MEDITERRANEO PALACE HOTEL - MORRISON HOTEL GALLERY BOWERY - BED AND BREAKFAST LONDON HOTELS.
Mediterraneo Palace Hotel
Palace Hotel is a registered historic building in Cincinnati, Ohio, listed in the National Register on March 3, 1980. It is currently known as the "Cincinnatian Hotel".
Mediterraneo is an Italian film that won the Academy Award for Best Foreign Language Film in 1991. The film is set during World War II, and regards a group of Italian soldiers who become stranded on a Greek island and are left behind by the war. The filming took place on the island of Kastellorizo.
( Fantasy Giochi del 2000 [HP] A. Angiolino )
Travel program that focuses on the Mediterranean region, examining the culture, history and the land of this vast & dynamic area.
TI MOSTRO COME FUNZIONA IL CICLISMO
Joerg Jaksche e il secondo corridore tedesco, dopo Jan Ullrich, nella lista di clienti del medico spagnolo Eufemiano Fuentes. Per un anno lo ha negato. Ora si mette a disposizione, in quello che finora e il piu grosso scandalo di doping del professionismo, quale testimone principale e racconta la storia della sua carriera dopata.
Il suo trolley e una valigetta di plastica sono tutto cio che si e portato all’Hotel Universo, in Piazza del Giglio a Lucca. Indossa una camicia bianca, jeans, scarpe da ginnastica e sembra uno studente al rientro da una lezione universitaria. E venerdi, 15 giugno, fra tre settimane inizia il Tour de France, ma Jaksche non potra parteciparvi.
Nonostante questo, stamane si e allentato due ore sulle colline della Toscana: ogni giorno pedala per sei ore, perche non ha ancora abbandonato la speranza, di ritornare a gareggiare, prima o poi.
Ma oggi non e un giorno normale. Jaksche chiede se ci sono novita, nuove voci, qualche cosa che lui debba sapere. Parla con voce bassa ed esitante, come uno che non e sicuro delle sue cose.
Nella valigetta di plastica nera c’e il fascicolo con la relazione sull’inchiesta che la Guardia Civil ha imbastito nei confronti del medico spagnolo Eufemiano Fuentes, la corrispondenza con i suoi avvocati difensori, un paio di appunti. Nella valigetta di plastica nera porta in giro l’intero disastro della sua carriera di ciclista.
Jaksche era un cliente di Fuentes, il cui laboratorio doping fu scoperto un anno fa dalla polizia spagnola: l’Operacion Puerto ha portato alla luce il piu grosso scandalo nella storia del ciclismo.
Ciclisti come Jan Ullrich e Ivan Basso erano clienti di Fuentes ed altri ce ne sono, forse cinquanta, forse di piu.
L’inchiesta e ferma pero da oltre quattro mesi perche non c’e alcun fondamento giuridico per le accuse.
I corridori coinvolti e i direttori sportivi hanno fatto passare tutto in silenzio, qualcuno ha protestato, un paio di squadre hanno annunciato la loro scelta di gareggiare senza doping, la maggior parte delle altre squadre ha solo sperato che la tempesta passasse presto e che tutto tornasse come prima.
Nei documenti della polizia spagnola c’e il nome di Jaksche, nascosto dietro il nome in codice di BELLA. Bella era il nome della cagnolina Labrador di Jaksche. L’ha fatta sopprimere tre anni fa, aveva 16 anni, e quando il dottor Merino Batres, un ematologo di Madrid, braccio destro di Fuentes, aveva voluto sapere da lui se volesse dare alle sacche di sangue il nome in codice del suo cane, Jaksche rispose: «Si, Bella».
Jaksche ci incontra all’Hotel Universo, valigetta di plastica nera nella mano, perche si e deciso a raccontare la verita. E il primo corridore della lista di Fuentes che rompe il silenzio. Ora e il testimone principale.
«Io sono Bella - dice Jaksche - ed e mio il sangue che e stato trovato nelle tre sacche. Sono anche il “nr. 20” negli atti e nel 2005 e 2006 sono stato cliente del dottor Fuentes di Madrid».
Jaksche parla della vita di un corridore ciclista professionista. E poi delle eccellenti prestazioni logistiche, della dozzina di corridori a cui Fuentes procurava sangue fresco. Dell’Epo che gli davano i dottori, dei corticoidi sui quali scambiava due parole con Bjarne Riis. Di cio che succede quando si cerca di correre un Tour di France senza Epo. Dei team manager che lo hanno formato come professionista e che sistematicamente promuovevano nelle loro squadre il doping e che anche in questo Tour de France siedono in ammiraglia.
Joerg Jaksche diventa un testimone fondamentale, perche l’omerta e la legge del silenzio non funzionano piu.
L’omerta ha funzionato perche tutti - direttori sportivi, dottori, corridori, massaggiatori, meccanici - conoscevano l’uno le colpe degli altri. Tutti erano ricattabili, tutti tacevano.
Ora Jaksche scrive una nuova pagina della storia che il massaggiatore belga Jef D’Hont e i corridori della Telekom Bert Dietz, Rolf Aldag ed Erik Zabel hanno raccontato sul ciclismo degli anni Novanta fino ad oggi.
Joerg Jaksche, 1 metro e 85 cm di altezza, 70 chili di peso, viso spigoloso e mento pronunciato, ora ha 30 anni. E professionista da dieci anni e corre per grandi squadre, e tra i migliori venti corridori del mondo. Attualmente e sotto contratto con una squadra di seconda divisione italo-russa che non e stata invitata al Tour de France.
Trent’anni, l’eta giusta per vincere il Tour de France. L’eta nella quale un buon corridore puo guadagnare bene. Ma e anche l’eta nella quale non ci si puo piu concedere pause.
Jaksche ha deciso di parlare anche perche non puo piu partecipare a grandi corse. Ed e pronto a mettersi a disposizione di tutte le autorita del ciclismo e della Wada e si fara interrogare dai procuratori di stato tedeschi, perche non vuole fermarsi per due anni o piu, ma vuole rientrare in gruppo gia dal prossimo anno. E pensa che Ullrich, Basso e gli altri, coinvolti nei fatti spagnoli, siano solo i capri espiatori, mentre il resto del gruppo corre ancora e continua sicuramente
Peńiscola, amanecer mediterraneo
08:00 horas del dia 13 Sept 2011, frente Hotel Palace de Peniscola