Signore e Signori,
Mi sento particolarmente onorato di essere qui con Voi ad Albona e di poter partecipare a questa manifestazione solenne con questa mia modesta opera pittorica ed avicinarmi cosi', non solo idalmente, come da lungi anelavo nel mio piccolo, ma finalmente, anche concretamente all'opera di Giuseppina Martinuzzi, grande protagonista istriana del secolo che si siamo lasciati alle splalle. Una signora che ha saputo essere compagna, in un gruppo determinato che parte da un movimento molto piu' vasto, lasciandoci anche Lei una grossa eredita': la dimostrazione che la battaglia per la dignita' dell'uomo deve saper superare ogni barriera sia essa di tempo, di cultura o di lingua.
Se mi e' concesso, vorei approffitare di quest'occasione per lanciare un appello che, ne sono sicuro, se ci fosse, lo conviderebbe pure la nostra Giuseppina. Parta quest'oggi da questa gloriosa cita' l'iniziativa volta al ricupero dell'origine e dello spirito autentico del Primo maggio- Giornata internazionale della classe operaia , cambiato nel corso del XX secolo dai partiti revisionisti in una generica „Festa del Lavoro“, senza pensare che un tale mutamento autorizzerebbe a festegiare persino il „Lavoro dei Ladri“.
Ricordando le ardue lotte dei minatori albonesi, che per fortuna appartengano ad un passato che puo' venir rispolverato soltanto da documenti e ricerche, ritengo altresi' doveroso inviare da questo pulpito un messaggio volto alla riflessione che condurra' ad un rilancio dell'unita' del mondo dei lavoratori in questa nostra epoca , che e' quella della globalizzazione.
Grazie dell'attenzione Severino Majkus
Il giorno 27 aprile 2001
Post je objavljen 14.09.2012. u 23:08 sati.