta: quella di Moraro serve un bacino intercomunale ed è gestita direttamente da Iris, la quale, gestite anche quella presente in Via Bagni a Monfalcone. A Gorizia è presente una ecopiazzola semplice a collocazione provvisoria poiché si sta identificando una postazione più adatta in cui realizzare una ecopiazzola complessa. IL SISTEMA INPIANTISTICO DI TRATTAMENTO, RECUPERO E SMALTIMENTO DEI RIFIUTI. Impiantistica di recupero e valorizzazione delle frazioni riciclabili Presso il centro di trattamento integrato Iris di Moraro è installata una linea di selezione del materiale secco riciclabile da raccolta differenziata. La dotazione tecnologica della linea consta di vagli dimensionali, separatori magnetici e ottici, postazioni di selezione manuale e, nel complesso, si configura come un sistema di separazioni relativamente ricco dal punto di vista tecnologico. Nel 2008 l'impianto è stato impiegato per il trattamento di 3800 tonnellate di plastica e lattine e per la selezione di 8800 tonnellate di carta e cartone, separati per tipologia merceologica. Complessivamente esso è autorizzato per il trattamento di tonnellate all'anno e, serve anche bacini extra provinciali quali Udine e Trieste. Impiantistica di compostaggio L'impiantistica dedicata alla valorizzazione degli scarti organici di raccolta differenziata consta di due siti di trattamento aerobico: impianto Iris di Moraro e impianto Sager di Staranzano. L'impianto di Moraro è autorizzato per il compostaggio di 18 mila tonnellate all'anno e nell'ultimo anno ha registrato una operatività effettiva di circa 15 mila tonnellate di cui 7 mila di rifiuto umido e 8 mila di scarto verde. L'attuale autorizzazione ha validità fino a tutto il Le limitazioni operative rispetto alla capacità autorizzata, sono da ricollegarsi alla necessità di ottimizzare il processo rispetto ai dati di progetto. Nel 2008 sono state prodotte circa tonnellate di ammendante compostato nel rispetto delle specifiche di cui al D. Lgs 217 in materia di fertilizzanti. L'impianto di Staranzano è di proprietà del comune mentre la gestione è affidata a Sager. E autorizzato per il trattamento di 5 mila tonnellate all anno di frazioni organiche da raccolta differenziata e, ha sostanzialmente trattato il quantitativo autorizzato durante l ultimo anno. Tabella 29: Rifiuti conferiti agli impianti di compostaggio - Anno Dati in tonnellate. IMPIANTO DI MORARO IMPIANTO DI STARANZANO TIPO RIFIUTO Anno 2008 Anno 2008 RSU 346,22 0,00 LEGNO 2,36 73,64 UMIDO 6. Il processo di trattamento dell impianto, risponde all obiettivo funzionale di produzione di compost di bassa qualità, in linea con strategie da tempo in atto nello scenario regionale, ed in analogia agli altri impianti con funzionalità analoga insediati nel territorio regionale come ad esempio Udine e San Giorgio di Nogaro. Impiantistica di discarica Attualmente, sul territorio provinciale, è attiva la discarica di Pecol de Lupi, situata in comune di Cormòns. E un impianto autorizzato dalla Provincia aut. La discarica è autorizzata alla ricezione di rifiuti non pericolosi ai sensi del D. L attività ispettiva e di controllo in campo ambientale è stata condotta con l obiettivo di assicurare un elevata protezione dell ambiente con controlli efficaci in particolare modo sui rifiuti pericolosi: questi vengono recuperati o smaltiti senza procedimenti o metodi che potrebbero arrecare pregiudizio all ambiente e alla salute dell uomo; in particolare: senza determinare rischi per l acqua, il suolo, la flora e la fauna; senza causare inconvenienti derivanti da rumori o odori; senza danneggiare il paesaggio e i siti di particolare interesse, tutelati in base alla normativa vigente. La maggior parte degli esiti delle attività di controllo sulle attività hanno riguardato le situazioni impiantistiche a regime ordinario. Per le attività in regime semplificato comunicazioni si sta provvedendo al riordino dell archivio e alla puntuale misurazione dello status. Nonostante l intesa e costante collaborazione con gli organi quali Polizia di Stato, Carabinieri, Guardia di Finanza, Capitaneria di Porto, si evidenzia che il numero dei controlli da effettuare è ancora migliorabile, dotando il servizio di ulteriori risorse. Per quanto riguarda l attività autorizzativi svolta da parte degli uffici, oltre alla normale attività di tipo semplificato ed ordinario, si sono definitivamente conclusi gli iter autorizzativi su specifici impianti che hanno comportato un impegno notevole nell attività istruttoria. I risultati dell attività amministrativa del 2008 in materia di scarichi, rifiuti e di emissioni in atmosfera è riepilogata nella tabella seguente Tabella 31: Attività autorizzativi - Anno 2008 Anno 2008 Autorizzazioni allo scarico 41 Autorizzazioni alle emissioni in atmosfera 36 Procedure semplificate 14 Fonte: Ufficio Territorio e Ambiente Dall attività sanzionatoria, nel 2008 sono state accertate entrate circa 145 mila euro per violazioni in materia di acque e, circa 46 mila euro per violazioni in materia di rifiuti. Alcune situazioni risultano ancora pendenti in quanto si riflettono sull anno in corso o hanno sviluppato accertamenti che non rientrano nella sfera della Polizia Amministrativa e si inseriscono in attività legate alle autorità giudiziarie. Tabella 32: Violazioni accertate - Anno 2007 e 2008 Acque Rifiuti Numero violazioni accertate Ammontare pagamento ordinaria ingiunzione , , , ,77 Fonte: Ufficio Territorio e Ambiente 484 99 Per quanto riguarda il fenomeno dell abbandono dei rifiuti, l analisi dei dati evidenzia per il 2008 un trend in decrescita. Rispetto al 2007 la percentuale delle situazioni di ripristino è minore poiché i rimedi alle situazioni riscontrate spesso ottengono risultati oltre l anno solare di accertamento. Tabella 33: Numero di casi di abbandono dei rifiuti e di ripristino dello stato dei luoghi Anno 2007 e Segnalazioni siti con abbandono dei rifiuti Ripristino dello stato dei luoghi 15 8 Fonte: Ufficio Territorio e Ambiente PROGETTO MICRORACCOLTA E SMALTIMENTO AMIANTO E stato avviato il Progetto di Microraccolta di coperture contenenti cemento-amianto eternit ai fini della bonifica delle coperture nello stesso materiale nocivo nella Provincia di Gorizia, per il quale sono stati stanziati, nel bilancio dell Amministrazione Provinciale euro. Nella tabella sottostante si evidenzia un dettaglio per ciò che riguarda le domande pervenute e quelle teoricamente finanziabili con copertura finanziaria prevista attualmente. LORENZO ISONTINO SAGRADO SAN CANZIAN D'ISONZO SAN FLORIANO DEL COLLIO SAN PIER D'ISONZO SAVOGNA D'ISONZO STARANZANO , TURRIACO VILLESSE Totale complessivo , ,94 Fonte: Ufficio Territorio e Ambiente 61 Fonte dati ed argomenti Ufficio Territorio e Ambiente della Provincia di Gorizia. Faidutti di Bagni n. A - Banca Popolare Etica S. F - Società Consortile Collio S. Isontina Sviluppo - Aeroporto Amedeo Duca d Aosta di Gorizia S. A - Istituto di Sociologia Internazionale di Gorizia I. Prosegue l'impegno dell'ente nell'ambito della nuova programmazione comunitaria , con particolare interesse per la cooperazione territoriale e transfrontaliera. Nelle more degli esiti dei bandi pubblicati a fine 2009, la Provincia intende valutare ulteriori opportunità, nell'ambito di programmi transnazionali e di rilievo transfrontaliero sia rafforzando le collaborazioni con la vicina Slovenia, sia con altre realtà europee. E' in fase di chiusura il bando Cooperazione transfrontaliera Italia Austria, dove la Provincia intende allacciare nuove collaborazioni con le regioni italiane partecipi del programma e con la vicina d'oltralpe. Vengono prese in esame ulteriori possibilità di finanziamenti europei che, collegati alle iniziative transfrontaliere già attuate nella precedente programmazione, possano rappresentare una continuazione del lavoro già svolto e un'opportunità per esplorare e confrontarsi con nuove realtà Grazie anche al sito istituzionale dell'ente, si intende informare la comunità locale sulle possibili opportunità di finanziamento europee in approfondimento alle iniziative. FVG 11,38% Occupati 58mila tasso di occupazione 15-64 63,1%; 65,53 t. FVG 11,11% di cui dipendenti 81,03% Tasso di crescita occupazionale previsto 72-1,5% -5,2% a fine 2009 ; -1,9% nazionale; -2,0% regionale Tasso di disoccupazione 5,8% Maschile: 3,2%; Femminile: 9,4% Avviamento stranieri Totale FVG Iscritti nelle liste di mobilità ,54% degli iscritti in FVG MACROECONOMICI PIL pro capite 2008 ,4 Regione: ,40 Nazionale: ,60 Variazione annua pil pro-capite 74 +1,3% FVG + 3,2% - Italia: +3,3% FOI indice x famiglie operai e impiegati 135,3-0,1% 75 NIC indice generale x l intera collettività 137,8 0,0% 76 Traffico porto di Monfalcone tonnellate Imbarchi: +2,93% ; Sbarchi: -24,63% 78 Impieghi ,97% 11,69% Depositi ,12 7,85% INTERSCAMBIO COMMERCIALE Esportazioni ,35 +29,8% 12,22% Importazioni 966,73-3,3% 12,95% Saldo commerciale 640,6 +367,38 Fonte: elaborazione Ufficio Statistica Provincia di Gorizia 65 Variazione in valore assoluto rispetto al censimento 2001: Fonte: ufficio statistica regione FVG. Rispetto al 2007 la variazione percentuale del 2008 è stata del 3,3%. Il traffico merci al 31 dicembre 2008 era pari a tonnellate. Valori in milioni di euro. Fonte: Banca d Italia-Base informativa pubblica on line. Appare opportuno fare una breve premessa sulle previsioni occupazionali emerse dall indagine effettuata da Unioncamere per poi confrontare i dati consuntivi del 2008 con quelli del 2009 in corso di aggiornamento. Previsioni per il 2009 L indagine effettuata a livello nazionale da Unioncamere per il 2009 e dal ministero del Lavoro su un campione di 57mila imprese con dipendenti, dimostra un calo nell occupazione del settore privato di circa due punti percentuali, pari 220mila unità. Dunque la crisi economica ha rallentato a fine 2009 e inizio 2009, la spinta delle imprese italiane alla realizzazione di nuova occupazione. Il calo interessa soprattutto le nuove entrate, stimate a poco più di 700mila unità, mentre le uscite, dovute a prepensionamento o scadenza di contratto, sono previste in linea con quelle del Il tasso di entrata si affermerebbe attorno al 6%, nel 2008 era del 9,5% e, il tasso di uscita intorno all 8%, 8,5% nel 2008. Lo studio evidenzia come le imprese cerchino di non disperdere il patrimonio di risorse umane già presenti in azienda, dimostrato dal sensibile calo dei contratti a tempo determinato che hanno registrato una riduzione di quasi il 50%. Ma si registra una ripresa, in termini relativi, nella quota delle assunzioni previste a tempo indeterminato e nei contratti di apprendistato. Le assunzioni stagionali sembrerebbero in questa fase dirette verso una riduzione del 15%, diversamente dalle previsioni teorizzate dalle imprese per il 2008, mentre le collaborazioni a progetto dovrebbero affermarsi sugli stessi livelli previsti per il 2008, ovvero intorno alle 200mila unità. L indagine, inoltre, ha evidenziato che la diminuzione della domanda di beni e di servizi comporta un impatto occupazionale maggiore nelle imprese industriali, infatti la variazione attesa dello stock dei dipendenti tra la fine del 2008 e la fine del 2009, è pari a -2,5%. Sono in modo particolare le piccole e piccolissime imprese, comprese quelle artigianali, a mostrare la più seria contrazione occupazionale -2,5% , il particolare nel comparto manifatturiero. Nel corso del 2009 i posti di lavoro messi a disposizione dalle imprese interesserebbero in modo particolare le professioni maggiormente qualificate, cioè dirigenti, impiegati con elevata specializzazione e tecnici dal 17 al 22% delle assunzioni programmate , nonché degli impiegati e delle professioni commerciali dal 31 al 35% ; decrescono invece gli operai dal 35 al 31% e il personale non qualificato. Le assunzioni previste di professioni specialistiche e tecniche diminuiscono del 38%, quelle di impiegati e professioni commerciali del 37%. Al diffuso aumento di persone high skill si unisce un graduale aumento della richiesta di personale con un livello di istruzione universitario 12% circa delle assunzioni programmate, un punto percentuale in più rispetto al 2008 e di personale in possesso di un livello di istruzione secondario e post secondario 43% contro il 40,5% del 2008. Si conferma inoltre il trend decrescente delle assunzioni con il solo obbligo scolastico 31% , oltre 3 punti percentuali in meno rispetto al 34,3% registrato nel Delle 700mila assunzioni totali previste, poco meno di 300mila oltre il 42% del totale sono già state effettuate nei primi mesi del Altre 200mila circa erano previste entro il primo semestre, poiché in più di tre quarti dei casi appaiono essere in corso concrete azioni di ricerca; solamente le restanti 200mila sarebbero al contrario previste nel secondo semestre. Le stime dell indagine mostrano che la domanda di assunzioni riguardante il personale immigrato nel corso del 2009 è previsto in diminuzione. Essa passerebbe da un ipotesi minima di circa unità -48,1% rispetto al 2008 ad un ipotesi massima di poco superire alle unità -47,9% rispetto al 2008. Si tratta di una diminuzione rilevante se rapportato all anno prima, dato che le assunzioni annunciate di lavoratori stranieri per il 2009 potrebbero rappresentare non più del 17,7% delle entrate complessive. Questi valori vanno integrati con quelli relativi alle assunzioni stagionali, che al netto dell agricoltura, raggiungono un valore massimo di circa 55mila unità, ovvero il 30% delle assunzioni stagionali annunciate dal complesso delle imprese industriali e dei servizi, con una contrazione dell 11,7% rispetto al Comunicato stampa di Unioncamere dd. Le previsioni per la provincia di Gorizia segnalano un tasso di disoccupazione del 6,0%. Le previsioni negative per quanto riguardano il mondo del lavoro emerse dalle pubblicazioni di aprile 2009 hanno trovato conferma con i dati a consuntivo del mese novembre e resi noti dall ISTAT nei primi giorni del nuovo anno. Dai dati pubblicato a inizio 2010 dall ISTAT e in riferimento al novembre del 2009 emerge che i disoccupati registrano il sesto calo consecutivo, che li ha portati a superare i due milioni di unità spostando il tasso dei senza lavoro all 8,3%, il valore più alto dall aprile del Emerge, inoltre, che a sopportare i colpi della crisi sono sempre di più i giovani il cui tasso di disoccupazione ha raggiunto il 26,5%, più del triplo di quello complessivo, mentre si amplia l esercito degli inattivi che associa 269mila nuovi effettivi rispetto al novembre La crisi occupazionale italiana non inizia ad fermarsi, anche se si trova meglio rispetto al resto d Europa forse grazie agli ammortizzatori sociali. In Italia il numero di persone in cerca di occupazione risulta pari a 2,079 milioni unità, in crescita dell 1,5% +30 mila unità rispetto la mese di ottobre 2009 e del 17,7% +313 mila rispetto allo stesso periodo del Si segnala il fatto che la crisi dell occupazione interessa in maniera quasi uguale sia gli uomini che le donne. I lavoratori uomini perdono in un mese 24 mila unità, ovvero lo 0,2%, e in un anno 261 mila unità, cioè l 1,9%, mentre le donne scendono sotto le 20 mila unità -0,2% e in un anno di 127 mila unità -1,4%. Ma resta il fatto che il numero degli uomini che lavorano è superiore: 13,689 milioni contro 9,187 milioni di donne. Tra i senza lavoro al contrario si contano in numero praticamente uguale sia femmine che maschi. La disoccupazione maschile è pari a 1,088 mila unità +211 mila unità rispetto allo stesso mese del 2008 e il numero di donne disoccupate raggiunge le 990 mila unità. Con tali valori il tasso di disoccupazione maschile è pari al 7,4%, in aumento sia rispetto ad ottobre +0,2% sia rispetto a novembre dell anno precedente +1,4% , mentre il tasso di disoccupazione femminile è uguale al 9,7%, fondamentalmente equivalente a quello di ottobre, ma in crescita di un punto percentuale rispetto a novembre L inattività mostra piccole variazioni congiunturali, ma aumenti considerevoli su base annua. Gli uomini inattivi sono circa 5,178 milioni, con una crescita del 2,2% rispetto a novembre Le donne inattive sono 9,685 milioni, con una crescita tendenziale dell 1,7%. Il tasso di occupazione è sceso al 57,1%: ciò significa che in Italia ci sono 22 milioni e 876 mila occupati. In cerca di occupazione ce ne sono 2,79 milioni, in crescita dell 1,5% su ottobre e del 17,7% rispetto al Il tasso di disoccupazione giovanile resta, a novembre, elevato e pari al 26,5% -0,1% rispetto ad ottobre , superiore oltre tre volte a quello complessivo Tratto dall articolo di ItaliaOggi intitolato: Disoccupazione in crescita di Leonardo Rossi, datato sabato 9 gennaio Tratto dall articolo de Il Sole 24Ore intitolato: Senza lavoro dati peggiori dal 2004 di Cristina Casadei, datato sabato 9 gennaio 108 Livello occupazionale Se si analizza quanto è avvenuto nel 2008 a livello nazionale nel 2008 emerge che l occupazione è cresciuta su base annua dello 0,8% +183mila unità a seguito del significativo incremento dei primi due trimestri 1,4% e 1,2% e della evidente riduzione del ritmo di crescita dei trimestri seguenti 0,4% e 0,1%. Dopo dieci anni l occupazione maschile rimane invariata mentre, quella femminile continua a registrare una dinamica positiva. Nel Nord est gli occupati incrementando con un tasso di +1,5%, anche in quest area geografica le donne dimostrano una più alta intensità nella crescita rispetto ai colleghi maschi 2,6% delle femmine rispetto allo 0,7% dei maschi. Sono i lavoratori interinali ad essere stati pesantemente colpiti: in un anno sono stati persi 100 mila posti a tempo pieno, con un calo degli occupati di oltre il 30%. Si assiste ad una sostanziale stabilità degli occupati in regione 522mila unità e ad un allargamento dell offerta di lavoro, dovuta all aumento della partecipazione femminile. Le quattro province, per dimensione della popolazione e del territorio, per cultura imprenditoriale, per mix produttivo ed occupazionale, mostrano svariate differenze che si manifestano anche sotto la pressione dei fenomeni di crisi. L occupazione totale nel 2008 nel territorio pordenonese è crescita di 2 mila unità +1,2% , a cui è seguita la crescita di mille unità nell udinese +0,4% , invece sia nel territorio goriziano sia in quello triestino si assiste ad un calo rispettivamente di mille, pari al 1,4%, e di duemila unità, pari al 2,3%. Sostanzialmente Pordenone ed Udine si pongono sopra la media regionale, mentre Gorizia e Trieste decrescono con un trend superiore a quello regionale. Facendo una breve analisi dal punto di vista del genere degli occupati, emerge che l occupazione femminile ha subito un incremento del 4,3% +2 mila unità nella provincia di Pordenone, seguita da quella di Udine, che ha confermato il risultato del 2007, mentre la provincia di Gorizia registra un calo del 4,8% - mille unità , e fanalino di coda risulta essere la provincia di Trieste con un 3,7%; la dinamica dei tassi di occupazione vede crescere il pordenonese che si attesta intorno al 58,1%, l udinese si attesta intorno al 53,4%, seguita dalla provincia di Trieste che cala attestandosi intorno al 58,4%, ma che mostra ancora il valore più alto tra le province regionali nonostante la diminuzione, e fanalino di coda il Goriziano con un 53,2%. Tutti gli indicatori principali pendono verso il basso e, in alcuni casi anche in maniera netta. Il tasso di disoccupazione totale è risultato pari al 5,8%, assai superiore alla media regionale, e in aumento rispetto al 2007, dove il valore si attestava intorno al 3,2%. Il tasso di attività 87 15-64 si attesta al 67,2% 88 ; per gli uomini tale tasso è pari al 75,%, registrando un aumento rispetto al 2007 quando il valore era del 74,3%; per le donne il tasso di attività si attesta al 58,9% con una aumento di 0,5 punti percentuali rispetto al Gli occupati sono circa 58,2mila di cui 34,4 mila maschi e 23,8 mila femmine e il tasso di occupazione 15-64 registra un andamento altalenante, infatti passa dal 63,9% del 2006 al 64,3% nel 2007 per giungere al 63,1% nel 2008; per gli uomini il tasso di occupazione è del 72,6% in lieve crescita rispetto al 2007; invece per le donne il tasso di occupazione è del 53,2% facendo così registrare un calo di 2,5 punti percentuali rispetto all anno precedente. Tratto da Il mercato del lavoro in Friuli Venezia Giulia Rapporto A cura dell Agenzia regionale del lavoro pagina 109 Tabella 36: Tasso di attività, occupazione e disoccupazione per Provincia - Anno Valori percentuali tasso di attività tasso di occupazione tasso di disoccupazione Maschi Femmine Totale Maschi Femmine Totale Maschi Femmine Totale Pordenone 78,6 60,8 69,8 75,7 58,1 67,1 3,6 4,4 3,9 Udine 77,5 57,7 67,7 76,3 53,4 64,9 1,6 7,4 4,0 Gorizia 75,0 58,9 67,2 72,6 53. I lavoratori coinvolti dall impatto della crisi sono circa 40mila, di cui 8 mila in cassa integrazione straordinaria, in deroga, 5 mila in mobilità e 25 mila in cassa integrazione ordinaria. Tra gli stati membri, il più basso tasso di disoccupazione è stato registrato nei Paesi Bassi 2,7% mentre i tassi più elevati sono stati registrati in Spagna 15,5% , Lettonia 14,4% e Lituania 13,7%. Per gli uomini il tasso di disoccupazione passa dal 6,5% all 8,1% tra febbraio 2008 e febbraio 2009 mentre, per le donne il tasso passa dall8,2% all 8,9%; nel febbraio 2009, il tasso di disoccupazione giovanile sotto i 25 anni è stato del 17,3%. Se si osserva la ripartizione a livello provinciale si osserva che al primo posto si colloca la provincia di Gorizia dove si assiste ad una crescita di unità, pari ad un valore dell 83,0%, seguita da quella di Pordenone che cresce di unità, pari al 41,9% rispetto al 2007, poi si trova la provincia di Udine che cresce di unità, pari al 18,0%, ed infine si trova la provincia di Trieste con una crescita di 103 unità, corrispondenti al 2,4%. Se si osservano i tassi di disoccupazione si assiste a un aumento alquanto sostenuto in regione, infatti si registra un +0,9%, passando dal 3,4% del 2007 al 4,3% del 2008; a livello provinciale la crescita più alta è registrata nell ambito Goriziano dove si raggiunge un tasso pari al 5,8%, con un incremento del 2,6% rispetto all anno precedente, poi si colloca la zona del pordenonese con una crescita dell 1,1%, andando dal 2,8% del 2007 al 3,9% del 2008, al terzo posto si trova l area udinese con un +0,6% rispetto al 4% del 2008, e per ultima l area triestina, che registra un valore pari allo 0,2%, confermando il valore del L aumento della disoccupazione è quasi del tutto a carico della parte femminile, che in regione si incrementa di unità, pari ad una crescita in valori percentuali del 38,1%; se si osserva la distribuzione territoriale, la provincia di Gorizia detiene l esito meno buono con un incremento di unità pari al 116,9%, in pratica più che raddoppiata in un solo anno; segue poi la provincia di Udine che cresce di unità, pari al 89 Articolo In Fvg 30 mila i senza lavoro Messaggero Veneto dell 8 settembre Articolo Eurostat: nell aerea euro la disoccupazione sale all 8,5% - Il Sole24Ore dell 1 aprile Articolo Balzo dei senza lavoro in Europa Italia Oggi del 2 settembre Articolo La disoccupazione 2008 è salita al 6,7% - Il Sole 24Ore del 20 marzo Articolo La disoccupazione sale al 7,4% Italia Oggi del 23 settembre 110 41,9%, al terzo posto si colloca la provincia di Trieste con una crescita di 331 unità pari al 16%; infine la provincia di Pordenone ha un incremento di 282 unità pari all 11,6%. Figura 32 : Tasso totale di disoccupazione per Provincia - Anno Valori percentuali Italia Regione FVG Trieste Gorizia Totale Femmine Maschi Udine Pordenone Fonte: Regione in cifre, sezione lavoro. Figura 33: Disoccupazione per sesso e provincia nel Valori percentuali 10,0 9,0 8,0 7,0 6,0 5,0 4,0 3,0 FVG Udine Gorizia Trieste Pordenone 2,0 1,0 - maschi femm tot maschi femm tot maschi femm tot maschi femm tot Fonte: Regione in cifre, sezione lavoro. Analizzando i tassi di disoccupazione, si assiste ad un incremento del livello regionale di 1,7 punti percentuali; nel Goriziano, l aumento del tasso è pari al 5%, poiché si è passati da un 4,4 del 2007 al 9,4% del 2008, dato preoccupante nel suo complesso. La provincia di Udine si trova al secondo posto dato che passa dal 5,3% del 2007 al 7,4% del 2008; la provincia di Trieste passando dal 4,4% del 2007 al 5,2% del 60 111 2008 registra un incremento percentuale dello 0,8%; ultima è la provincia di Pordenone che, con un incremento di appena lo 0,2%, passa dal 4,2% del 2007 al 4,4% del Le persone in cerca di occupazione sono quasi 3. Negli ultimi quattro anni lo stock di disoccupati è cresciuto considerevolmente, specialmente per quanto riguarda la componente femminile. L aggravamento del dato sui disoccupati è una conseguenza del fatto che anche nel corso del 2008 si è assistito ad un aumento notevole del tasso di attività. In quattro anni il tasso di attività totale ha registrato un +4,4% e ben del 6% per quanto riguarda la componente femminile. Emerge quindi che il ritmo di ingresso sul mercato del lavoro è stato dunque sproporzionato rispetto alle capacità di assorbimento dell economia provinciale. Il salto da 21,4mila a circa 28,4mila unità era il risultato congiunto di un incremento della domanda e di un effetto amministrativo. Il 2008 registra una flessione sostanziale, con avviamenti ed un diminuzione di circa tredici punti rispetto al Questo significa che sono stati registrati più di avviamenti in meno, di cui la grande maggioranza -3. Si osserva che la riduzione degli avvii interessa in prevalenza la classe di età compresa tra i 25 e i 34 anni pari al 18,5%. Nel corso del 2008 gli avviamenti relativi alla parte femminile sono stati , con un calo di 638 unità rispetto al La diminuzione percentuale è comunque limitata -4,8% , diversamente da quanto accade per la componente maschile. Figura 34: Avviamenti valori assoluti dal 2000 al Totale Donne Uomini Fonte: elaborazione Ufficio Statistica della Provincia di Gorizia su dati Ergonet 94 Per approfondimenti: Il mercato del lavoro in FVG Rapporto Pagg A cura dell Agenzia regionale del lavoro e per la formazione professionale. La flessione di unità può essere attribuita per i due terzi al settore dei servizi pari la 14,2% e circa per un migliaio all industria -987 pari al 20,3%. Gli avviamenti in agricoltura calano di circa un quarto. Nel settore industriale si registrano 587 avviamenti e soltanto 73 nel settore delle costruzioni. Tabella 37: Assunzioni per settori di attività e per genere - Anno Valori assoluti 99 Settori maschi femmine totale Agricoltura e Pesca Industria Servizi n. Nel primo semestre del 2009 il valore continua a crescere, passando da un circa 76% all 80%, con un incremento di 9 punti, rispetto allo stesso semestre del 2008, quasi del tutto a discapito della percentuale dei contratti a tempo indeterminato. Lo spostamento verso il basso dei contratti a tempo indeterminato, che risulta essere vertiginosa per la parte maschile, è l indicatore più preoccupante della crisi attuale; per la componente femminile gli avviamenti a tempo indeterminato sono stati pari al 13,6% del totale, invece per gli uomini pari al 17,4% Per approfondimenti: Scheda sull economia e sul mercato del lavoro nella provincia di Gorizia Maggio 2009, pagg. Negli avviamenti a tempo determinato sono compresi i contratti di apprendistato e di formazione 102 Per approfondimenti: Il mercato del lavoro in FVG Rapporto pag A cura dell Agenzia regionale del lavoro e per la formazione professionale. Anno 2007, 2008 e primi due trimestri del Valori assoluti I TRIMESTRE II TRIMESTRE Apprendistato Tempo determinato Tempo indeterminato Totale complessivo La flessione della domanda di impiego ha coinvolto in modo diverso i territori. Gli avviamenti registrati dal CpI di Gorizia sono stati e, quelli di Monfalcone. La diminuzione per Gorizia -16,1% è più alta di quella verificatasi a Monfalcone -10,2%. Per il CpI di Gorizia si evidenziano in modo particolare gli avviamenti in meno nel settore agricolo, negli altri servizi e nella Pubblica amministrazione. Per il CpI di Monfalcone supera il migliaio il calo nel settore dell intermediazione e nel manifatturiero. Nel corso del terzo trimestre del 2009 si assiste ad un rallentamento della dinamica recessiva e ciò consente di porre un cauto ottimismo nelle previsioni occupazionali; gli avviamenti continuano a calare ma la flessione, su base tendenziale si ridimensiona, passando da 20,6% a 19,1% mentre, il dato congiunturale è positivo e passa dal +5,8% a +10,9%. A livello settoriale si assiste ad un cambiamento importante. Se nel trimestre precedente la difficoltà era maggiore per l industria -38% su base tendenziale e per le costruzioni -81,6% ma, per i servizi la flessione era più contenuta, nel terzo trimestre i segnali si invertono. L industria, con 692 avviamenti, segna un +16,5% +98% in valore assoluto ; le costruzioni passano da 77 del secondo trimestre a 130 nel terzo. La flessione dei servizi è importante con quasi 430 avviamenti in meno: ciò si manifesta soprattutto nel corso del mese di settembre per effetto dei numerosi tagli nel settore dell istruzione con l attuale riforma del sistema scolastico che ha determinato un mancato rinnovo di una grande quantità di contratti per il personale dedicato. Per quel che riguarda l industria, dei 692 avviamenti, 250 sono relativi al comparto della metalmeccanica, 142 nel settore del Legno e 75 in quello alimentare; il settore Tessile segna un lieve ribasso mentre, sostanzialmente fermo è il livello del settore dei mezzi di trasporto. Per le donne gli avviamenti a tempo indeterminato sono stati 318 mentre, l apprendistato raccoglie il 3,6% del totale dei contratti. Lavoratori stranieri Il mercato del lavoro italiano e locale sono caratterizzati da una rilevante presenza di lavoratori stranieri. Infatti il progressivo invecchiamento della popolazione, l alto tasso di scolarizzazione, l allungamento dei processi formativi, l impossibilità di reperire manodopera italiana disposta a svolgere mansioni scarsamente qualificate spinge il sistema economico a ricorrere a mercati del lavoro extracomunitari, dove l immigrazione temporanea o permanente ed il lavoro transfrontaliero risolvono i problemi dell ormai cronica mancanza di figure professionali non più presenti in loco. Per quanto riguarda i lavoratori stranieri, dopo un periodo di crescita assai sostenuta, nel 2008 gli avviamenti registrati sono stati pari a 5. Per quanto riguarda il primo semestre del 2009, si ha una caduta degli avviamenti relativi alla componente straniera. Su base tendenziale il calo è di circa un terzo, molto più marcato per la componente maschile. Più eterogenea la presenza del gruppo di croati, bosniaci, montenegrini, macedoni, con una perdita rispetto al 2007 di 351 avviamenti nel manifatturiero, nelle costruzioni e nel settore degli Alberghi e ristoranti. I rumeni perdono 190 avviamenti nel manifatturiero, nelle costruzioni e nell agricoltura. Risulta invece stabile il numero degli avviamenti per i cittadini ucraini, con un lieve incremento nei servi domestici da 65 a 71 a dimostrazione dell inelasticità di breve periodo di tale tipo di domanda di lavoro. Si possono evidenziare infine i 78 avviamenti 41 in più rispetto al 2007 relativi a cittadini ungheresi. Fonte: Agenzia Regionale del lavoro e della formazione professionale, dati provvisori.