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WILHELM GUSTLOFF – DIANNA DIVERNO



Autore: Dianna Diverno

Copertina e design : Dianna Diverno

Seconda edizione del romanzo
Recensito : Filip Orovicki
Basato sul vero evento dell'affondamento della nave Wilhelm Gustloff. A parte i personaggi storici, tutti gli altri personaggi dell'opera sono una questione di immaginazione e finzione dell'autore.

Edizione: ''Biblioteca Letteratura Militare di Dianna Diverno''

INTRODUZIONE

Il lungo avvicinamento alla grande casa di campagna del barone Herman era nella neve, ma anche questa dormienza invernale del paesaggio non rendeva il paesaggio meno interessante. Gli alberi erano spogli, tagliati alla stessa lunghezza, disposti in un viale, la strada per la casa era cosparsa di sabbia fine e grigia, in modo che la strada potesse essere percorsa comodamente. E la grande casa di campagna su tre piani e tutta in pietra stava in qualche modo sorgendo alla fine della strada.
Una macchina, le cui gomme scivolarono e con un rumore assordante (così che uno stormo di uccelli tra gli alberi si alzò notevolmente nel cielo e fuggì) passo da lì. Per un attimo e stato come se il conducente, apparentemente ubriaco, avesse perso il controllo del volante. Le gomme scivolarono brevemente, l'auto si lasciò trasportare e si diresse verso il viale. A soli dieci centimetri dall'albero, l'auto e riuscita a girare e l'autista si e fermato. Per un attimo ci fu silenzio. L'auto ripartì, il motore si spense e l'autista continuo con più attenzione a guidare lungo la strada sparsa verso la casa di campagna per fermarsi all'ingresso.
– Dannazione – stringe l'uomo che e uscito dalla macchina – e quello stupido, stupido ghiaccio! – come in qualche agonia, corse due giri intorno al carro guardando attentamente verso la lamiera, ma nulla fu distrutto, e con suo sollievo non ci fu un solo graffio.
Si asciugò i piselli di sudore che apparivano sulla sua fronte in quel momento. Si diresse verso la porta, guardandolo calpestare il ghiaccio. Busso alla porta diverse volte, finché la cameriera in uniforme, la signora Susan, la aprì.
Era bassa, tarchiata, ha lavorato per il barone Herman per due decenni e stava per andare in pensione. Aveva un viso rotondo e occhi luminosi, capelli ricci e sembrava sempre severa.
– Buon pomeriggio signor Schiffer – lo saluto allegramente e fece un breve inchino. Il barone Herman vi aspetta.
Norman Schiffer entro in un corridoio ben noto e splendidamente decorato. Sembrava avere fretta, anche se a parte l'ufficio e la stanza del barone Herman, non aveva nessun altro posto dove andare.
Il corridoio era bellissimo, pavimentato, con pareti superbamente decorate, la corretta selezione di dipinti sul muro, fiori e grandi finestre con tende bianche. L'albero di Natale che e stato decorato per le vacanze era ancora qui. Anche se non aveva una sola palla addosso, era in un angolo del corridoio. Qualsiasi visitatore della casa doveva notarlo.
Il barone Herman amava l'odore dei pini, quindi teneva sempre gli alberi di Capodanno nel corridoio fino a quando gli aghi cominciavano a cadere dai rami.
Mentre camminava dietro alla signora Susan, guardo l'albero nell'angolo e vide che gli aghi stavano già cadendo sul pavimento. Sorrise.
– Ti stava aspettando un'ora fa – disse la signora Susan.
– Lo so. E quello stupido ghiaccio – e morto con rabbia, rendendosi conto che il ghiaccio poteva essere tutt'altro che stupido.
Alla fine raggiunsero l'ufficio del barone Herman e la signora Susan fece entrare il giovane, annunciandolo in anticipo.
Il barone Herman si sedette al tavolo, sprofondando nei suoi pensieri. Spostò la pipa da un'estremità delle labbra all'altra.
- Quindi, Norman, sei qui.
Norman Schiffer sorrise con un sorriso da mascalzone, poi si sedette di nuovo sulla poltrona. Mascalzone viziato e trascinato, come era normalmente, accavallo le gambe e prese tra le mani un portasigarette che non aprì, ma ci giocò come avrebbe giocato se avesse avuto la palla tra le mani.
– Vivo e vegeto. Ha bisogno di venire da lei, signor Herman. Così tanto ghiaccio nel vialetto.
Un anziano signore si toglie la pipa dalle labbra per un momento.
– Ghiaccio? Ma abbiamo spruzzato.
Alcuni punti stanno scivolando, ho quasi schiantato la mia auto.
– Ah, giovane Norman – rideva il signore più anziano – dopotutto sei un po' ubriaco. Quello che non va bene, e ancora un giorno. E che – guardo l'orologio – erano due ore, e tu eri già ubriaco – rideva di gola in modo che la signora Susan potesse certamente sentirlo, anche se in cucina in quel momento.
– Non sono ubriaco! Solo la strada e terribile. E fa freddo. Lei non era fuori oggi, signor Herman, altrimenti saprebbe che il tempo era terribile. E il gennaio più freddo che abbia mai conosciuto.
Il signor Herman scrollo le spalle, ma l'espressione derisoria che aveva spesso avuto, non scendeva dal suo volto nemmeno ora.


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NAPOMENA - Tekst je preveden na italijanski jezik bez dodatnih korektura teksta. Korektura romana ''Wilhelm Gustloff'' Dajane Diverno na italijanskom jeziku i pre objavljivanja je obavezna

Post je objavljen 23.02.2023. u 17:39 sati.